Per chiudere il cerchio sul mondo MediaPro e diritti televisivi che probabilmente scompaginerà il teatro calcistico italiano, abbiamo contattato telefonicamente Mirko Calemme, firma di As e anche corrispondente dall’Italia per il quotidiano spagnolo. Ecco quello che già raccontato.

Nella foto, Mirko Calemme intervista Rafa Benitez

Esattamente, cosa fa MediaPro in Spagna?

MediaPro diciamo che ha un grande mercato essendo nata lì, a Barcellona. Si tratta di una delle società più importanti per la distribuzione dei contenuti audiovisivi e di servizi audiovisivi in generale. In Spagna si occupa della distribuzione a livello globale del segnale tv per la Liga e il suo canale, ma detiene anche i diritti per Champions League e altri campionati europei.

A quale programmazione televisiva sono andati in contro negli ultimi anni i tifosi spagnoli? 

La programmazione televisiva in Spagna è cambiata tanto. Ci sono praticamente dieci finestre di orari completamente diversi per ogni gara. In teoria si possono vedere tutte le gare della Liga. Negli ultimi anni si è visto anche qualche orario per così dire “strampalato”, come quello per il Clàsico (Real Madrid contro Barcellona, ndr) per permettere la sua diffusione in Oriente. Questo è coinciso e ha contribuito alla crescita del marchio della Liga, con introiti televisivi raddoppiati negli ultimi 4/5 anni.

Da quanto tempo MediaPro sperimenta in Spagna la diffusione delle partite in streaming?

Non so esattamente da quanto tempo negli ultimi 2/3 anni si stia cominciando a diffondere. non come vogliono loro, che vorrebbero puntare sempre a qualcosa di più. Vedremo in Italia quanto ci punteranno: secondo me colossi come Amazon saranno interessati alla possibilità di trasmettere la Serie A. Sarà una rivoluzione, ma dipenderà da che modalità adotteranno per intervenire. 

In Spagna c’è la sensazione di aver conquistato definitivamente il calcio italiano. Non è che  alla fine, indirettamente, lo rilanceranno il calcio italiano?

Penso che sicuramente potranno rilanciare il marchio della Serie A perché abbiamo visto il loro lavoro con la Liga. La Serie A e il calcio italiano sappiamo che momenti stiano vivendo: andare ad “importare” i professionisti che hanno rilanciato l’immagine della Liga nel mondo – per quanto con Messi e Cristiano sia tutto più facile – è pesante, forte, importante: hanno reso riconoscibile il marchio della Liga in maniera simile a quello della Premier.