Ieri allenamento a porte chiuse: concentrazione e adrenalina attraverso i giochi posizionali, non sappiamo se Juric ha provato la formazione anti Perugia.

Il Pirata predicherà non solo lui visto che Pandev da questa estate annuncia che gli piacerebbe vincere o giocare a lungo una Coppa Italia con il Vecchio balordo. Per ottenere un buon risultato i Grifoni genoani dovranno dimenticarsi della gara con la Juventus e affrontare la gara di Coppa Italia come nelle precedenti giocate nel Tempio rendendo impossibile ai biancorossi impostare pallone al piede, recuperare subito la sfera cercando un varco per provare a bucare il muro perugino.

Il Genoa dovrà giocare come nelle precedenti gare al Ferraris di serie A, rendere impossibile ai biancorossi di impostare pallone al piede, recuperare subito la sfera cercando un varco per provare a oltrepassare il muro perugino.

Juric nell’allenamento di oggi sceglierà la formazione, curiosità nel capire dalla sua conferenza stampa, quanti ne utilizzerà di quelli che hanno strapazzato Juventus, non solo nei primi trenta minuti di gioco.

Per conoscere il Perugia ci siamo rivolti ad Antonello Menconi firma della Gazzetta dello Sport in Umbria.

Intervista integrale scritta tramite un questionario esemplificativo di come gioca il Perugia di Bucchi.

Come giocherà il Perugia?

Gioca solitamente con un 4-3-3, anche se con l’Ascoli due settimane fa Bucchi ha variato presentandosi con un 4-2-3-1. Presumibilmente anche a Genova sarà 4-3-3, magari non troppo propositivo ma un modulo che punta a far gioco.

La presenza o meno di Guberti sarà condizionante per il modulo?

Penso di no, al suo posto ci sarebbe un altro giocatore e potrebbe rientrare Drolé, un classe ’97 molto promettente che ha recuperato dall’infortunio.

Il Perugia preferisce fare possesso palla?

Nettamente, contro il Novara nell’ultima uscita ha tenuto sempre in mano il pallino del gioco ma ha avuto anche la pecca di non finalizzare, rischiando pure alla fine. Loro non sono mai andato al tiro, quindi c’era rammarico per non aver ottenuto la piena posta in palio. 

Quali sono i giocatori dominanti e propulsori del gioco?

Bucchi punta molto sugli esterni: Di Chiara a sinistra, esploso la scorsa stagione al Foggia in prestito dal Catanzaro, mentre a destra si alternano Belmonte – più difensivo – e Del Prete che è forse più propositivo.

 Il reparto più forte?

Come nomi è l’attacco, Bianchi però è ai margini della squadra e viene usato con il contagocce; non è visto bene da Bucchi, non so per quale motivo non rientri negli interessi del mister.

La difesa è un pregio per la categoria, con Volta che sta garantendo un rendimento eccezionale. Di Chiara invece non conosce Alberto e Stefano Di Chiara, anche se glielo hanno chiesto tutti non è loro parente.

Marcatura a zona o a uomo? 

Il Perugia gioca a zona totale, con i 4 difensori che sono molto mobili. I centrali di centrocampo sono invece di quantità più che di qualità, vedi Brighi che è il giocatore più rappresentativo con al suo fianco Jacopo Dezi, che sta

Zebli, classe ’97 anche nel mirino del Genoa, sta giocando con regolarità ma non sembra abbia recuperato per la sfida di Coppa Italia.

Sui calci d’angolo in fase difensiva il giocatore più imponente è Monaco, di stazza, in coppia con Volta.

Come si svolge la fase offensiva? 

Bucchi non ama il lancio lungo, la manovra parte solitamente dagli esterni indipendentemente da chi giochi. 

Nella fattispecie a sinistra con Di Chiara o con Del Prete e Belmonte. Poi Brighi cerca di dare profondità alla manovra insieme agli attaccanti per muovere gli esterni offensivi.  

Qual è il clima a Perugia?

La sentono, anche se arriva alla vigilia della sfida del Bentegodi contro il Verona, che ha fatto perdere un po’ di interesse per la gara con il Genoa. 

La piazza però si infiamma facilmente e ci sarà un buon seguito di tifosi, il Perugia verrà sicuramente a giocarsi la partita e cercherà la qualificazione nonostante la differenza di categoria: insomma, non giocherà in maniera remissiva.