Che cosa sappiamo della Reggina, avversario di oggi?

Era partita bene, con una raffica di vittorie, negli ultimi tempi ha rallentato e non ha più vinto. Penso che stasera abbiano voglia di rifarsi con gli interessi. Filippo Inzaghi ha dimostrato di essere allenatore bravo per la categoria, in Serie A non ha dato seguito a quel che ha fatto vedere in B.

Come giocano?

Il sistema è il 4-3-3. In porta Ravaglia o Colombi, buoni portieri per la Serie B, niente di eccezionale, ma nel campionato cadetto vanno benissimo. In difesa hanno il ligure Gagliolo, sempre pericoloso quando deve venire a saltare di testa sulle palle inattive. La Reggina è molto insidiosa sui calci da fermo, massima attenzione a questo aspetto. In mezzo hanno lo sloveno Majer, ex Lecce, e Fabbian, giovane di proprietà dell’Inter. Fabbian ha già segnato tre-quattro gol, perché è abile negli inserimenti inserimento. Quanto a Hernani, ex di giornata, spero di rivedere il giocatore che non abbiamo apprezzato a Genova, non quello forte di Parma. In avanti hanno il francese Jeremy Menez, ex Milan. Inzaghi lo utilizza come “falso nueve”, sempre pericoloso perché ha grande tecnica. Gli esterni d’attacco sono Rivas e Canotto, forti nell’uno contro uno, veloci. In mezzo e davanti sanno il fatto loro. E poi bisognerà stare attenti all’atmosfera del Granillo, classico campo del Sud dove basta poco per incendiare la platea.

Il pari potrebbe andare bene?

Nì, bisogna recuperare i punti persi in casa. Il Genoa tiene una media inglese al contrario, vince fuori e pareggia a Marassi. I risultati di questa giornata mi sembrano favorevoli al Genoa, hanno pareggiato tutti, tranne il Frosinone capolista, che comunque ha faticato a battere il Perugia ultimo in classifica. Vincere a Reggio Calabria sarebbe importante perché si potrebbe dar vita a una piccola fuga a due con il Frosinone. Mi sembra una Serie B molto livellata, basta poco per staccarsi e prendersi il campionato.

E il Genoa?

Non ho ancora visto un Genoa dal gioco arioso e spumeggiante, quale il Grifone dovrebbe esprimere per la qualità della rosa che ha a disposizione. È il solito ritornello, io schiererei la squadra con il 4-3-1-2 per far sì che Coda abbia un compagno d’attacco vicino. Da quello che so molti vorrebbero questa formula. A parte Gudmundsson non vedo esterni che saltino l’uomo e interpretino a dovere il calcio di Blessin. E poi Semper mi dà più sicurezza di Martinez, se parliamo di portieri.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.