Sulla strada del Genoa c’è subito Rolando Maran, nuovo allenatore del Pisa ed ex tecnico rossoblù per pochi infelici mesi. Quale Pisa dobbiamo aspettarci?

In queste prime due partite mi sono fatto l’idea di un Pisa che crea e subisce nello stesso tempo. La difesa mi sembra un po’ in balìa degli eventi. Non so se sia dovuto al fatto che il campionato è agli inizi e certi meccanismi vanno oliati, sta di fatto che la fase difensiva pisana mi sembra lacunosa. Maran in passato ha spesso giocato a tre, ora mi pare che sia orientato verso una difesa a quattro. In tutta sincerità Maran non è un allenatore che soddisfi il mio modo di vedere il calcio e lo pensavo anche quando allenava il Genoa. Il suo football mi sembra abbastanza superato.

Nella scorsa stagione, con Luca D’Angelo allenatore, il Pisa è arrivato fino alla finale playoff, in cui è stato superato dal Monza.

Mi sembrava una buona squadra, allenata bene, con un gioco piacevole. Quest’estate però ha cambiato parecchio, sono arrivati tanti stranieri che devono ancora integrarsi. Però hanno gente di categoria come Torregrossa, De Vitis e Beruatto, tutta gente che in Serie B può incidere. E Nicolas è un buon portiere.

L’uomo da tenere d’occhio più degli altri?

Io dico Torregrossa, una di quelle punte che in Serie B fa spesso gol. Poi Beruatto sulla sinistra garantisce buona corsa e un buon piede, e Guchar è un valido centrocampista.

Il Genoa sta per chiudere un mercato sontuoso.

Il Genoa con gli ultimi tre innesti è diventato quasi perfetto. Strootman è un lusso per la Serie A, figuriamoci per la B: sempre che stia bene, motivo per cui auguriamogli tanta salute. Aramu ha un sinistro importante su punizioni e calci d’angolo e non solo. Puscas è propenso ad attaccare la porta e segnare, più di Ekuban e Yeboah. E comunque non tralascerei Yalcin, che per quello che ho visto mi sembra possa diventare un elemento molto utile.

Come faresti giocare tanti giocatori di valore?

Blessin usa il 4-2-2-2, che poi è un 4-4-2. Quando saranno tutti in condizione, il modulo migliore per me sarebbe il 4-3-1-2, con Aramu dietro a Coda e uno a scelta tra Ekuban, Puscas e Yalçin. In mezzo Badelj, Strootman, Sturaro, oppure Portanova e Frendrup: tanta roba. Per essere perfetti al mille per mille manca un esterno sinistro alternativo a Pajac e un marcatore centrale di piede sinistro, ma è stata una campagna acquisti con i botti.

A questo punto la promozione in Serie A è obbligatoria?

Sì, Blessin ha tutte le carte giuste per vincere il campionato, adesso la patata bollente passa a lui. La società è stata di parola, ha fatto il possibile per mettergli a disposizione una rosa vincente. I 777 hanno mantenuto le promesse. Con questa rosa Gasperini vincerebbe il campionato a mani basse. Cambierebbe il modo di giocare, praticherebbe il suo 3-4-3. Senza dimenticare tutto l’entusiasmo che si respira in città. Si parla del traguardo dei 23mila abbonati, la caccia al biglietto per Pisa è stata incredibile. Se il Genoa dovesse azzeccare un filotto di vittorie, allo stadio andrebbero in 30mila. Il tifoso ha riacquistato la voglia che aveva perso e questa cosa sarà un elemento trainante.

Un pronostico secco per Pisa, risultato e marcatori.

Vince il Genoa per 2-1, con gol di Ekuban e di Coda.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.