Roma-Genoa non è coincisa solamente con l’ottimo punto raccolto dal Grifone in casa giallorossa, ma anche con una sfida ricca di episodi arbitrali. Due in particolare, tutti nel secondo tempo.

L’arbitro Abisso, in generale, ha optato per una direzione di gara quantomeno curiosa. moltissimi contatti non fischiati e alcuni gialli risultati molto fiscali. Ma l’episodio che avrebbe potuto condizionare la gara a sfavore del Genoa è il cartellino rosso a Leo Østigard che arriva al minuto 67′ costringendo il Genoa a giocare pressoché mezz’ora (includendo anche il recupero) in inferiorità numerica.

Il vero errore di Østigard è quello di lasciare rimbalzare il pallone, pur essendo in vantaggio su Afena-Gyan di un paio di metri, e così perdere il tempo di intervento di testa, uno dei suoi fondamentali migliori. Ne scaturisce un tentativo falloso, quasi un placcaggio, di fermare la corsa dell’avversario verso l’area di rigore rossoblu. Il fallo c’è tutto e le immagini non fanno che confermarlo. Ci sono piuttosto da fare alcune riflessioni sul rosso diretto comminato da Abisso, una scelta di campo che il VAR – specifichiamo subito – avrebbe sì potuto modificare, ma la tendenza è ormai quella di confermare le valutazioni di campo.

In linea con Østigard c’è Vanheusden, neppure troppo attardato: una sua diagonale difensiva avrebbe potuto interdire Afena-Gyan? La domanda rimarrà senza risposta, ma lascia qualche perplessità il fatto che sia stata considerata una chiara occasione da rete trovandosi ancora fuori dall’area di rigore.

Ma veniamo all’episodio chiave della gara, ossia il gol annullato a Zaniolo perché ad inizio azione vi era stato un contatto tra Abraham e Vasquez. A chi avrebbe auspicato una modifica lampo del Regolamento a tutela del gol giallorosso dell’uomo più chiacchierato dell’ultima settimana, andrebbe spiegato che l’annullamento del gol non è stato né un torto alla Roma né un caso unico in Serie A. Sono diversi i gol che sono stati annullati perché ad inizio azione vi era stato un fallo. Prima di entrare nel dettaglio, visto che dimenticarsi è semplice, vorremmo fare qualche piccolo flashback.

Per un fallo ad inizio azione sono state penalizzate tante squadre sino ad ora. Genoa-Napoli dell’agosto 2021 col gol annullato a Pandev per un fallo (?) di Buksa su Meret. Gol convalidato, ma VAR che avrebbe modificato la scelta di Di Bello. E ancora un Roma-Udinese della passata stagione, per dinamica molto simile alla gara di oggi, con Mhkitaryan che fallosamente interviene con un pestone su Stryger-Larsen attivando la ripartenza che avrebbe portato al gol giallorosso. Gol poi annullato da Giacomelli.

A chi si stupisce ancora per la decisione (corretta) di Abisso di annullare la rete di Zaniolo andrebbe ricordato anche il primo casus belli, quello di Spal-Fiorentina del febbraio 2019. Chiesa venne atterrato in area di rigore all’inizio dell’azione, ma dalla controffensiva della Spal arrivò la rete di Valoti. Rete che avrebbe significato il 2-1 estense. Pairetto verrà però richiamato al VAR (Mazzoleni) e non solo annullerà la rete, ma giudicherà da rigore il contatto di Felipe su Chiesa (penalty poi realizzato da Veretout). Fu lì che il protocollo VAR entrò in gioco per la prima volta in una situazione del genere, con fallo ad inizio azione. Ma basta andare agli ultimi ottavi di Coppa Italia per ritrovare episodi analoghi, come quello di Rabiot ai danni di Rincon. Il tutto per dire che, se c’è un fallo, è giusto che il VAR inviti quantomeno alla on field review. Esattamente quanto fatto da Nasca all’Olimpico.

Nell’occasione del gol di Zaniolo, che arriva proprio al 90′ in punto, Vasquez riesce a toccare il pallone in anticipo su Abraham. Il pallone prende chiaramente un’altra direzione e come Abisso faccia a non accorgersene è già di per sé singolare. L’azione prosegue e Zaniolo si inventa il gol calciando dal limite dell’area. L’on field review suggerita da Nasca dura poco più di 7/8 secondi, quanto basta per rendersi conto che Abraham prende tutto tranne che il pallone, che Vasquez era stato lesto a deviare. Il fallo porta al giallo, che sarebbe potuto arrivare solo ed esclusivamente dal campo, senza intromissione della tecnologia. La tecnologia avrebbe piuttosto potuto suggerire un rosso, che non arriverà sebbene il fallo denoti quantomeno imprudenza.

Il rosso non arriverà per l’attaccante inglese, ma qualche secondo più tardi per Zaniolo. Era stato ammonito per essersi tolto la maglia, ma l’espulsione non è somma di gialli, ma rosso diretto per una frase diretta all’arbitro (“ma cosa c***o fischi, ma cosa fischi“) che sancisce la fine anticipata della gara per l’attaccante giallorosso. E qui, nei minuti che seguono, succede qualcosa che non tutti hanno forse notato. Ma è bene evidenziarlo.

La Regola 12 Falli e Scorrettezze del Regolamento AIA domanda: “un calciatore o un dirigente espulso può sostare nel recinto di gioco? No, deve abbandonare immediatamente il recinto di gioco affinché l’arbitro possa riprendere la gara“. Zaniolo ha assistito agli ultimi cinque minuti dalla propria panchina, col rischio concreto a fine gara di accapigliarsi con qualcuno della panchina rossoblu (come testimoniano le immagini televisive). Sicuramente, insomma, non fuori dal recinto di gioco.


Genoa, la situazione disciplinare aggiornata alla 24° giornata