A poche ore dalla partita tra Bologna e Genoa che metterà in palio punti pesanti per la corsa salvezza delle due formazioni (ai felsinei basta un punto per la matematica, al Genoa tre ma rimanendo dipendente da ciò che farà il Benevento a Bergamo, ndr), abbiamo contattato telefonicamente Simone Monari, collega e firma de La Repubblica in quel di Bologna.

Che Bologna-Genoa ti aspetti al Dall’Ara?

“Premettendo che le partite possono prendere sempre mille pieghe inaspettate per quello che si aspettano le critiche e gli stessi allenatori, non credo assisteremo a una guerra. Sono reduce da Udine e ho visto una partita giocata a ritmi bassi, fra due squadre che non avevano più tantissimo da chiedere. La sconfitta del Benevento in casa col Cagliari semplifica un po’ le cose a tutti, anche al Genoa. Un Genoa che avrebbe bisogno dei tre punti, ma al quale andrebbe bene tutto sommato anche un punto. Non mi aspetto, insomma, una partita giocata all’arma bianca”. 

Il Bologna intanto potrebbe giocare oggi e poi a distanza di quasi una settimana, martedì 18, se il Chievo dovesse avanzare nei playoff. Un calendario così dilatato porterà a un Bologna molto rimaneggiato o Mihajlovic potrà affidarsi ai giocatori che hanno disputato più partite?

“Credo ci sarà turnover, ma non sarà così ampio. E credo che nel finale di questa sera Mihajlovic abbia intenzione di fare debuttare alcuni prospetti più o meno interessanti del settore giovanile del Bologna. Non sarà un turnover massiccio, ma nulla di clamoroso. Bologna debole coi forti e forte coi deboli? Non è sbagliato, anzi fondamentalmente è corretto. Il Bologna gioca sempre nello stesso modo: come gioca col Benevento, il Bologna gioca anche contro la Juventus a Torino. Insomma, gioca per andare a fare la partita e vincere. Molto spesso perde, considerato che le con squadre molto forti, giocando molto aperto, spesso uno le ha buscate. Se ha un merito Mihajlovic – e ne ha tanti – è quello di aver caratterizzato il suo Bologna. Un Bologna che pratica un gioco aperto, un buon calcio, giocando per divertirsi e offrire un buono spettacolo. L’identità offensiva è l’identità di Mihajlovic. Ha un contratto per altre due stagione e credo rimarrà: in caso di un’offerta allettante andrà via, ma dovessi scommettere lo farei sulla permanenza di Sinisa qui a Bologna. In una stagione, la prossima, che non avrà grandi prospettive di crescita e che ricalcherà bene o male quella attuale”.


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