Preoccupazione è una parola altisonante considerato quello che sta succedendo con la pandemia. Preoccupazione ha espresso qualche supporter del Genoa perché abbonato di Dazn, visto che domenica alle 12.30 la gara con il Milan è sull’emittente di Diletta Leotta. Preoccupazione, l’interesse che paghiamo sui guai prima che arrivino, dato che ieri Dazn ha fatto sapere che ha intenzione di rimborsare per il black-out di domenica scorsa solo quelli che hanno chiamato il servizio clienti dopo il disservizio.

Allora prepariamoci anche in vista del prossimo campionato nel tirare fuori le radioline sorpassate ormai dai telefoni. Il Vecchio Balordo non sarà mai muto con Radio Nostalgia in onda da 25 anni su tutti i campi d’Italia, d’Europa (poco) con Pinuccio Brenzini, “genoano nel mondo” e Lino Marmorato, ma anche con la tecnologia. Sarà sempre presente dove ci sarà il Genoa, non solo prima squadra, giovanili e femminile con Buoncalcioatutti con Alessio e Lorenzo Semino e i collaboratori Giorgio Baffo e Filippo Serio. Con la radio è come tirare fuori la macchina del tempo, Buoncalcioatutti sarà il futuro tecnologico se la Lega non chiede la Luna.

I moccoli sulle gare future e su quelle del prossimo campionato continueranno per vedere le partite del campionato italiano anche con le  riprese a rallentatore e i gol in ritardo. Dazn è da tre giorni che sta cercando di recuperare immagine e non vuole ascoltare le calunnie che il buco della 30° giornata sia il funerale della sua app. Se dovesse succedere in futuro invece di mandare in onda la triste scritta “stiamo lavorando per voi”, frase che vediamo sulle autostrade, in particolare quelle liguri da troppo tempo sarebbe meglio mettere (come negli anni 80/90, nelle TV in bianconero e in quelle a colori a seguire, che hanno fatto inveire durante partite di calcio) le pecore con la scritta “intervallo”: Dazn e lo streaming non possono, se è buio è buio.

Sarà questione di ore, di giorni e poi sorgerà un interrogativo quasi esistenziale: riusciremo davvero a vedere il campionato di Serie A nei prossimi tre anni? Quello che è successo a Dazn è l’imbarazzante conferma ai tanti interrogativi che si sono posti i presidenti delle società di calcio prima di firmare i diritti TV del prossimo triennio. Dopo aver alzato la posta, portata a 840 milioni annui per tutti (eccetto quattro squadre), è passata in cavalleria la differenza tra TV satellitare e quella in streaming. Gli amanti della poltrona  calcistica oltre allo streaming, sono preoccupati chi mastica poco tecnologia, come passare da una televisione ad un’altra, da un abbonamento a un altro, da un sistema tradizionale a uno nuovo e quanti abbonamenti si dovranno fare e quanto costeranno.

La Lega dopo lo stop di domenica scorsa non ha potuto fare Ponzio Pilato e ha chiesto di ribadire che calcio sarà visto in tutta l’Italia attraverso la tecnologia: Dazn ha risposto “sicuramente”. Come fanno ad esserne così sicuri? Lo sanno che l’Italia non è completamente coperta dalla fibra ottica veloce? Probabilmente si, visto che hanno affittato due canali del digitale terreste del presidente del Torino Urbano Cairo, patron di La7, per continuare a far vedere qualche gara in modo tradizionale, operazione che potrebbe allungare ancor di più il campionato spezzatino.

Dobbiamo sperare che non sia l’ennesimo autogol della Lega Calcio. Le 4 società che avevano votato contro l’assegnazione dei diritti TV, Crotone, Genoa, Sampdoria e Sassuolo, alle quali si sono aggiunte altre, ieri hanno chiesto coperture assicurative e polizza contro i disservizi di Dazn, preoccupati che gli sponsor perdendo visibilità possano avanzare richieste di risarcimento. E i tifosi chi li tutelerebbe? L’Agicom? La Federconsumatori? Si, dopo 5 o 6 anni.

Già scritto martedì: dietro le due partite di campionato oscurate si muovono enormi interessi. I sistemi tecnologi informatici rendono noto che il nero calcistico di domenica scorsa non ci sarà più perché i contenuti della prossima stagione calcistica viaggeranno attraverso un sistema diverso, figlio della collaborazione tra Dazn e Telecom-Tim. Dazn e la Lega Calcio, come la vecchia pubblicità, aspettano una telefonata per allungarsi la vita. Tim ad oggi tace facendo come le tre scimmiette. La battaglia continuerà ed è importante che adesso venga tutelato il tifoso. E 1uando firmerà il prossimo contratto del campionato in poltrona, dovrà leggere tutte le postille, anche quelle scritte piccolissime, come attualmente leggono il bugiardino delle medicine, considerato quello che sta succedendo con i vaccini.


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