Nel corso della 12° puntata della rubrica “Parte Destra” siamo tornati a parlare, in collegamento telefonico, con Fulvio Collovati, ex rossoblu con 72 presenze all’attivo sotto la Lanterna rossoblu nonché Campione del Mondo a Spagna 1982.

Guardando la classifica odierna, a otto turni dalla fine, in questo campionato al Covid le gerarchie sono state rispettate o ci sono sorprese in positivo e negativo?

Sono stati rispettati i valori sin qui definiti in campo. L’Inter credo andrà a vincere lo scudetto con merito: undici punti d distacco non penso possano mettere in discussione lo scudetto. Uno scudetto un po’ particolare, in una stagione con una pandemia dove ti alleni in modo differente, fai tamponi quasi tutti i giorni, tantissimi infortuni, tante squadre (e il Genoa lo sa perfettamente) hanno giocatori col Covid. In tutto ciò, l’Inter merita e vincerà probabilmente lo scudetto. E c’è anche una lotta Champions ancora tutta da definire“. Ma scorrendo la classifica ci si imbatte presto nel lungo capitolo sulla parte destra, in particolare sulla lotta per mantenere la categoria. “Abbiamo na lotta retrocessione che potrebbe essere chiusa per due squadre, Parma e Crotone. Il Cagliari, certo, non è messo benissimo, ma bisogna tenere conto che domenica ci sarà Cagliari-Parma: in caso di vittoria, il Cagliari ritroverebbe fiducia e mancherebbero ancora tante partite. Per l’ultimo posto retrocessione il campionato è ancora lungo. Poi ci sono Torino, Benevento, c’è la Fiorentina a trenta punti. Tutte le squadre fino a 32/33 punti, compreso il Genoa, non possono permettersi di rilassarsi e dire “ah, sono già salvo perché ho trentadue punti”. Per esempio l’Udinese, che seguo anche per lavoro, ha perso tre partite di fila e quando perdi 4/5 gare consecutive poi ti ritrovi nuovamente immischiato. Rispetto al Cagliari hanno dieci punti in più, ma chiaramente non si deve mollare”. 

Al Genoa di Ballardini potremmo dire che manca l’ultimo step per la rincorsa salvezza e domenica arriva la gara col Milan dopo la sconfitta contro la Juventus. 

“Il Genoa non deve assolutamente lamentarsi nella situazione in cui si trova perché si profilava una stagione veramente terribile, di sofferenza, e so quanto soffrano i tifosi genoani, abituati a soffrire da una vita. Meno male invece che è arrivato Ballardini a rimettere un po’ le cose a posto. Una sconfitta a Torino con la Juventus ci sta, anche se nel secondo tempo ho visto un ottimo Genoa. È una squadra che non deve fare il campionato con Juventus e Milan, anche se domenica affronterà un Milan senza Ibrahimovic, un po’ affaticato e non più quello di due o tre mesi fa. Il Genoa dà filo da torcere, non è squadra che si arrende, ed è così proprio per come la squadra è stata impostata e per l’attitudine del suo allenatore, che è un duro e non molla. Chi avrebbe detto che la Juventus avrebbe perso in casa col Benevento? Nessuno. Chiaro che il Milan col Genoa è favorito, ma mancano Ibrahimovic ed è un Milan stanco. Non escludo sorprese. Diciamo che nelle prossime tre gare, compresa quella coi rossoneri, il Genoa può mettere in cantiere la salvezza”.

In chiusura, assieme a Fulvio Collovati abbiamo ricordato ancora Marco Bollesan. “Grazie di avermi dato questa opportunità. Marco era prima di tutto un amico. Nel 1994 cominciai a fare e produrre trasmissioni a Serra Riccò, in Liguria, e uno dei miei ospiti preferiti era proprio Marco Bollesan. Ed era così perché era schietto, pane al pane e vino al vino. Era spontaneo e non la mandava a dire: la sua vita è stata così, anche da spoertivo. Abbiamo perso un amico e mi è dispiaciuto molto, anche perché ha sofferto nell’ultima parte della sua vita. Datemi l’opportunità di abbracciare lui e tutta la sua famiglia, a cui sono davvero molto vicino”. 


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