Oltre dieci giorni di calciomercato e in Italia sono stati quindici i movimenti ufficializzati dal sito della Lega Serie A. Ne mancano alcuni completati nelle ultime ore, da Onguéné a Meitè, ma la tendenza è chiara: il mercato invernale è in stato di congelamento, allineato perfettamente alle temperature glaciali avvertite nelle ultime settimane in tutta Italia ed Europa.

Come in tutte le prime fasi del mercato di rafforzamento si muove poco, ma ora come ora ancora meno del solito. Se non si annoverano uscite non ci sono entrate e davvero a poco sono servite le “agevolazioni” della Federazione sugli indici di liquidità. Il mercato degli svincolati – e di chi presto si svincolerà – è quello guardato con maggiore attenzione. Emblematica l’operazione Mandzukic che potrebbe riportare il croato in Italia, questa volta in rossonero.

In Serie A sono stati ufficializzati complessivamente 15 movimenti: 2 acquisti a titolo definitivo, 6 prestiti e 7 rientri dal prestito. In quest’ultimo caso si parla soprattutto di calciatori giovani, mentre i prestiti a titolo temporaneo racchiudono le operazioni sin qui più interessanti, anche dal punto di vista prettamente tecnico. Non solo Strootman, ma anche Nainggolan, Torregrossa, Soumaoro e Saponara. Giocatori arrivati per tornare utili fin da subito alla causa delle loro nuove squadre.

Non servivano questi numeri a dirlo, ma senza dubbio quello attuale è un mercato che differisce i pagamenti all’estate (e anche oltre) e dove girano pochissimi denari. L’obiettivo primario di molte società, in estate attardatesi e rimaste al palo, è quello di sfoltire rose pletoriche. Pur di farlo, ci si “arrende” alla formula del prestito, che è solo un mettere la polvere sotto il tappeto.

Non serviva il Covid per fare capire che questo calcio necessita di una profonda e radicale riforma dei costi e della gestione e che senza i tifosi, l’anima di questo sport, tutto il resto ne risente. I segnali che vengono mandati siano però recepiti e alla svelta. Perché se stagnante è il calcio italiano, lo sono pure quelli esteri e il circolo vizioso è innescato da tempo.

In Francia sono tutt’ora alle prese con l’addio anticipato di MediaPro, che ha lasciato in braghe di tela la Ligue1 e specialmente i club ben lontani dalla potenza economica del PSG.  In Premier League, le operazioni in entrata sono state finora 24, mentre in Bundesliga solamente 11. La meno frizzante delle finestre di trasferimento invernali è quella spagnola, con sole 10 operazioni effettuate in entrata.

Ma c’è un dato che più di tutti certifica le difficoltà non solo di intavolare trattative con anticipo, ma anche di farsi trovare pronti all’apertura del mercato perché alla ricerca di operazioni abbordabili per le finanze già provate dei club. All’apertura del calciomercato invernale 2019/2020, in tutta Europa furono ufficializzate poco meno di 7mila operazioni (6967). Quest’anno, invece, sono state 2739, esattamente il 60% in meno.


Calciomercato Invernale 2021, tutte le ufficialità – IN AGGIORNAMENTO