Soltanto un punto per il Genoa a Firenze contro una mediocre Fiorentina, in una partita tra due squadre impaurite e povere tecnicamente. Il Genoa ha sfiorato la vittoria, e per il morale sarebbe stata tanta roba, ma la prestazione è stata appena sufficiente e il pareggio alla fine è stato il risultato più equo. Oggi a Marassi gli uomini di Maran affrontano la Juventus in una partita che appare impossibile, un po’ come scalare l’Everest a mani nude.

Oltretutto la Juventus, nella partita di martedì sera a Barcellona, ha maramaldeggiato contro i blaugrana di Messi, sfornando una prestazione perfetta. La Juve sembra aver trovato di colpo tutte le sue sicurezze, ma bisogna ricordare che in precedenza la Vecchia Signora non aveva certo entusiasmato e aveva lasciato per strada parecchi punti, anche contro avversari non certo imbattibili. Inoltre il Barcellona di oggi assomiglia più ad un’armata Brancaleone che alla leggendaria compagine delle scorse stagioni.

Uno sguardo d’insieme sui bianconeri.  

Andrea Pirlo, un fuoriclasse da calciatore, è tutto da scoprire come allenatore. In campo era un autentico professore, un vero allenatore sul terreno. I bianconeri, quando devono difendere, si schierano con il 4-4-2, mentre in costruzione usano il 3-5-2 o con il 3-4-1-2,  una disposizione camaleontica.

L’analisi reparto per reparto. Partiamo dalla difesa.  

Szczesny, portiere polacco da anni in Italia, forte in tutte le caratteristiche del ruolo, ha una freddezza e una personalità non comuni. La linea difensiva oggi sarà formata da Cuadrado, Danilo, Bonucci e Alex Sandro. Cuadrado, colombiano, attualmente l’elemento più in forma, ha imparato in questi anni a difendere: è in possesso di dribbling e corsa, e lungo l’ out destro sta sfornando assist a ripetizione. Danilo impiegato come centrale è stato una piacevole scoperta ed ha sfoderato prestazioni via via sempre più convincenti. Ha buone doti tecniche, è rapido ed attento nelle letture difensive. Bonucci, leader e capitano della squadra, bravo coi piedi e di testa, abile con i lanci lunghi a scavalcare la difesa avversaria, è maturato molto sotto l’aspetto caratteriale. Alex Sandro, l’esterno di sinistra, è veloce, ha un mancino sopraffino, ed è capace di effettuare cross taglienti e pericolosi.

Il centrocampo. 

Kulusevski, Bentancur, McKennie e Chiesa formano il reparto. I due centrali hanno gamba, capacità di recupero palla e tempi di inserimento, mentre i due esterni sono veloci, hanno forza e sono abili nell’uno contro uno. Kulusevski e Chiesa giocano a piede invertito ed entrambi sono stati i 2 acquisti top del mercato estivo della squadra torinese. McKennie, arrivato in punta di piedi, si sta rivelando elemento importante per la manovra, in più l’americano è stato autore di gol importanti.

L’attacco. 

Morata e Cristiano Ronaldo sono le due punte. Morata, l’attaccante centrale, aveva già giocato con la Juventus in precedenza, ma in questa sua nuova esperienza bianconera il suo rendimento è nettamente migliorato. Abile nel fraseggio stretto e nei movimenti a favore dei compagni, lo spagnolo ha un bagaglio tecnico di primordine e sembra il partner ideale di CR7. Quest’ultimo è insieme a Messi il giocatore più forte al mondo ed è forte in tutto, abile in acrobazia e nei calci da fermo, fisicamente di un altro pianeta.

Eventuali sostituti? 

In panchina ci sono giocatori del calibro di Dybala, argentino dal sinistro sopraffino; De Ligt, difensore olandese giovane dallo stacco aereo prorompente e con futuro luminoso davanti a sé; Arthur, giovane brasiliano arrivato dal Barcellona e playmaker vero con mezzi tecnici importanti; Rabiot, interno di centrocampo, veloce, munito di buona tecnica di base, con fisico importante e con tiro devastante di sinistro; e poi Bernardeschi: arrivato lo scorso anno con l’etichetta di predestinato, finora l’ex viola non ha mantenuto le promesse, forse per problemi caratteriali, ottimo sinistro e dribbling le sue qualità.

Come si comportano sulle palle inattive? 

Su quelle a sfavore difendono a zona e molte volte in queste occasioni hanno palesato incertezze. In fase offensiva i corner e le punizioni laterali sono battute da Cuadrado, Chiesa o Dybala, se quest’ultimo prima o poi dovesse essere della partita. Bonucci, Ronaldo Cristiano, Morata e Bentancur riempiono l’ area di rigore per colpire. Sarebbe importante anche l’apporto di De Light nel caso in cui giocasse.

In conclusione?  

Il Genoa di oggi sembra non avere scampo contro la Juventus, soprattutto se giocherà in maniera timorosa e con paura, aspettando l’avversario e sperando che succeda qualcosa nei 90 minuti e più di gioco. Ogni volta che ne avrà l’occasione, il Grifone dovrà aggredire l’avversario, costringerlo a correre all’indietro, cosa che non piace fare ai giocatori supponenti, e sfruttare tutte le sue manchevolezze. Servirà una bella prova di coraggio, con la C maiuscola, come hanno dimostrato di avere Benevento e Crotone poche settimane fa, bloccando sul pari la Juve. Se pecora ti fai, il lupo ti mangia.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.