È passata la linea Gravina, non c’erano dubbi. 18 voti favorevoli e 3 contrari, quelli della Lega di Serie A. Non si è capito perché il Presidente Dal Pino, della Lega di Serie A, e gli altri presidenti sabato avessero proposto quelle modifiche alla linea Gravina. Qualcosa bolle in pentola? La Serie A, la terza azienda d’Italia, un menaggino che continua dai primi giorni del Coronavirus dopo lo stop al campionato, va sempre sotto quando c’è da votare nel Consiglio Federale della FIGC e qualcuno come Ulivieri, diventato presidente dell’Assoallenatori dal 2012 perché si è incatenato davanti a Coverciano per difendere il patentino degli allenatori di serie minori, gli ha dato anche dei furbetti perché volevano il blocco delle retrocessioni in caso di nuovo stop.

Il “Decreto Rilancio”, uno scudo inaspettato per la FIGC, sembra sia stata una rivincita nei confronti della Lega di Serie A e dei club. I rancori sono vecchi e la causa principale è sempre stata la mutualità o l’aiuto della A alle altre leghe, dalla C in giù. Se la linea Gravina con il Piano B e C fosse stata presentata una trentina di giorni fa, probabilmente il campionato italiano sarebbe ripreso nei stessi giorni della Bundesliga. Il piano B e C era richiesto da Malagò, il Presidente del CONI pronto ad alimentare i capricci del Ministro dello Sport, da Ceferin  e dalla UEFA. Poteva essere discusso per tempo concordando il da farsi invece di scatenare a 12 giorni dall’inizio della stagione una guerra che sarà un’altra epidemia artificiale per il calcio. In Lega non c’è armonia tra le società e ieri in Consiglio Federale Lotito, uno dei tre rappresentanti della Confindustria del calcio, ne ha dato la prova. È stato zitto per la prima volta dall’inizio del Coronavirus, in una riunione di Lega o di FIGC: il protocollo della Lega avrebbe sfavorito la sua seconda squadra, la Salernitana.

In caso di blocco della stagione 2019/2020  playoff e playout, se ci sarà uno stop nelle prime giornate o addirittura prima della ripartenza. Dopodiché di che entrerebbe in azione l’algoritmo, utilizzato non per assegnare lo scudetto (perché?) ma per stabilire solo le qualificate alle coppe europee e le retrocessioni. Altre ipotesi se la stagione 2019/2020 non terminerà entro il 20 agosto invece che il 2 dello stesso mese. Non sarebbe stato meglio, considerato che si ritorna a giocare e non sarà il virus a fermare il pallone, affidarsi alla certezza matematica e alla classifica avulsa?

Il calcio mercato inizierà il 1 settembre e terminerà il 5 ottobre. Con campionato 2020/2021 in corso? Nulla è trapelato, ma probabilmente neanche discusso sui contratti e prestiti che andranno  in scadenza dopo 10 giorni dalla ripresa del campionato 2019/2020. Solo una presunta bozza su indicazione della FIFA, che ha dato solo un’indicazione chiara: finire i campionati con le rose con cui lo si era iniziato. Come è accaduto per gli stipendi ancora, da decurtare trattative individuali con i calciatori e procuratori? L’AIC, Associazione Italiana Calciatori, nel Consiglio di FIGC di ieri ha avuto solamente il pensiero di salvare il blocco anticipato dei campionati di Serie C e Dilettanti. È stato sospeso anche il campionato femminile di Serie A, un spot  bellissimo per il calcio italiano in Francia lo scorso anno. Dopo aver fatto da vetrina alle passeggiate di tanti dirigenti del calcio, bocciati dalla mancata partecipazione al campionato Mondiali russo, tutto dimenticato come le promesse di discutere di professionismo per le atlete; imbarazzante è stato il contributo di 700.000 euro da parte della FIGC per la categoria femminile. Meno male che qualche tifoso e città ieri ha goduto con le promozioni in B di Monza, Vicenza e Reggina. Anche il Palermo è salito dalla D alla C con le altre capolista degli altri gironi.

La FIGC ha istituito un pool di 31 elementi coordinato dal procuratore Chinè, un magistrato, per verificare l’applicazione del protocollo Coronavirus. Chi non lo rispetterà, fra le società, andrà incontro ad una multa fino all’esclusione dal campionato nel caso in cui la violazione alterasse il risultato sportivo. Speriamo che fra gli elementi ci siano anche un medico, uno scienziato, un virologo e un infettivologo per capire chi cercherà di barare sui tamponi. Domani entrerà in gioco nuovamente il Ministro Spadafora, che vuole incontrare i dirigenti delle televisioni detentrici dei diritti per perorare la causa delle visioni in chiaro. Ieri per Gravina ha vinto il calcio in termini di coerenza, da parte di 18 persone che hanno poco da spartire con il solo calcio che parte venerdì prossimo. La differenza fra la guerra e l’alcolismo nel calcio italiano è la seguente: la guerra dà dei gradi (decreto rilancio) all’uomo, l’alcolismo glieli toglie. In FIGC ci vogliono le riforme ed anche fare abbandonare qualche poltrona ormai sfondata da qualche dirigente per la lunga permanenza. In Lega di Serie A occorre invece più unità dopo l’uscita dal Consiglio Federale di ieri con le ossa rotte, colpa di troppe ferite da curare e fratture da ricomporre al suo interno.