Il campionato italiano riprenderà all’insegna dei cinque cambi, come vi abbiamo spiegato ieri in un altro editoriale. Sarà una piccola “rivoluzione” calcistica, se non fosse altro perché ci sono alcuni allenatori che non avevano neppure l’abitudine di eseguirne sempre tre in un regime calcistico normale: la transizione sarà da studiare a tavolino e con attenzione.

Affidandosi ai dati di Football.it, emerge che prima dello stop solamente quattro allenatori attualmente in carica non hanno mai rinunciato alle tre sostituzioni a partita. Parliamo di Nicola (Genoa), Ranieri (Sampdoria), Inzaghi (Lazio) e Sarri (Juventus). La loro transizione verso le cinque sostituzioni potrebbe essere più semplice che per altri colleghi.

Perché sono altri quattro quelli che, al contrario, in più di un’occasione hanno eseguito solo due cambi. Per tre volte è accaduto a Juric (Hellas Verona), Gasperini (Atalanta), Iachini (Fiorentina), Pioli (Milan) e Liverani (Lecce). Per due volte a D’Aversa (Parma) e Conte (Inter). Una sola volta a Gotti (Udinese), Mihajlovic (Bologna), Di Biagio (Spal), Lopez (Brescia), Longo (Torino), Gattuso (Napoli), De Zerbi (Sassuolo) e Fonseca (Roma).

Questa risma di allenatori, ad eccezione di Zenga che ancora non ha esordito col Cagliari e sul quale mancano dati a riguardo, potrebbe giocarsi i cambi in meno di tre finestre, qualche volta in due giocandosi un 2+3 oppure un 3+2. Sembra un gioco di sconti al supermercato, ma è il calcio che verrà dal 20 giugno in avanti per alleviare – di certo non eliminare – sovraccarichi e infortuni.

C’è poi un altro capitolo: i giocatori che risultano più decisivi dalla panchina, che ad avere cinque cambi a disposizione non andranno sottovalutati. In testa alla classifica c’è Luis Muriel, che ha siglato addirittura 7 gol su 13 stagionali entrando a gara in corso. Non da meno Cornelius, attaccante del Parma, che ne ha segnati cinque subentrando in attacco (una tripletta, fra l’altro, messa a segno nello sportivamente tragico Parma 5-1 Genoa del 20 ottobre 2019, ndr).

Quattro ne ha segnati Caicedo (Lazio); tre Pazzini (Hellas Verona), Rebic (Milan) e Malinovski (Atalanta); due Stepinski (Hellas Verona), Mkhitaryan (Roma), Berenguer (Torino), Falco (Lecce), Caprari (Sampdoria), Mancosu (Lecce), Vlahovic (Fiorentina), Higuain (Juventus), Dybala (Juventus), Pessina (Hellas Verona) e il rossoblu Goran Pandev. Le sue due reti, peraltro, risultano particolarmente pesanti per l’attuale classifica del Grifone e fanno riferimento a Genoa-Brescia (3-1) e Genoa-Cagliari (1-0).

L’ultimo dato interessante nell’ambito del capitolo cinque cambi è quanto inciderebbero sulle classifiche le partite senza i gol delle riserve. E per gol delle riserve bisogna intendere sia quelli fatti sia quelli subiti. Solo tre squadre avrebbero la medesima classifica in termini di punti: Genoa (25), Napoli (39) e Bologna (34). Senza reti dalla panchina, invece, avrebbero meno punti di quelli racimolati prima dello stop ben nove squadre: Juventus, Lazio, Roma, Atalanta, Cagliari, Parma, Hellas Verona, Milan e Sampdoria.

Interessante il dato dell’Atalanta, che avrebbe 36 punti anziché 48 ed è la testimonianza di quanto risultino pesanti quelle sette reti siglate da Muriel entrando a gara in corso. Anche Milan ed Hellas Verona ne avrebbero considerevolmente meno: i rossoneri 29 anziché 36, i gialloblu 29 anziché 35. Si parla di carte giuste giocate al momento giusto dagli allenatori. Cartucce da sparare che aumenteranno in queste ultime dodici giornate di Serie A.

E chi, al contrario, avrebbe più punti? Altre otto squadre, nello specifico Inter, Sassuolo, Fiorentina, Udinese, Torino, Lecce, Spal e Brescia. Emblematico il dato delle tre squadre che, oggi, sarebbero virtualmente retrocesse: Lecce, Spal e Brescia. Sono tra le prime quattro formazioni ad avere una classifica che, senza reti fatte e subite dalla panchina, conferirebbe loro più punti di quelli attuali. Per fare alcuni esempi:

  • il 24 gennaio 2020 si gioca Brescia-Milan, gara decisa solamente al 74′ dal subentrante Rebic. Senza quel cambio, Pioli non avrebbe fatto tre punti e il Brescia avrebbe strappato un punto in più.
  • il 9 febbraio 2020 si gioca Napoli-Lecce al San Paolo. Gara particolarmente discussa, decisa dalla rete su punizione di Mancosu, entrato 7′ prima dalla panchina. Senza quella marcatura il Lecce farebbe due punti in meno, il Napoli ne farebbe uno in più.
  • il 4 novembre 2019 la Spal ospita la Sampdoria al “Mazza” di Ferrara. È piena sfida salvezza, che i blucerchiati vincono per 1-0 solamente nel recupero del secondo tempo. A decidere una gara estremamente equilibrata Caprari, entrato al 90esimo. Ranieri esce a punteggio pieno, mentre la squadra di Semplici recrimina e, di fatto, perde un punto. 

LA CLASSIFICA SENZA GOL FATTI E SUBITI DALLE RISERVE (Fonte: Football.it)


Galli (Assoagenti): “Un giocatore in scadenza al 30 giugno può rifiutarsi di giocare. Serve intervento FIGC”