NOTIZIARIO – Al Ferraris c’è un vento che taglia le mani, in campo si preannuncia una sfida bollente per intensità e punti in palio. L’Atalanta di Gasperini, reduce dallo storico pareggio (persino un po’ amaro) in Champions League contro il Manchester City, vuole rialzare la cresta dopo il pesante KO in casa del Cagliari, che nella gara dell’ora di pranzo si è fatto beffe della Fiorentina sulle ali di Maran e Nainggolan (CLICCA QUI). Presente allo stadio anche il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero.

LA FORMAZIONE DELLA SAMPDORIA (4 4 2) – Audero; Bereszynski, Colley, Ferrari, Murru; Depaoli, Vieira (37′ st Bertolacci), Ekdal, Jankto; Bonazzoli (12′ pt Caprari), Quagliarella (25′ st Ramirez). A disposizione: Falcone, Augello, Chabot, Linetty, Barreto, Rigoni, Ramirez, Caprari, Thorsby, Murillo, Gabbiadini, Bertolacci. Allenatore: Claudio Ranieri.

LA PARTITA – L’ultima volta di Gasperini contro i blucerchiati, nel marzo scorso, era finita in baruffa. La Dea si presenta a Genova con l’accoppiata Gomez-Malinovskyi alle spalle di Luis Muriel, ma la prima palla gol arriva sui piedi di Pasalic: tiro dal limite, di poco a lato. Anche il primo sussulto della Samp si spegne sul fondo e lascia uno strascico: Bonazzoli innesca Jankto, che ci prova in spaccata. L’esterno ceco lamenta un dolore alla spalla, l’attaccante si tocca la coscia destra ed è costretto a chiedere il cambio: al 12′ entra Caprari. Ferrari è bravo a fermare Muriel, poi Audero rischia grosso con un’uscita fuori area ad anticipare il colombiano. Nel mezzo una rovesciata tentata da Quagliarella e una girata di Toloi sugli sviluppi di calcio d’angolo. La frazione si chiude nel segno di Malinovskyi, vicino al vantaggio su una punizione respinta in grande stile dal portiere sampdoriano. L’arbitro fischia con un minuto di anticipo, poi si scusa e fa riprendere il gioco per qualche azione. L’unico ammonito del match per ora è Castagne.

La ripresa è decisamente più vivace già dai primi minuti di gioco: Jankto e Caprari creano due grattacapi a Gollini, una tentata rovesciata di Muriel anticipa gli ingressi in campo di Barrow ed Arana. Poi tocca al collega Audero respingere un traversone e la ribattuta di Castagne. Ranieri richiama Quagliarella, al suo posto entra Gaston Ramirez e la Sampdoria si affida alla rapidità di Caprari nelle vesti di terminale d’attacco. Ammoniti De Paoli e il Papu Gomez, i tre minuti che portano alla mezz’ora sono un’autostrada di occasioni. Al 27′ la panchina atalantina si alza in piedi per protestare: tutta colpa di una trattenuta di Ferrari su Barrow, lanciato a rete, punita con un semplice cartellino giallo. Al 28′ Malinovskyi ci prova su punizione, Audero respinge e l’ucraino sfoga tutta la sua rabbia nell’azione successiva, quando colpisce duramente Vieira ricevendo il secondo giallo (era stato ammonito ad inizio secondo tempo) e lasciando così Gasperini in inferiorità numerica. Bertolacci rileva Vieira, la Samp non si sbilancia troppo ma spinge fino al 94′. Finisce 0-0.



Gasperini non interviene nel dopo-gara, ancora arrabbiato per l’episodio legato alla mancata espulsione di Ferrari, e fa intervenire il direttore generale Umberto Marino. Ranieri definisce l’episodio chiarissimo (“Se va verso la porta è rosso, ma in questo caso andava verso l’esterno”) e predica calma in conferenza stampa: “Solitamente quando costruisco una casa mi piace cominciare dalle fondamenta, poi metto su tutto il resto come quadri e fiori. I quadri e i fiori nel calcio sono i gol: dateci tempo, arriveranno”.