Dopo le tre gare in una settimana concluse con la sconfitta casalinga contro l’Udinese, il tecnico rossoblu Thiago Motta è tornato a parlare in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Genoa, anticipo del sabato sera valido per l’undicesima giornata di Serie A. Ultima gara prima della terza – e ultima – pausa per le nazionali dell’anno 2019.

Domani porterete in campo la delusione contro l’Udinese e metterete la cattiveria giusta contro un avversario di valore?

“Contro il Napoli, che è squadra da Champions e questo è un ulteriore stimolo, andremo con una grande voglia di fare una grande partita. Sicuramente”.

Momento più giusto per affrontare il Napoli di Ancelotti?

“Prevedere se sia il momento giusto o no è molto difficile. Conoscendo bene Carlo (Ancelotti, ndr), dico che è una persona fantastica, a cui auguro sempre il meglio. Se lo merita. Per quanto vedo da fuori, vedo una squadra compatta col suo allenatore. E diventa pericolosissima. Mi aspetto un Napoli che in campo darà tutto: in primis per sé stesso, perché ci sono grandi calciatori, di alto livello, che non stanno vivendo il migliore momento del Napoli, poi per il loro allenatore. Conosco il rapporto che Ancelotti ha con la propria squadra: mi aspetto un’avversaria pericolosissima”. 

Siamo in tempo di nazionali e nelle ultime stagioni si è parlato molto di Biraschi in azzurro. Quest’anno è stato impiegato un po’ meno. Cosa sta succedendo?

Niente di particolare. Biraschi è un giocatore in più della rosa, in allenamento sta facendo molto, molto bene come gli altri. Poi è così: nel calcio, l’allenatore deve scegliere al momento. Ad oggi penso al Napoli e ha le stesse possibilità degli altri. Devo vedere l’ultimo allenamento, ma già sono contento del suo lavoro quotidiano. Sta lavorando bene: posso dirti che è un giocatore in più che domani può giocare”. 

Si aspetta di affrontare un Napoli con Milik o Llorente oppure coi tre attaccanti “piccolini” che cercheranno il palleggio?

Non so. In tal senso, devo preoccuparmi della mia squadra, di mettere quelli che penso siano meglio per affrontare una squadra importante come il Napoli. Ancelotti dalla propria parte farà lo stesso”. 

La sconfitta con l’Udinese cosa ti ha lasciato? Come hai passato questa settimana?

“Non mi toglie entusiasmo. Dal primo giorno che sono qui, l’entusiasmo è sempre lo stesso. Io penso in avanti, penso che dopo una sconfitta tutti possiamo compiere degli errori. L’importante è capire dove si è sbagliato e pensare già alla prossima partita, quella di Napoli, come stiamo facendo io ed i miei calciatori”. 

Il campionato non è iniziato da tanto tempo, ma sono già 11 giornate. Questa posizione di classifica comincia a pesare psicologicamente sulla squadra? Avverti un po’ di timore nelle giocate?

“Ognuno ha il proprio punto di vista e dipende come la vede. Io preferisco guardare ogni giorno gli allenamenti che facciamo, la prossima partita, che è quello che conta. Se pensiamo al risultato della prossima partita, che non possiamo controllare, non andiamo da nessuna parte. Dobbiamo pensare tutti di lasciare il massimo ogni giorno e pensare alla prossima gara. Se pensi alla classifica, se inizi a pensare solamente ai punti che puoi prendere oppure no, diventi matto. Neppure riesci a dormire. Dobbiamo pensare alle cose che adesso possiamo controllare, come l’allenamento odierno, e cosa dobbiamo e non dobbiamo fare per mettere in difficoltà il Napoli”. 

Che idea ti sei fatto di questa squadra? Ha un problema di pochi leader?

“La mia squadra non ha nessun problema. Abbiamo sì giocatori giovani, giocatori di grande personalità come Zapata o Goran Pandev, abbiamo una rosa che, come normale, ha giocatori che non hanno affrontato certe situazioni, altri che ne hanno affrontate molte. Anche i giovani hanno tanti lati positivi, come andare al campo senza pensare tanto e fare ciò che devono fare, ossia giocare a calcio in modo semplice. In questa rosa non vedo problemi”.  

Tra le note positive di queste partite, finalmente si è visto uno Schöne al centro della squadra: hai avuto questa sensazione?

“Ho avuto questa sensazione non soltanto da Schöne, ma anche da altri. Se ero al posto di Schöne, ringraziavo i miei compagni. Come ho detto dall’inizio: Schöne alza il suo livello se la squadra alza il proprio livello di gioco, quando difende tutta quando non ha il pallone. Il livello lo alzeranno lui come tanti altri giocatori come Agudelo, Pinamonti o altri. Un esempio chiaro è quello di Schöne, ma anche Pinamonti: in queste gare ha fatto un lavoro straordinario, anche se non ha segnato. E io sono contentissimo. Quando l’attaccante fa il primo difensore è una cosa giusta e importantissima per la squadra”.

Ci sono stati un po’ di rientri: si possono rischiare tutti o qualcuno ha meno minuti rispetto ad altri?

“Rischiare? Dipende da cosa si intende per “rischiare”. Io non metterò mai un giocatore che non sia in condizione a giocare una partita: non conviene a lui e non conviene alla squadra. Non metterò mai a rischio la salute di un giocatore”. 

Si era parlato di 40 giorni per Criscito, siamo arrivati a 35: come sta?

“Criscito è il primo che vorrebbe scendere in campo, però dobbiamo essere molto chiari e sereni nel prendere una decisione. Non metterà mai a rischio la salute di un giocatore. Chi esce in campo deve essere pronto, magari per 10, 20 o 90 minuti, ma pronto per dare il cento per cento”. 

Dopo la partita con l’Udinese ha detto di aver sostituito Romero per evitare guai peggiori: come sta?

Sta benissimo. Si è allenato ieri, lo vedrò oggi. Ma sta bene“.


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