In una giornata che ha visto impegnate Spal (vittoria per 1-0 sul Parma) e Sampdoria (sconfitta a Verona dall’Hellas), che assieme al Genoa condividono le ultime tre posizioni della classifica, il Grifone chiude la serie di anticipi affrontando il Milan. Andreazzoli e Giampaolo sono reduci da una settimana di tante chiacchiere, ma hanno la possibilità di riscattarsi e rilanciarsi battagliando nella gara del Ferraris. Presentata in tutte le salse, con diverse interviste lette in settimana, la gara tra Genoa e Milan offrirà peraltro una cornice di pubblico invidiabile: i Genoani, come sempre accade nei momenti di difficoltà, hanno fatto fronte comune e il Ferraris dovrebbe abbondantemente superare le 20mila presenze.


NOTIZIARIO

Il Genoa torna al Ferraris e trova una temperatura piacevole, con minore umidità e termometro intorno ai 18/19 gradi. Terreno di gioco in ottime condizioni: ben visibili le linee per il fuorigioco. “Ciao Nonno Vecchio Grifone” uno degli striscioni esposti in Gradinata Nord assieme a “Ciao Prof“, dedicato a Franco Scoglio. “Tempo scaduto…dimostrare!” quello visibile nel settore ospiti del Ferraris. Arbitro della sfida sarà Mariani della sezione di Aprilia, assistito dai guardalinee Paganessi e Cecconi. Quarto uomo La Penna, VAR Mazzoleni della sezione di Bergamo. All’AVAR Preti (Mantova). Saranno 1050 i tifosi rossoneri accorsi al Ferraris per assistere alla gara.


LE FORMAZIONI UFFICIALI 

GENOA (3-5-2): Radu; Romero, Zapata, Criscito; Ghiglione, Lerager, Schöne, Radovanovic, Pajac; Kouamè, Pinamonti. Allenatore: Aurelio Andreazzoli. A disposizione: Jandrei, Marchetti, Biraschi, El Yamiq, Cassata, Jagiello, Saponara, Pandev, Favilli, Sanabria, Goldaniga, Ankersen.

MILAN (4-3-3): Reina; Calabria, Duarte, Romagnoli, Theo Hernandez; Kessiè, Biglia, Çalhanoğlu; Suso, Piatek, Bonaventura. Allenatore: Marco Giampaolo. A disposizione: Donnarumma. G.Donnarumma A., Reina, Conti, Gabbia, Bennacer, Leao, Krunic, Paquetà, Rebic, Borini, Castillejo, Rodriguez.


LA PARTITA

Foto TanoPress

Il Milan cambia all’ultimo tra i pali: viene infatti comunicato che dal primo minuto giocherà Reina al posto di Donnarumma. Prima della gara verrà osservato un minuto di silenzio per la scomparsa del patron del Sassuolo, Giorgio Squinzi. Un lungo abbraccio tra Andreazzoli e Giampaolo accompagna i due tecnici verso le rispettive panchine.

Comincia la gara: il Genoa attaccherà da sinistra verso destra. Milan in tenuta bianca da trasferta e schierato, a bocce ferme, con quello che parrebbe un 4-3-2-1 con Bonaventura e Suso alle spalle di Piatek. Radovanovic davanti alla difesa nel Genoa, con Schöne alla sua destra. Ferraris subito una bolgia.

Il primo tentativo di affondo è rossonero, sulla destra, ma il cross di Calabria è neutralizzato da Zapata. Al secondo minuto risponde il Grifone con un ottimo traversone dalla sinistra di Pajac che trova Pinamonti: il centravanti rossoblu non riesce a toccare un pallone che avrebbe creato dei grattacapi a Reina.

Il Milan cerca di impostare dal basso, il Genoa è bravo ad attendere e occupare tutti gli spazi. Al sesto minuto Biglia atterra una ripartenza di Kouamè: Mariano ferma il gioco, ma non ammonisce il numero 20 rossonero. Sulla ripresa del gioco occasione d’oro per Lerager che va alla conclusione dal limite dell’area, ma trova l’opposizione di Reina.

All’ottavo minuto tegola per il Genoa: Criscito si accascia a terra dopo aver provato a fermare Suso. Mani in faccia dal dolore toccandosi la coscia sinistra per il capitano rossoblu,  che dovrà lasciare il campo in barella. Al suo posto entrerà Biraschi, che agisce sul centrosinistra della difesa a tre. Radovanovic riceve la fascia di capitano.

Al minuto 13′ primo angolo per il Genoa propiziato da un tacco di Schöne, che si incarica anche della battuta. La difesa rossonera riesce a disimpegnare senza troppo affanno. Al minuto 14′ duro fallo di Theo Hernandez su Ghiglione: Mariani fischia, ma non estrae nuovamente un cartellino che ci sarebbe stato tutto. Il calcio piazzato che ne scaturisce non sortirà pericoli per la difesa rossonera.

Al minuto 19′ secondo tiro dalla bandierina, ancora dalla zona di destra, per il Genoa. Si opta per lo schema, col pallone che arriva a Ghiglione: il suo traversone dalla trequarti colpisce in pieno un avversario e non raggiunge l’area di rigore.

Al minuto 22′ primo giallo della gara all’indirizzo di Zapata che ferma fallosamente, a venti metri dalla porta, il numero 19 rossonero Theo Hernandez. Sarà punizione per la formazione ospite e la batterà Suso col mancino. Radu si oppone con precisione e sventa il pericolo. Suso ci riproverà, accentrandosi dalla destra, al minuto 26′, il tutto senza creare problemi alla porta di Radu che segue il pallone sfilare largo.

Il Genoa alla mezz’ora prova ad alzare il baricentro per giocare maggiormente nella metà campo avversaria, però manca sempre l’ultimo passaggio. Al minuto 32′ terzo corner rossoblu, questa volta dalla sinistra. Altro schema, altro traversone di Pajac: pallone comodo tra i guanti di Reina.

Al minuto 34′ Kouamè, lanciato da Radu, spreca un buon contropiede e consegna il pallone a Romagnoli nel tentativo di imbeccare in verticale Lerager. Occasione sprecata e Milan che tira un sospiro di sollievo. Ghiglione prova a concludere a rete due minuti più tardi: Reina questa volta devia in corner, il quarto della gara per il Genoa.

Reina si ripete al minuto 38′ su Pajac, che di sinistro conclude a rete. Il portiere rossonero intercetta la conclusione, ma il Genoa continua a spingere e conquista una buona punizione dai trenta metri. La conclusione è di Schöne: potente, centrale, ma pericolosa punto basta per tradire Reina e fare depositare il pallone in fondo al sacco. Esultanza grintosa del numero 20 rossoblu che segna la sua prima rete in rossoblu.

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Due minuti di recupero concessi dall’arbitro Mariani che verranno inaugurati da un angolo con successivo cross in area di Pajac. Romero svetta più in alto di tutti, ma il pallone sfila di poco alto sulla traversa. Dalla panchina, in seguito a un colpo ricevuto da Pinamonti e al gioco non fermato dall’arbitro, viene espulso Saponara su suggerimento del quarto uomo La Penna. Al duplice fischio squadre negli spogliatoi e Genoa in vantaggio.

Ripresa con una sostituzione per il Milan: fuori Cahlanoglu e Piatek, dentro Paquetà e Leao. Al 47′ di gioco prova a rientrare Bonaventura sul destro e servire Leao: Radu è bravissimo ad anticiparlo in presa bassa.

Il Milan è pericoloso al 49′ quando prima reclama per un fallo di mano in area da parte di Pinamonti (braccio largo di Pinamonti giudicato non falloso), poi trova l’opposizione di Zapata che para la conclusione di Duarte. È solo il preludio al pareggio rossonero con Theo Hernandez, che viene innescato su calcio di punizione battuto rapidamente dal Milan senza che i giocatori rossoblu si opponessero alla battuta.

Genoa in grande affanno, con Radu miracoloso su Paquetà al minuto 52′. Ma prima che il calcio d’angolo venga battuto, l’arbitro Mariani viene richiamato al VAR per visionare un tocco di braccio di Biracshi e un possibile rigore per la formazione ospite. Il tocco c’è e si verifica dopo un tocco di Leao che cercava di smarcarsi per andare al tiro tutto solo davanti a Radu. L’arbitro assegnerà rigore, ma deciderà anche di espellere Biraschi per chiara occasione da gol. Decisione che non mancherà di fare polemizzare viste le differenti valutazioni prese in altri campi in questa stessa stagione sportiva.

Sul pallone va Kessiè che calcia centralmente e spiazza Radu: siamo al 57′ e il Milan passa in vantaggio. Genoa in dieci uomini per oltre mezz’ora. Il Ferraris non smette di spingere la squadra e non risparmia le invettive all’arbitro per il rosso diretto sventolato a Biraschi.

Il Genoa allo scoccare dell’ora di gioco guadagna il primo angolo della ripresa, su cui Reina viene messo in difficoltà trattenendo il pallone in due tempi. I rossoblu provano a rendersi pericolosi. Al minuto 64′ ammonito anche Lerager per un fallo a centrocampo su Paquetà. Due minuti più tardi stessa sanzione (parecchio generosa) per Schöne.

Al minuto 67′ Radu si supera su Leao, che imperversa nell’area di rigore rossoblu tardando a concludere a rete. Al minuto 70′ il Genoa prova a rifarsi sotto con un destro di Pinamonti che termina altissimo.

Al minuto 72′ dentro Favilli al posto di Pinamonti. È subito il numero 30 rossoblu a provare a servire col sinistro Kouamè, che in corsa salta troppo poco per impattare il pallone, calciato con grande forza dal compagno di reparto. Il Genoa ci prova e al minuto 78′ ritrova la parità numerica per l’espulsione di Calabria, che rimedia il secondo giallo trattenendo Kouamè.

A ridosso del minuto 80′ Romero prova una rovesciata in area di rigore avversaria, poi ricade male e resta a terra. In caso barelle e medici, ma alla fine il difensore rossoblu riuscirà a rialzarsi e tornare in campo. Al minuto 83′ ammonito anche Paquetà, che regala un’altra possibilità da calcio piazzato, ancora dai trenta metri, per il Genoa. Schöne ci prova nuovamente, ma questa volta la sua conclusione termina alta.

A tre minuti dalla fine esce Lerager ed entra Pandev. Appena ripreso il gioco, su una rimessa contesa, Romero protesta e viene ammonito: salterà la sfida col Parma. Pandev, appena entrato, propizierà l’assist per Kouamè che si guadagna rigore al novantesimo vedendosi toccato sulla gamba destra dagli scarpini di Reina. Mariani attende un responso del VAR (che accrescerà ancora il recupero), il tutto mentre Schöne si è già portato il pallone tra le mani. Sarà lui a calciare sotto la Nord.

Vengono dati cinque minuti di recupero, ma probabilmente si giocherà oltre il 95esimo. Tanta tensione sul dischetto del rigore: Schöne calcia alla destra di Reina, che intuisce e neutralizza il rigore del numero 20 rossoblu spedendolo in calcio d’angolo.

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Al triplice fischio, il Genoa esce sconfitto dal Ferraris e si ritrova penultimo. I giocatori rossoneri sono tutti ad abbracciare Reina, che ha parato il rigore che avrebbe potuto riportare in parità la gara, mentre i giocatori rossoblu salutano la Gradinata Nord che applaude al grido di “meritiamo di più“. Tripudio di fischi per Mariani e la terna arbitrale all’uscita dal campo. 

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