La Lazio stravince in casa il Genoa condannando la squadra dell’ex tattico e poi tecnico romanista Aurelio Andreazzoli ad incassare la terza sconfitta nelle prime sei giornate di campionato. Intervenuto in conferenza stampa al termine della partita di questo pomeriggio, l’allenatore del Genoa ha commentato il 4-0 inflitto ai rossoblu. Di seguito, in sintesi, le dichiarazioni di Andreazzoli: “Ho visto una squadra che ha meritato nettamente di perdere nei confronti di una squadra nettamente più forte, sotto tutti i punti di vista: organizzazione, carattere, tecnica, risolutezza nell’andare a trovare le giuste soluzioni.

Se poi ci metti che dal punto di vista tecnico avremmo potuto essere più precisi ed anche fortunati, come spesso ci è successo, se anche quel poco che fai non riesci a concretizzarlo quasi mai diventa un problema. Non ci siamo riusciti, così come a Cagliari e tante altre volte. Bisogna crescere, ci siamo smarriti. Io penso che fino a che ci siamo fatti supportare dal gioco, dalla partecipazione e dall’entusiasmo abbiamo visto un’altra squadra e dopo Cagliari abbiamo perso proprio questo. Pur facendo esattamente le stesse cose di prima, abbiamo perso un po’ di sicurezza. Siamo strutturati per giocare di squadra e non di individualità: nessuno dei nostri giocatori può farci vincere le partite da solo. Le responsabilità sono le mie non dei ragazzi naturalmente. Non mi tolgo dalle responsabilità“. 

“Bisogna andare a ricercare immediatamente le componenti che ci hanno fatto essere importanti, componenti che ora si vedono a scarsi tratti. Nonostante questo abbiamo avuto tre o quattro situazioni favorevoli che avrebbero potuto essere concretizzate. Di contro, ho visto una squadra che le ha concretizzate. Nei primi due gol la squadra era schierata. Cosa ha fatto perdere questo gioco? Questa è una domanda che mi faccio anche io e che mi ripeterò anche altre volte. Dopo la sconfitta di Cagliari, dove per 60 minuti abbiamo fatto meglio di loro e avremmo potuto essere avanti, può subentrare anche un fatto di gestione. Non lo so, dovremo indagare. Con l’entusiasmo diventa tutto più facile, con la pressione addosso escono fuori caratteristiche che prima erano esaltate e che dopo possono rimanere soffocate”. 

Sul primo gol della Lazio, quando il fallo di Milinkovic-Savic su Lerager sembra evidente: “L’idea prima è che Lerager abbia ritardato il passaggio, perché aveva una soluzione bella e pronta per servire Cassata. Quando ci sono dubbi così bisognerebbe fare come fatto in occasione del secondo gol: vai a vedere! Anche a me onestamente non sembrava fallo, invece a volte viene a mancare un po’ questo dare sicurezza e usare i mezzi. Se non vinci i duelli o non hai l’ardore per vincerli, paghi”. 

Osare come fatto da Romero in occasione del gol di Immobile, non è forse stato esagerato? La domanda te la dovevo fare io, perché la risposta è perfetta. Fa piacere vedere un ragazzo che osa, poi però serve avere equilibrio”.

Ad inizio conferenza, anche una domanda fuori dalle righe, volutamente ed eccessivamente di parte: “Si può dire che lei patisca la Lazio?”. Questa la risposta di Andreazzoli: “Faccia lei, che cosa vuole che le dica”.


Lazio 4-0 Genoa, rossoblu in caduta libera. Due gol per tempo affondano il Grifone