DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI ANDREAZZOLI IN CONFERENZA


Aurelio Andreazzoli precede di 45′ il collega Roberto D’Aversa nella conferenza stampa di presentazione della gara contro il Parma, in programma domani a partire dalle ore 18 allo Stadio Tardini. Il tecnico del Genoa, a poche ore dalla vittoria in rimonta sull’Inter (clicca QUI), coglie l’occasione per fare anche in complimenti alla Primavera di Chiappino. Di seguito, in sintesi, le parole di Andreazzoli:

Come si affronta una squadra come il Parma che ti lascia giocare e poi gioca di ripartenza?

“È una squadra difficile da affrontare, per tutti. Lo sappiamo bene quali siano le loro peculiarità. oltre al gioco hanno anche gli uomini per poter interpretare quel sistema di gioco. Dovremo essere bravi ad andarla ad affrontare, con la consapevolezza che tutti vanno ad affrontarla ma questa rimane una loro peculiarità”.

Come arrivate a questa partita? E lei come ha vissuto queste due settimane?

“Alla stessa maniera in cui ho vissuto le altre due soste. In maniera fastidiosa perché interrompi un lavoro che era stato proficuo. Con questo tutti gli eventuali problemi causati da ritardi o infortuni, che per fortuna in questo caso non ci sono stati. Abbiamo avuto la fortuna di avere a disposizione i ragazzi di Chiappino. Anzi colgo l’occasione per la bellissima vittoria conseguita oggi: sono stati bravi, molto. Abbiamo avuto modo di vedere qualche ragazzo molto interessante che hanno a disposizione”.

Dopo la gara col Milan fece i complimenti alla squadra: ora cosa si aspetta dai suoi uomini a Parma visto che Pandev, ultimo fra tanti, ha detto che la squadra è con lei

“Quelle di Goran sono parole che mi hanno fatto piacere, anche se non ho mai avuto una sensazione diversa. Poi c’è il comportamento della squadra a fare da testimonial a quel che si dice: la squadra ha sempre dimostrato, fino ad oggi, di aver disputato partite interessanti. Credo sia sotto gli occhi di tutti che il fatto che la squadra si sia comportata non dico alla grande ma molto bene, eccezion fatta per due partite. Quel che mi aspetto? Quel che si è detto con i ragazzi, ovvero che l’asticella va alzata. Abbiamo tenuto un livello alto ma non è bastato.” 

Come ha vissuto la squadra queste due settimane, sapendo anche di essere la settima squadra per occasioni create, ma si segna poco?

“Chiaro che se dico di viverle in maniera normale può essere preoccupante. Chiaro che un disagio ci sia, perché vorresti raccogliere più di quel che si è raccolto. Per una squadra è importante essere produttivi, e il nostro è un bel segnale, ma bisogna anche esserlo in fase realizzativa. Come l’abbiano presa i ragazzi? Ne ho avuto testimonianza ridotta, perché se non negli ultimi giorni la squadra non è stata insieme praticamente quasi mai”.

Il fatto di non aver avuto a disposizione molto giocatori per le nazionali l’ha un po’ messa in difficoltà nelle scelte per la gara di Parma? Ad esempio Favilli? 

“Certo, è naturale. Guardiamo tutto e cerchiamo di dare soddisfazione un po’ a tutti. Il ruolo dell’attaccante è un po’ particolare: a volte sei preciso e non vieni premiato. Attendiamo le contingenze”. 

Kulusevski e Gervinho bisognerà marcarli marcando il pallone e non l’uomo per non rischiare di essere in inferiorità numerica? E i centrocampisti dovranno aiutare molto in fase difensiva. Come si fa a fare entrare il Genoa in campo fuori casa senza la spada di cartone, ma con il fioretto?

“Se parliamo della partita fatta a Roma, si. Poi nelle altre gare non ho visto questo: a Cagliari abbiamo preso un gol dalla corsia laterale, ma in tutto il primo tempo e nelle altre gare siamo stati noi con il fioretto. Parlando delle altre gare, quando siamo stati in casa abbiamo meritato. Quella contro il Milan è stata storica: avremmo meritato non di vincerla ma di stravincerla, poi l’abbiamo persa. Non vedo questa difficoltà, anche se chiaramente ci sono tante cose da migliorare e ci lavoriamo costantemente come fatto negli ultimi giorni. Questa è la realtà, o almeno quella che io vedo”. 

Su squalificati e infortunati ci sono novità?

“Non c’è altro. Romero, Biraschi e Saponara squalificati. Criscito sta facendo il suo percorso, Barreca si è allenato in pieno per quasi tutta la settimana ed è recuperato. Porteremo con noi Vasco da Cunha, che ci è stato prestato da Chiappino”. 

Come si evitano le ingenuità che lei ha detto aver mostrato contro il Milan? È solo un discorso di concentrazione?

“L’esperienza nasce da situazioni negative, che uno verifica e dopo averle subite ne trae esperienza. Le ingenuità sono una sommatoria di tante cose, che quando si sommano – come successo contro il Milan – ti fanno rimanere con un pugno di mosche in mano. Un po’ sono le certezze, un po’ il fatto che alcuni calciatori non abbiano continuità nel gioco, un po’ l’avversario che avremo di fronte”.

Domani quanto conteranno le qualità mentali e morali?

“Non è una componente secondaria né facile da superare, ma la nostra concentrazione per ottenere l’obiettivo, che è il risultato, è talmente elevata che cercheremo di superare tutto questo. Sicuramente è un fastidio, fastidio che cercheremo di superare. Siamo tutti concentrati su un solo obiettivo”.

Come sono rientrati i nazionali? Ce n’è qualcuno stanco?

“Hanno tenuto dei ritmi e degli orari che per 3 o 4 di loro il miglior metodo per farli recuperare è stato mandarli a dormire. Poi per il resto sono giovani, hanno forza e caratteristiche per rimettersi in piedi in fretta. Anche se l’ideale sarebbe averli sempre a disposizione”.


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