Il tecnico del Genoa, Cesare Prandelli, è tornato a parlare, dopo la sua ultima intervista datata 27 agosto 2018, alla trasmissione “Radio Anch’io Sport” in onda su Radio Uno. Molte le tematiche trattate, dall’ultimo successo contro la Lazio agli obiettivi futuri, che magari potrebbero coincidere con un nuovo piazzamento in Europa. C’è anche la sua risposta a un tifoso, collegato da Rapallo, che chiede espressamente di non parlare di progetti col presidente Preziosi di mezzo.

Sull’essersi riconciliati col pubblico dopo il gol di Mimmo Criscito allo scadere:

“Noi abbiamo la fortuna di giocare in questo stadio straordinario. Se siamo generosi e abbiamo voglia di osare, il nostro pubblico ci aiuta, sostiene e dà qualcosa in più. Quello che è successo ieri da metà secondo tempo sino alla fine della gara”

Sulla ripresa del Genoa e sui segnali confortanti:

“Abbiamo cambiato, nella sessione di mercato, e tutti lo sanno. Ci vuole un po’ di tempo per capire tutte le caratteristiche dei calciatori arrivati. Soprattutto Sanabria, che è giocatore di talento che dobbiamo capire ancora bene come dobbiamo servire meglio in certe situazioni. La strada è questa, possiamo migliorare e sono convinto che possiamo farlo”. 

Su Piatek e partenza sprint col Milan:

“L’ho allenato per cinque partite e in allenamento. Sa cosa vuole fare, è molto motivato e serio. Ha questa capacità d’esecuzione velocissima, è bravo in tutte le zone del campo, corre e aiuta la squadra. Si parla di un giocatore che sarebbe importante per tutte le squadre. A chi assomiglia? Diciamo che è un attaccante moderno e che quindi non assomiglia a nessuno. Sa gestire il fronte d’attacco anche da solo, oppure con una seconda punta, e si adatta al giocatore che gli metti vicino. Ha una caratteristica forse unica: riesce a liberarsi velocemente in area, ha un’esecuzione molto veloce che gli fa prendere il tempo contemporaneamente a difensore e portiere. Sa dove vuole arrivare e lavora per quello”.

Sul paragone con Bagnoli e il poter portare il Genoa ai livelli di quello che vinse ad Anfield:

“In questo momento, l’obiettivo è cercare di abbandonare velocemente quella zona brutta, perché basta una partita per rimettere in discussione tutto. Si stanno buttando le basi per un progetto importante. Il presidente l’ha detto: quest’anno sarà un anno in cui capire come migliorare la squadra, ma l’obiettivo è sicuramente quello di aspirare a qualcosa di importante”. 

Su Kouamè:

“Ha molte qualità, ma soprattutto è un ragazzo entusiasta, che lavora e ha piacere ad allenarsi. Deve migliorare soprattutto nella convinzione di essere determinante vicino all’area di rigore. E deve lavorare molto sulla tecnica, sul primo controllo, cercando di avere le idee chiare in area di rigore. Ha un entusiasmo e una generosità contagiose per tutti”. 

Su Balotelli e le tre reti segnate col Marsiglia:

“Ogni volta che Mario segna sono contento per lui, perché comunque avevamo dato giudizi molto positivi su di lui. Penso sia l’età giusta per poter dare continuità a quelle giocate che lui sa fare”. 

Sulla dote di Prandelli di lavorare sul gruppo, sul curare i rapporti umani e fare spogliatoio:

“L’importanza del gruppo è fondamentale per una squadra di calcio. Qualche anno fa avevi la fortuna di avere quei 4/5 giocatori italiani che potevano dare un grande aiuto nello spogliatoio. Ma non è cambiato molto: trovi giocatori che arrivano da altri paesi, che portano la loro cultura e le loro modalità di integrarsi. Il gruppo è fondamentale perché, nel momento in cui l’allenatore determina e coinvolge i giocatori, quando si esce in campo sono loro, i calciatori, che determinano tutto e rappresentano l’anima di tutto questo. Hanno bisogno del sostegno dei compagni, fondamentale per formare un gruppo vincente”.

Sulla rivincita presa contro la Lazio: 

“Sono la persona meno adatta per trovare rivincite personali. Sono situazioni che vivi emotivamente con forza, ma perché la squadra, la tua squadra, ha ottenuto un risultato. Non vado a ricercare rivincite, le polemiche non mi sono mai piaciute”. 

Sulle caratteristiche di Sanabria e la possibilità che parta già in estate:

“Speriamo di no (sorride, ndr). Secondo me questo ragazzo ha un talento veramente importante, in area di rigore si muove molto bene e ha capacità d’esecuzione notevoli. Dobbiamo capire bene come servirlo. Tante volte aspettiamo quell’attimo in più, e così lui va fuori tempo. È un ragazzo talentuoso. Lui, con molta sincerità, a mia precisa domanda iniziale mi ha detto che deve migliorare sulla continuità. E su questo in settimana lavoriamo”.

A chi gli chiede di non parlare di progetti e, in tal senso, di lanciare un messaggio di conforto ai tifosi del Genoa:

“I tifosi del Genoa hanno la grande fortuna di amare una squadra e una maglia che sono le più vecchie d’Italia, quelle di un grande blasone. I Genoani poi hanno la grande capacità di essere uniti. Poi chiaro che molto dipende dai risultati della squadra e dalle aspettative. Parlare di progetti nel calcio è sempre molto delicato, però le parole del presidente sono state che, con certe cessioni, abbiamo trovato nuovi equilibri e abbiamo la forza di poter buttare delle basi. Poi dipende tutto da come si svilupperà. I tifosi del Genoa, comunque, non hanno bisogno di tante parole, ma di una squadra come quella vista ieri in campo che ha lottato e ha cercato la vittoria. Assieme a loro potremo fare davvero belle cose”. 


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