Primo e unico allenamento della settimana a porte aperte per il Genoa di mister Prandelli, che lavorava oggi con 26 effettivi e registrava i recuperi di Mazzitelli e Günter. Due note positive che si sommano a due negative, che rispondono ai nomi di Hiljemark e Sandro. Il primo non è stato visto in campo, ma era presente al “Signorini” per sottoporsi alle cure del caso per rientrare dal fastidio all’anca che lo affligge dal ritiro spagnolo di San Pedro de Pinatar. Il secondo, invece, ha fatto capolino in campo mezz’ora dopo i compagni per dirigersi direttamente in palestra. Non visto al lavoro coi compagni neppure Gianluca Lapadula.

Sotto una leggera ma fastidiosa pioggia, con un vento che rendeva più bassa la temperatura percepita di circa 12 gradi, Prandelli ha chiamato a raccolta la squadra per un breve discorso. Dopo un riscaldamento durato circa mezz’ora tra giri di campo, stretching e lavori tra paletti e ostacoli e dopo la presa di coscienza da parte dei trenta tifosi presenti che Piatek e Kouame erano presenti a guidare il gruppo, tutti in campo su quel rettangolo verde che, rizollato mentre la squadra era assente, oggi presentava alcune linee tratteggiate a demarcare più zone di campo, più metrature, il tutto per agevolare staff e giocatori nella preparazione e conduzione a termine dei cosiddetti “small Side games” e delle partitelle.

Nella foto, il Signorini rizollato con alcune linee tratteggiate che la dividono in piccole porzioni di campo per agevolare partitelle e riferimenti

Partitelle ad alta intensità che oggi sono state addirittura tre. Sempre undici contro undici, si è partiti a campo intero, con le fasce laterali leggermente contenute, per poi lavorare su 70 metri prima, 60 metri poi. Le costanti sono state diverse. Oltre all’obiettivo degli esercizi, quello di una conduzione veloce e rapida del pallone, con rapide verticalizzazioni per evitare che gli avversari, in pressione costante, potessero recuperare il pallone e ribaltare il fronte usufruendo dei jolly in pettorina azzurra, la difesa a quattro si è sempre vista in maniera chiara. Molti gli stop e i richiami di Prandelli, che ha rimarcato l’aspetto del muoversi compatti e non sbagliare i tempi delle transizioni rischiando di lasciare in nuraghe di tela le rispettive difese.

Le prime soluzioni, negli schieramenti difensivi proposti da una parte e dall’altra, sono state i quartetti Biraschi, Romero, Criscito, LazovicPereira, Spolli, Zukanovic, Pezzella. Giuseppe Pezzella ha sempre agito da quarto di sinistra in una difesa a quattro, così come Lazovic, ad eccezione della prima delle tre partite, si è presto spostato come quarto di centrocampo a destra, nella sua posizione naturale. Da segnalare anche la permanenza per oltre un’orasi allenamento dei due tandem offensivi, mai cambiati: da una parte Pandev-Kouame, dall’altra Favilli-Piatek. Nell’ultima partitella le formazioni schierate sono poi state le seguenti:

Jandrei; Pereira, Spolli, Gunter, Pezzella; Lakicevic, Romulo, Lisandro Lopez, Mazzitelli; Piatek, Favilli

Radu; Biraschi, Romero, Zukanovic, Criscito; Lazovic, Rolon, Veloso, Bessa; Pandev, Kouame

Domani il programma segnerà un secondo appuntamento: seduta mattutina a porte chiuse per continuare a mettere nel mirino la gara contro il Milan, questa sera impegnato in Supercoppa contro la Juventus.

Foto TanoPress

Genoa, ripresa dei lavori al “Signorini”. Piatek e Kouame a guidare il riscaldamento