Dopo il rinvio della prima giornata per la tragedia del crollo del Ponte Morandi, il Genoa si prepara domani ad esordire in campionato contro l’Empoli, formazione ancora imbattuta nel 2018 tra Serie B e massimo campionato. Il tecnico rossoblu Davide Ballardini, che domani toccherà le 214 panchine in Serie A, interverrà a partire dalle ore 16 in conferenza stampa da Villa Rostan. Per lui sarà il secondo debutto dalla prima giornata nel massimo campionato dopo l’esperienza alla Lazio.

Dopo due settimane in cui Genova ha vissuto momenti di grande tristezza: per lei il secondo debutto dopo la preparazione estiva. C’è un’emozione particolare?

“Nessuna particolare emozione per il nostro debutto. C’è concentrazione, desiderio di poter fare una bella partita, cercare dei fare una bella gara: questo è quel che sentiamo noi. Un consuntivo sulla preparazione estiva? Sono state sette settimane in cui ci siamo allenati molto bene, i ragazzi hanno tutti un grande entusiasmo, buone qualità e sono felici di essere al Genoa”.

In questo momento della stagione sarebbe forse stato meglio affrontare il Milan anziché l’Empoli, che nel 2018 non ha ancora perso una partita? 

“L’Empoli è una squadra rinforzata, che ha preso tanti giocatori. Vero, sono difficili da affrontare ma a fine stagione ti dovrai essere confrontato con tutti, quindi cerchiamo di far bene quel che dobbiamo fare. Se incontri una squadra come l’Empoli, che è squadra con idee ben chiare su quel che possa e non possa fare, che corre molto ed è molto chiara, sono d’accordo nel pensare che sarà una partita difficile, molto equilibrata. Sarà bello affrontarla.”

Molto particolare la vicenda di Genova: con che spirito tornare in campo?

“La testa ogni tanto va sempre lì. Non puoi ogni tanto non ricordare quel momento e il dispiacere grande avuto dalle altre persone. Detto questo, Genova in tante altre occasioni ha dimostrato di tirare fuori il meglio di sè. Non penso solo a cuore e generosità ma anche alla disponibilità che ognuno di noi e dei genovesi ha sempre dimostrato. Nel mettersi sempre a disposizione con cuore ma anche con cervello, per portarti a fare cose fatte bene.”

“Per me il silenzio in questo momento era il modo migliore. Col silenzio anche il cuore, il sentire quello che provi dentro. E però insieme il ragionamento, la vergogna che si prova: un po’ tutti dobbiamo vergognarci di quanto successo. Di qui in avanti, oltre a cercare di fare al meglio il nostro lavoro, cervello e generosità – oltre alla vergogna – dovranno fare il resto. A Genova é successo tante volte”

Ci saranno 43’ di silenzio della tifoseria…

“Il nostro dovere sarà quello di fare bene il nostro mestiere e, come ho detto, la testa va lì perché bisogna avere memoria. Si va, si gioca cercando di fare del proprio meglio ma senza dimenticare.”

Il clima domani potrebbe essere un po’ condizionante. Parlando di squadra, la ha in testa? Ha già deciso?

“La maggior parte della squadra è già decisa. Forse c’è ancora un dubbio ma in linea di massima sappiamo chi partirà dall’inizio domani. Oggi tre difensori credo siano difficili da togliere. Dopo magari, come accaduto col Lecce, da una parte abbiamo messo Mimmo Criscito che ha senso del gioco e dall’altra parte c’è un’ala come Lazovic, un giocatore più bravo dalla metà campo in su. Vedremo poi se giocare con un attaccante o un centrocampista in più. La difesa a tre credo sia la base di questa squadra.”

Avere Piatek-Favilli da fare giocare è un’idea che la stuzzica? Possono giocare insieme?

“Sono giocatori con caratteristiche diverse. Favilli sarà però da valutare: ieri ha sentito a fine allenamento un fastidio al bicipite e oggi ha fatto esami. È una soluzione che va bene a partita in corso ma anche dall’inizio. Non sappiamo ancora se domani Favilli sarà comunque disponibile.”

Sull’ultima travagliata stagione del Grifone

“L’anno scorso è stato un campionato difficilissimo per il Genoa, poi condotto in porto molto bene. Mi viene da dire che le squadre quest’anno si sono rinforzate tutte e con buonsenso. Ad oggi, a bocce ferme, mi viene da dire che le squadre che ci sono quest’anno sono tutte attrezzate per mantenere la categoria. Il fattore Ferraris? L’hanno scorso abbiamo faticato, ma lì abbiamo fatto vittorie con Verona, Cagliari, Inter, un Benevento che in tanti avevano sottovalutato. Abbiamo poi pareggiato con la Roma. Si sono fatti quindi anche punti in casa nonostante le enormi difficoltà che il Genoa ha dovuto superare.”

Chi è il rigorista del Genoa?

“Non ho una gerarchia. Piatek, Romulo e Criscito sono quello che sembrano essere più bravi, ma l’anno scorso è stato bravissimo anche Lapadula quanto è stato chiamato in causa”.

Quest’anno parte dall’inizio: ci sono i presupposti per fare bene e soffrire meno?

“In questo campionato cose semplici non ce ne sono. Quanto arrivi e subentri ci sono maggiori difficoltà. Oggi dovremo essere bravi a superare le difficoltà sin da subito. Il vantaggio che tu hai è nel conoscere meglio i giocatori, le loro caratteristiche e come la tua idea si sposa meglio ai calciatori. Ci sono squadre che hanno giocatori molto adatti, altre che non possono permetterselo. Hai 6/7 settimane per farti conoscere e quando parte il campionato devi farti trovare pronto?”

Pandev può fare il trequartista?

“Così gliela accorcerei la carriera a Pandev (ride). Sa sempre dove stare, è un giocatore intelligentissimo che problemi non ne ha. Gli altri devono correre più di Pandev, essere più generosi di lui che gioca con la testa.”

Lapadula parte alla pari come gli altri attaccanti?

“È un gran difensore. Se ci sono ancora voci di mercato su di lui, deve chiedere alla porta accanto.

DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI BALLARDINI IN CONFERENZA STAMPA 



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