La Camera Investigativa dell’indipendente Organo di Controllo Finanziario dei Club UEFA ha analizzato la richiesta presentata dall’AC Milan per quanto riguarda il voluntary agreement previsto dal regolamento del Financial Fair Play (FFP). Dopo un attento esame di tutta la documentazione presentata e delle spiegazioni fornite, la Camera ha deciso di non concludere il voluntary agreement con l’AC Milan”.

Tanto annunciata quanto mal digerita la decisione della UEFA di non concedere il voluntary agreement al Milan, decisione che arriva oggi con quasi due mesi di ritardo e una deroga dovuta alla presentazione di un piano di investimenti passato, in estate, da 150 milioni di euro a quasi mezzo miliardo. Decisione ritardata dunque visto che era stato indicato il periodo a cavallo tra ottobre e novembre come quello prescelto per esprimersi. Le motivazioni particolari cui si fa riferimento nello scarno comunicato della UEFA comparso sul sito ufficiale sono “che, ad oggi, ci sono ancora delle incertezze per quanto riguarda il rifinanziamento del debito che deve essere rimborsato a ottobre 2018 (col fondo Elliott, ndre le garanzie finanziarie fornite dai maggiori azionisti”.

La risposta del Milan è arrivata attraverso il proprio sito ufficiale per bocca del direttore generale Fassone. “Era una decisione abbastanza attesa. La UEFA, che riteniamo dovrebbe venire incontro ai club che cambiano società per investire e riportare una squadra a grandi livelli, ci aveva ad ogni modo richiesto una documentazione finale praticamente impossibile da presentare: ci chiedeva infatti, prima del suo pronunciamento, di rifinanziare il debito con Elliott e fornire garanzie sufficienti a dimostrare la capacità della società di finanziare il club“. UEFA non accontentata e dunque passaggio obbligato al settlement agreement, pratica ben più diffusa nel mondo del fair play finanziario.

Il settlement Agreement è una metodologia ormai conosciuta – spiega Fassone – e per il Milan significa che ha commesso delle violazioni rispetto al fair play finanziario nel corso delle precedenti tre stagioni, non di quella corrente. La UEFA ci proporrà delle sanzioni economiche che mi auguro non siano eccessive bensì in linea con quelle applicate in passato e ci proporrà anche delle limitazioni sulla lista dei calciatori o sui salari. Si tratta insomma di un accordo che la UEFA proporrà al Milan“.

L’Inter, in parallelo, risponde con l’emissione di un prestito obbligazionario di 300 milioni di euro coi primi pagamenti che avverranno il prossimo 21 dicembre. Obbligazioni che, come riporta il sito ufficiale nerazzurro, “prorogheranno la scadenza del debito del Gruppo”.

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