Manca ancora la sfida di questa sera tra Genoa e Atalanta, ma il VAR h già colpito e alimentato polemiche ovunque, specialmente dalle parti di Ferrara e Roma. Cominciano infatti a pesare le decisioni del VAR sull’economia del campionato, ai piani alti così come in quelli più bassi. Si parta proprio da questi ultimi, e in particolare da Spal-Verona, gara dal peso non indifferente per la lotta salvezza. Poi arriveremo alla gara dell’Olimpico tra Lazio e Torino.

SPAL-VERONA 

Periodo nero per la Spal, che non ha ultimamente un buon rapporto con il Video Assistant Referee. Prima all’Olimpico, quando viene sanzionato con l’espulsione Felipe per un fallo su Dzeko punito a velocità normale col giallo. Dopo, ossia nell’ultima giornata, in occasione del momentaneo 1-2 segnato da Floccari: Rocchi assegna il gol in un primo momento, ma poi non si capisce per diversi secondi se latiti nel prendere una decisione perché il pallone rimesso in mezzo da Rizzo fosse già fuori dal campo (senza fermo immagine non sembrava uscita del tutto al sfera, ndr) o perché vi è un fallo dello stesso Floccari su Nicolas, portiere del Verona. Alla fine verrà revisionato dal VAR proprio il contrasto tra attaccante e portiere, con concessione del fallo a favore della formazione ferrarese: in realtà è il portiere gialloblu a perdere il pallone – e non a causa di un fallo – e solo successivamente, nel cercare di recuperarlo, a subire una carica neppure troppo vistosa di Floccari. Probabilmente lettura non corretta della situazione: Spal che ad ogni modo pareggerà, recriminando per l’episodio che le costa due punti in meno in classifica.

LAZIO-TORINO

Ne costa addirittura tre invece alla Lazio il clamoroso black-out del VAR (Di Bello) all’Olimpico, nell’economia di una partita diretta da Giacomelli di Trieste. I biancocelesti conoscono già tutti gli altri risultati e, in caso di vittoria, sanno di poter accorciare di due punti su Napoli e Roma e staccare di ulteriori due lunghezze la Sampdoria ferma al sesto posto: un rigore non concesso per fallo di mano di Falque in area e la successiva espulsione di Immobile per una spallata in volto a Burdisso comprometteranno una partita che Berenguer, Rincon in modalità “Genoa-Sassuolo” e il giovane Edera indirizzeranno sui binari granata, sette punti nell’ultimo mese e mezzo senza però mai perdere. Il tocco di Falque in area, col braccio largo che sta per essere levato, può sicuramente comportare un calcio di rigore, così come il gesto di Immobile, un po’ esacerbato, merita il cartellino rosso: quello di Giacomelli è un errore di valutazione eventualmente vista la vicinanza del direttore di gara all’episodio del fallo di mano. Spinosa poi la discussione sul “se fosse stato concesso prima il rigore l’attaccante biancoceleste non sarebbe stato espulso“? Presumibilmente sì, ma coi se e coi ma non si è mai fatta la storia: resta il fatto che sono punti pesanti persi per strada dalla Lazio, costretta a perderne uno nei confronti delle squadre che le stanno davanti e un altro nei confronti della Sampdoria.