Dopo la buona prestazione di Sassuolo, oggi il Genoa è impegnato nella difficilissima partita casalinga contro la Juventus, un impegno per i rossoblu quasi proibitivo. Ma il calcio riserva molte sorprese e con l’aiuto del suo popolo gli undici di Juric potranno mettere in difficoltà la Vecchia Signora. L’undici bianconero anche quest’anno è guidato da Max Allegri, tecnico all’avanguardia e molto considerato a livello europeo. A mio parere la dote principale dell’allenatore livornese è la furbizia con cui gestisce i suoi grandi campioni. Fa giocare la squadra con il 4-2-3-1.

Partiamo dalla difesa…

In porta gioca Buffon, che non ha bisogno di presentazioni: è uno dei piu forti portieri al mondo. Molto esperto, vive la partita in modo totale ed è molto bravo nel gioco con i piedi. Sulla fascia destra agisce Lichtsteiner, uno dei giocatori più “indisponenti” del pianeta: forte fisicamente, è un autentico motorino, anche se i suoi cross non sempre sono precisi. La coppia di difensori centrali è formata da Barzagli (in ballottaggio con Rugani, ndr) e Chiellini, spietati sull’uomo, talvolta anche al limite del lecito. Chiellini, se giocasse nel Genoa, salterebbe parecchie partite per squalifica. Sulla fascia mancina sfreccia Alex Sandro, brasiliano veloce e tecnico: ha un sinistro molto educato, ma come tutti gli esterni brasiliani non dà molta importanza alla fase difensiva.

Il centrocampo?

Pjanic e Matuidi sono i due centrocampisti centrali. Il primo è un cecchino quasi infallibile sui calci di punizione dal limite con il suo destro calibrato, ma in movimento soffre la pressione costante degli avversari. Il secondo è appena arrivato dal Psg e Allegri lo butta subito in mischia: parliamo di un ruba-palloni e maratoneta instancabile, discreto tecnicamente. Da segnalare il fatto che potrebbe giocare Khedira nella linea mediana bianconera.

L’attacco?

I quattro giocatori offensivi sono Mandzukic a sinistra, Douglas Costa (o Cuadrado, ndr) a destra e Dybala centrale dietro il centravanti Higuain. Mandzukic, riciclato da Allegri come esterno, ha colpito tutti per abnegazione e per disponibilità al sacrificio. Douglas Costa, rapido e dotato di dribbling secco, gioca sulla destra anche se è tutto mancino e si è imposto come autentico “assist man”. Dybala si muove alle spalle di Higuain, tocca il pallone soltanto con il piede mancino: come Pjianic anche lui è un vero spauracchio sulle punizioni dal limite. Higuain è la punta centrale, il bomber della squadra, l’area di rigore è la sua casa: un autentico serpente velenoso sempre pronto a mordere.

Parliamo delle palla inattive…

Con Pjanic e Dybala specialisti delle punizioni direi che è quasi proibito fare falli al limite della nostra area. I corner da destra vengono calciati da Dybala, quelli da sinistra li batte Pjanic. Chiellini e Barzagli salgono a colpire. Chiellini è molto abile nello sfruttare la sua fisicità. Bisognerà prestazione attenzione anche a Mandzukic e Higuain. In fase difensiva, su corner e punizioni laterali a sfavore, i bianconeri difendono a zona, vengono spesso aiutati da Buffon. Difficilmente, poi, lasciano l’uomo contro uomo in campo aperto.

Concludendo?

Sarà una partita in cui il Genoa ha poco da perdere e perciò bisognerà giocare a viso aperto e combattere su ogni pallone, sperando di ripetere l’impresa dello scorso campionato.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.