Una rondine non fa primavera, ma il Genoa del nuovo allenatore Blessin è piaciuto, nella partita casalinga contro l’Udinese. I giocatori hanno messo in mostra una nuova mentalità, un nuovo spirito ed un nuovo atteggiamento. Nel calciomercato di gennaio il direttore generale Spors ha rivoluzionato la rosa rossoblu, parecchi gli addii e molti i giocatori in entrata, per lo più giovani con fame e con voglia di arrivare. Non so se questo basterà per arrivare alla salvezza, ma un nuovo ciclo è iniziato e penso che il Genoa possa tornare ad essere una squadra rispettata da tutti.

Uno sguardo d’insieme sulla Roma, avversario di oggi.

Oggi si torna in campo dopo la sosta ed il Genoa affronta la Roma in trasferta, la squadra giallorossa, rinfrancata dagli ultimi successi, è guidata da José Mourinho, allenatore portoghese, vero guru calcistico a livello internazionale, maestro della dialettica e abilissimo nello stimolare continuamente i suoi giocatori. La squadra scende in campo con il 3-4-1-2, al momento il modulo più consono ai romanisti. La Roma è brava a raccogliersi sotto la linea della palla, non ama il palleggio, ma l’immediata verticalizzazione. Quando è costretta alla costruzione da dietro, va in difficoltà, perché ha giocatori portati ad attaccare la profondità negli spazi aperti.

L’analisi reparto per reparto. Cominciamo dalla difesa.

In porta Rui Patricio portoghese molto bravo tra i pali e nel gestire la palla coi piedi. Dopo un inizio campionato non sempre positivo, ha ripreso fiducia nei propri mezzi e il suo rendimento si è alzato. Rui Patricio sa il fatto suo anche nelle uscite alte. Il pacchetto arretrato è formato da Smalling centrale difensivo, Mancini ” braccino ” di destra e Ibanez “braccino” di sinistra. Smalling è esperto, sa leggere bene le giocate avversarie; ottimo nel gioco aereo, può andare in difficoltà quando viene puntato in campo aperto. Mancini, ex Atalanta, vanta già numerose presenze nella massima serie anche se è giovane. Bravo in marcatura e nelle uscite palla al piede, Ibanez, anche lui ex Atalanta, è marcatore attento, forte sulle gambe e bravo nel disimpegno, ogni tanto però incappa in errori vistosi.

Il centrocampo.

Karsdorp, Cristante, Sergio Oliveira e Maitland-Niles formano la linea mediana. Karsdorp, l’esterno di destra, ha gamba, corsa e buona tecnica di base; difficilmente usa il piede sinistro, è migliorato molto in fase difensiva, però dà il meglio di sé quando viene lanciato in corsa, Maitland-Niles è l’ esterno di sinistra, anche se lui preferisce essere impiegato sulla fascia opposta; in prestito dall’Arsenal, è arrivato nell’ ultima sessione di calciomercato ed ha subito trovato posto nello scacchiere di Mourinho. Ottimo sul piano della corsa e con buona tecnica, Cristante e Sergio Oliveira sono i due mediani. Il primo è giocatore di fisico e di lotta, bravo di testa e con buona tempistica negli inserimenti, oltre che pericoloso nei tiri da fuori area. Sergio Oliveira, anche lui arrivato da poco, è giocatore dal bagaglio tecnico importante: bravo nel gestire i tempi della partita, possiede carisma, personalità ed ha esperienza in campo internazionale. Insidioso sui calci da fermo, è un ex Porto.

Infine l’attacco.

Mkhitaryan, il trequartista, anche lui ex Arsenal, è il giocatore armeno di maggior classe. Ha un dribbling stretto, è abile negli assist, ottimo nell’uno contro uno e nei tiri da dentro e da fuori l’area. Zaniolo e Abraham sono i due attaccanti. Zaniolo, che dopo due gravi infortuni Mourinho ha rilanciato in questo ruolo inedito di seconda punta, ha una fisicità importante; quando trova campo si scatena in progressioni impressionanti, è in possesso di buone proprietà tecniche e di un ottimo tiro dalla distanza con il piede sinistro, in più è bravo in acrobazia. Abraham, il bomber, alto e dinoccolato, è bravo tecnicamente e capace nella difesa della palla, sempre in agguato dentro l’ area di rigore: un centravanti in prepotente ascesa e che si è subito ambientato nel campionato italiano.

Come si comportano sulle palle inattive?

Sui corner e sulle punizioni laterali a sfavore difendono a zona, la Roma ha molti giocatori di statura elevata e quindi è difficile sorprenderla con la classica palla in mezzo all’ area. In fase offensiva i corner sono calciati da Sergio Oliveira e sempre in maniera pericolosa. Le punizioni laterali sono sempre del portoghese, a volte calcia anche Mkhitaryan, mentre Mancini, Smalling ed Ibanez vanno a saltare in area e si uniscono ad Abraham, Cristante e Zaniolo che va sempre sul secondo palo. I calci da fermo sono un arma molto temibile per la squadra romanista.

In conclusione?

Trasferta ostica per il Grifone, oggi sapremo se mister Blessin in questi 15 giorni avrà finalmente fatto svoltare il Genoa e se il suo ” gegenpressig” avrà fatto breccia nei giocatori rossoblu. La strada intrapresa con l’Udinese è sicuramente quella giusta, perché come dice la canzone “questo è il Genoa che vogliamo!“.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.