Per fare il consueto punto sul campionato di Serie A dopo lo svolgimento della 25° giornata abbiamo contattato l’ex Mario Bortolazzi, 290 presenze in maglia rossoblu, che recentemente ha aderito al progetto Genoa Cricket and Football Club ideato e prodotto da Emotion Network e DUDE Originals, che ne ha curato anche lo sviluppo creativo ed editoriale.

In cima alla classifica l’Inter è ormai proiettata allo Scudetto?

“A questo punto direi proprio così, e con una partita ancora da recuperare. Sì che la squadra che deve affrontare è l’Atalanta, ma i punti cominciano ad essere tanti e il Milan non è riuscito a battere il Monza, superare la Juventus e avvicinarsi un pochino all’Inter. Penso quindi che solo l’Inter possa perdere il campionato a questo punto”. 

Chi vedi candidata per il quarto posto Champions? Più Atalanta o Bologna?

“Il Bologna è sicuramente la squadra rivelazione del campionato, ho visto qualche partita e gioca bene. Sono in fiducia, affrontano le partite con determinazione e tranquillità, consapevoli della loro forza. Domenica con la Lazio hanno dimostrato di essere squadra compatta e non temere gli scontri diretti con squadre un po’ più blasonate”.

Thiago Motta quando giocava dicevano fosse lento, però riusciva sempre a fare le giocate importanti. Ora dicono che riesca a far fare velocemente le sue giocate alla squadra, da grande centrocampista quale era…

“Dicevano forse che fosse lento nei movimenti, ma era veloce di testa. Sapeva già dove fare arrivare la palla, dove posizionarsi. L’importante è correre bene, chi gioca in mezzo al campo non deve fare il maratoneta, deve correre ma correre bene. E soprattutto deve fare correre la palla, e quando è in possesso sapere già dove giocarla a seconda delle zone di campo. Questa sua capacità da giocatore è riuscito a trasferirla ai giocatori nella sua nuova avventura da allenatore”.

Per andare in Europa League che cosa succederà?

“Al di là di chi possa vincere una coppa quest’anno, penso che i primi quattro posti siano abbastanza delineati. Il quarto posto possono giocarselo Bologna, Atalanta e probabilmente la Roma che sta rientrando dopo il cambio di panchina, con De Rossi che sta scalando le posizioni. Domenica ha fatto una vittoria importante dopo un primo tempo dove non aveva fatto bene. È una squadra tornata a credere nelle proprie qualità, in fiducia, ed è candidata per rientrare nel giro europeo”. 

Come si spiega che De Rossi abbia ribaltato la Roma e Mourinho non ci sia riuscito? Questione di spogliatoio?

“Non è facile capire le dinamiche di una squadra da fuori. Sicuramente De Rossi conosce l’ambiente, conosce la proprietà, conosce bene i giocatori. Con Mourinho stava finendo un ciclo e non riusciva più a trasmettere le sue idee, il suo carisma, la squadra era spesso nervosa e nelle ultime gare ci sono state espulsioni che non avevano senso. Con Mourinho si è venuta a creare una situazione che, se non fosse stato sostituito o esonerato, probabilmente non avrebbe portato alla svolta come successo con De Rossi”. 

Ma il Napoli è possibile che sia crollato in classifica?

“È un altro mistero. I giocatori sono quasi tutti quelli dello scorso campionato e non penso che Kim, pur essendo un ottimo giocatore, creasse questa differenza. Probabilmente il vero artefice è stato Spalletti, è riuscito a trasmettere ai giocatori il suo carisma, le sue capacità, e a dare un’impronta alla squadra. La sua assenza si fa sentire”. 

In fondo alla classifica cinque squadre in quattro punti cui si sono aggiunte, dopo una partenza boom, Frosinone e Lecce. Come vedi la situazione?

“La storia ci insegna che di scontato non c’è niente. L’anno scorso il Verona, due anni fa la Salernitana che sembrava spacciata è riuscito a salvarsi e squadre che sembravano tranquille hanno lottato fino alla fine per poi retrocedere. È tutto ancora aperto, il Lecce è stato risucchiato, lo stesso Sassuolo non sta raccogliendo i punti degli scorsi campionati. È corsa aperta e sarà bella ed entusiasmante: alcune squadre non pensavano di trovarsi in questa situazione, però ad inizio campionato sapevano quale fosse il loro destino durante la stagione. Sapevano di dover affrontare un campionato per salvarsi, magari pensavano di raggiungere tranquillamente la salvezza. Bisogna avere determinazione, consapevolezza che non si deve mollare un attimo perché come molli, chi è dietro fa presto a raggiungerti”. 

Da genoano e da genovese acquisito, un tuo pensiero sul Genoa e Gilardino?

“Il Genoa sta facendo un ottimo campionato e Gilardino sta dimostrando di essere un tecnico giovane, ma preparato, che sa trasmettere quelle che sono state le sue esperienza da giocatore ai calciatori, ma come allenatore. Mi sembra che la squadra lo segua, lo apprezzi, e quando un tecnico ha la disponibilità dei giocatori, il lavoro diventa più semplice. Detto questo, Gilardino ha le idee chiare di come fare giocare la squadra e di chi fare giocare. E quindi complimenti”.


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