Questa mattina, presso il Museo del Genoa a Palazzina San Giobatta, è stato presentato in anteprima il documentario originale della tournée del Genoa in Sudamerica e la mostra dedicata che sarà aperta al pubblico dal 24 giugno al 26 novembre. A permettere la visione di questo documento storico in occasione del centenario di questa tournée la Fondazione Genoa 1893 ETS in collaborazione con MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, e la Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia ETS di Bologna.

Presenti l’Assessore regionale allo Sport, Simona Ferro, e l’Assessore comunale allo Sport, Alessandra Bianchi. Presenti anche Paolo Masini, Presidente del MEI, e Paolo Simoni, Presidente di Home Movies. Durante la conferenza stampa sono intervenuti da remoto in video anche gli ambasciatori italiani in Argentina, Fabrizio Lucentini, e Uruguay, Giovanni Battista Iannuzzi.

”Per un’istituzione come la nostra, poter ospitare questo convengo e poter inaugurare questa mostra è particolarmente significativo – esordisce Eugenio Segalerba, membro del Consiglio d’Indirizzo della Fondazione Genoa. – La Fondazione Genoa, primo museo tematico in Italia, è lieta di agire e poter presentare questo avvenimento assieme ad istituzioni molto importanti come il Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana e gli Assessori”.

È un piacere essere qua e aver patrocinato questa iniziativa perché dimostra come un evento sportivo veicoli tantissimi aspetti e consolidi legami importanti fra territorio e altri territorio – dichiara l’Assessore Bianchi Il reperimento del docufilm ha portato ad avere oggi un elemento e un contenuto importanti, rappresentativi di un aspetto culturale e identitario del nostro territorio. Un documento che ci permette di rievocare il fenomeno dell’emigrazione e il legame tra Genova e il Sudamerica, con tutto ciò che ha comportato, come la creazione di Boca Juniors e River Plate. Sottolinea questo documento la sinergia fra due musei del nostro territorio essendo visibile sia al Museo del Genoa sia in una sezione dedicata del MEI. Con grande orgoglio e piacere ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo momento: come Comune di Genova faremo in modo di promuoverlo affinché ci possano essere progetti per portare avanti la nostra identità, il turismo delle radici. Lavoreremo in sinergia col MEI per creare qualcosa di dedicato”. 

“Parliamo di un glorioso Genoa, che non perde nessuna delle 28 partite e vince l’ottavo scudetto, è sotto le luci della ribalta e viene “attenzionato” da Argentina e Uruguay, che vogliono una tournèe nei loro Paesi per rendere il football internazionale – prosegue l’Assessore Ferro – L’importanza di quei giorni è che non solo sono accorsi tanti appassionati di calcio, ma anche il fatto che molti emigrati lo hanno fatto. Lo sport è stato collante, elemento di unione anche Oltreoceano. In un mondo che cambia – e anche le regole del calcio sono cambiate – il tifo non è cambiato e questo film ci restituisce un documento importante”.

“Da vent’anni raccogliamo film di famiglia, uno spaccato fondamentale per studiare lo sviluppo del nostro Paese – prosegue Paolo Simoni, Direttore dell’Archivio Home Movies (Archivio Nazionale dei Film di Famiglia) –  Ci sono documenti sportivi, ma anche trasferte o filmati amatoriali o riprese di memorie private. Poi, ogni tanto, si ritrovano documenti eccezionali che non si conosce perché siano lì, come in questo caso dove rimane un alone di mistero. Sono vere e proprie perle, di cui non si conosceva l’esistenza. Si tratta in questo caso di un vero e proprio documentario, di cui manca la prima parte e non si conosce il titolo originale, che racconta una storia inedita che si era raccontata con libri e foto, ma mai con video. Colgo l’occasione per ringraziare il laboratorio “La Camera Ottica” che ci ha aiutato nella restaurazione del 35 millimetri in un lavoro durato qualche mese”. “È un resoconto delle partite, tanto che alcune partite sono riprese da due o tre telecamere – ha concluso Michele Manzolini, Direttore Restauri dell’Archivio Home Movies (Archivio Nazionale dei Film di Famiglia) – ma ci sono anche momenti in cui la squadra visita monumenti e incontra le autorità. È probabilmente una copia unica di questo film, o perlomeno è l’unica sin qui ritrovata. La copia era probabilmente per la distribuzione italiana e l’unico riferimento a tale pellicola è al gennaio 1924. Bisogna capire se effettivamente questa pellicola sia stata distribuita e sia uscita nei cinema, dove solo dopo pochi giorni venivano trasmesse le partite”. 

LA STORIA DELLA TOURNÈE IN SUDAMERICA – Fresco vincitore del suo ottavo titolo nazionale, mai sconfitto nei 28 incontri disputati e con solo 6 pareggi, il Genoa viene invitato in Sudamerica per una tournée in Argentina e Uruguay per elevare il calcio locale a un livello internazionale. Una motivazione, non secondaria, dell’invito travalica però l’aspetto meramente sportivo ed è associata alla cospicua presenza in tali nazioni di emigranti italiani e loro discendenti, in particolare genovesi e liguri, ormai integrati nel tessuto sociale locale, il cui entusiasmo nell’accoglienza alla squadra e nella partecipazione alle manifestazioni ed agli incontri programmati vengono ben evidenziati dai resoconti giornalistici. Tali avvenimenti erano stati inoltre documentati da un filmato di cui era nota l’esistenza, ma del quale si erano perse le tracce.

I giocatori rossoblu arrivano sul “Principessa Mafalda” come eroi, come portatori di un calcio e di una cultura sportiva nuova. E di genovese vi è già molto in Argentina, ma come raccontato in ricordi e memorie, di quel Genoa sarebbe rimasto moltissimo nei bar e nelle caffetterie locali, soprattutto a Buenos Aires. Mentre a Genova si installava per la prima volta, nel 1923, l’acqua calda negli spogliatoi; mentre il consiglio dirigenziale del Genoa decideva di non installare un telefono nella sede di Villetta Serra perché “troppo costoso“, il Grifone lasciava un segno indelebile nel calcio d’avanguardia d’Oltreoceano.

La pellicola della tournée, dopo cento anni di oblio, è riemersa a Ponte in Valtellina, in provincia di Sondrio, grazie all’interesse e alla tenacia di Sara Tentori, che l’ha conservata per decenni dopo averla ereditata dal nonno Carlo. Carlo è stato un grande amante di cinema e fotografia, e possedeva la pellicola probabilmente fin dagli anni ’30. Sara ricorda di averla vista per la prima volta da bambina, negli anni ’70, sulla mensola di un grande armadio in un corridoio della casa di famiglia, assieme ad una collezione di macchine e lastre fotografiche, oggetti antichi e curiosi.

Nell’agosto 2022 Sara ha contattato la Fondazione Home Movies di Bologna per avviare il processo di recupero, restauro e conservazione. Dopo una prima ricognizione finalizzata all’identificazione dell’elemento filmico e a valutarne lo stato di conservazione, la pellicola è stata restaurata presso il laboratorio dell’Archivio Home Movies. Per il restauro digitale e la color correction sono state impiegate le competenze del laboratorio La Camera Ottica – Università degli Studi di Udine. Il numero di cineprese impiegate – tre per la prima partita e due per le altre – e l’evidente differenza di movimenti di camera e inquadrature tra i match in Argentina e Uruguay, fa supporre che gli operatori fossero ogni volta diversi e quindi, quasi certamente, la produzione fosse locale. L’attenzione alle personalità storiche e politiche locali ci suggerisce inoltre che la destinazione principale del film fossero proprio le comunità italiane di Buenos Aires e Montevideo. Infine, la distanza di mesi che separano la tournée dal momento in cui il film venne ceduto all’impresario Lantieri, fa supporre che esso non fosse stato portato di ritorno con la squadra sul piroscafo Alsina, ma fosse arrivato in Italia successivamente.

Questa pellicola ritrovata è quindi, probabilmente, una versione di quel film destinata alla distribuzione italiana. Che sia stata davvero distribuita nelle sale del Regno rimane ad oggi ancora un mistero. Il filmato in breve sarà visibile anche all’interno della sezione “Sport” del MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, nata per raccontare come il tema dello sport interpreti un ruolo centrale nella vita degli emigrati.

Poco prima del termine della conferenza stampa (che si può rivedere integralmente a questo link), è intervenuto anche Pierpaolo Viaggi, autore di “1923-25: il Genoa alla scoperta del calcio sudamericano“, un testo incentrato proprio su questa tournée in Sudamerica. “L’emozione è tantissima. Avevo questo cruccio, come fosse possibile non ritrovare un documento storico così importante. Quando mi è stato detto che era stato ritrovato, lo ho inteso come compimento di quanto fatto”. Al termine dell’intervento e della conferenza, si è tenuta la cerimonia ufficiale di inaugurazione della mostra, che come scritto poco sopra sarà aperta al pubblico dal 24 giugno al 26 novembre 2023, superando anche la data del 7 settembre 2023, quando il Genoa compierà 130 anni di storia. L’evento è stato patrocinato da Genoa, Regione Liguria, Comune di Genova, FIGC – Museo del Calcio e CONI.


I VIDEO DEGLI INTERVENTI A MARGINE DELLA CONFERENZA STAMPA


Fondazione Genoa, restaurato il film della tournée in Sudamerica