Dimenticare che si gioca a San Siro, dimenticare che l’avversario è il Milan. Il Vecchio Balordo alla Scala del Calcio dovrà ricordarsi di non fare una gara da moderato giocando a ritmi bassi, per di più conditi da poca tecnica. Dovrà dimenticarsi delle ultime due sconfitte e ricordarsi delle 8 precedenti.

La situazione è sempre uguale dall’arrivo di Blessin, anzi potrebbe essere più favorevole considerato che i compagni di viaggio non corrono e che quattro gare su sei si dovranno giocare nel Tempio, però giocando con la stessa modalità vista dall’arrivo del tecnico tedesco.

Blessin e il suo staff dopo le ultime due gare dovranno inventare non solo tatticamente qualcosa di diverso in avanti   ma anche sugli uomini da schierare. Sembra impossibile con il suo modo di giocare che il Genoa continui a vedere la classifica così dal basso.

Contro il Diavolo occorrerà migliorare nell’organizzazione del gioco a centrocampo e nella velocità d’esecuzione specialmente in avanti. Curare con meticolosità le corsie laterali, tirare anche da fuori area, non distrarsi in difesa e non rinculare come nelle otto precedenti gare prima delle due sconfitte.

Per fare risultato con il Milan bisognerà usare altre parole che sono entrate nella storia del Genoa e ripetute: Genoa tripallico con pressing alto e “kick and run”, pallone sempre avanti, pedalare  senza pallone ma anche con la testa.

Per salvarsi occorre  il nuovo calcio  moderno visto dall’arrivo di Blessin. Un calcio atletico, giocato a mille all’ora e portato sul rettangolo verde ai ritmi asfissianti della playstation, senza nascondersi di fronte a nessun avversario che scende in campo con una forte vocazione offensiva. Tutto funzionerà solo se tutti saranno al top della forma e per tale motivo dopo Verona e Lazio saranno importanti le scelte della formazione da mandare in campo.

Contro il Milan nessuno si aspetta spettacolo puro dal Vecchio Balordo ma solamente giocare a viso aperto, senza risparmiarsi, interpretando un nuovo stile tattico mai rinunciatario quando ha fatto i risultati anche senza gol, desideroso di vincere.

Blessin è consapevole del problema del gol. I grandi numeri dicono non qualcosa, ma tutto. Deve trovare la formula non solo per migliorare nella fase realizzativa, ma anche in quella conclusiva negli ultimi 20 metri lavorando con più efficacia e precisione sui passaggi facili e sviluppando anche tiri con punizioni dal limite, anche se appaiono una chimera. Perciò per la formazione (perché qualcosa cambierà) aspettiamo domani alle 20.

Il Milan non ha sfondato nelle ultime due gare di campionato collezionando due zero a zero. Pioli deve fare i conti con i problemi in fase realizzativa della squadra: appena quattro gol nelle ultime sei. Contro il Torino nell’ultima di campionato erano 7 le assenze tra i rossoneri: Romagnoli, Kjaer, Florenzi, Rebic, Castillejo, Bennacer e soprattutto il Diavolo Ibra.

Pioli contro il Torino se la prende con l’arbitro Doveri perché non ha fatto giocare il recupero come doveva essere, questione di secondi, una piccolezza rispetto a quello visto in altre gare del campionato. Il problema del Diavolo è che contro Juric ha perso le palle sporche. L’Inter a due punti con una gara da recuperare potrebbe generare nervosismo e ansia.

Giocare conoscendo i risultati di Inter e Napoli potrebbe aver influito sul risultato di Torino. Pioli ha incitato la squadra dicendo: “se vuoi vincere il campionato devi avere una mentalità vincente e il vincente non perde la concentrazione”.

Tatticamente Pioli ha giocato il 4-2-3-1 ma nelle ultime due partite, nei pareggi contro Bologna e Torino, è apparso imbastardito. Ribaltando il triangolo di centrocampo giocando quasi con un 4-3-3 o 4-5-1 ha cercato di schermare chi creava gioco degli avversari con una marcatura personalizzata, permettendo alla sua squadra di far valere la fisicità e accorciare gli spazi tra i calciatori in fase difensiva per utilizzare meglio i contrasti e favorire gli uomini con maggiori misure atletiche. 

Operazione non riuscita bene visti gli ultimi risultati ad occhiali perché le difficoltà rossonere in fase di impostazione hanno forzato il Diavolo a cercare i lanci lunghi del portiere Maignan, buon piede, su Giroud sovrastato dai centrali difensivi avversari. Con Bremer del Torino ha visto poco il pallone. Non funzionando il lavoro fisico del centravanti, anche l’operazione sull’attacco delle seconde palle non è andata a buon fine.

Dei 7 assenti nell’ultima giornata di campionato contro il Genoa dovrebbero aver recuperato Bennacer, Rebic e Castillejo, qualche dubbio per Tomori

Prima di fare la formazione Pioli aspetta notizie dall’infermeria e dal lavoro di domani mattina.

Arbitra Chiffi di Padova. Nato nel 1984, ha diretto 69 gare in Serie A. Internazionale dal gennaio 2022, ha all’attivo 20 rigori e 16 espulsi.

Il Milan da quando Chiffi è in Serie A ha vinto 5 gare su 7, il Genoa su 7 neanche una. Sfortunato il padovano con il Genoa sia da arbitro che da VAR: gli episodi contestati non sono stati pochi.

Primo assistente Bottegoni (Terni), secondo Vecchi (Lamezia Terme), quarto uomo Rapuano (Rimini). VAR Orsato, AVAR Passeri (Gubbio).

Diffidati Milan: Diaz, Romagnoli. Diffidati Genoa: Portanova.