GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA

CORRIERE DELLO SPORT – L’edizione odierna del Corriere dello Sport ritorna in un breve trafiletto sulle dichiarazioni di Shevchenko alla vigilia della sfida con la Juventus e si ritorna, chiaramente, sul fatto che i guai si siano accresciuto col passare delle settimane, senza nessun recupero dall’infermeria e una lista di indisponibili che è andata allungandosi. In questo contesto si avvicina il posticipo serale coi bianconeri, che Allegri vuole vedere solamente vincere perché tre sono già state le sconfitte interne.

La probabile formazione – GENOA (3-5-2): Sirigu; Vanheusden, Masiello, Vasquez; Ghiglione, Behrami, Badelj, Hernani, Cambiaso; Pandev, Ekuban.


GAZZETTA DELLO SPORT – Kulusevski e Pellegrini titolari nella Juve, Grifone in piena emergenza con un centrocampo da rifare e uno Sheva parecchio preoccupato: “Ci servirebbe un miracolo” si legge nel titolo della rosea. A sostituire Rovella e Sturaro dovrebbero essere Hernani e Behrami. Capitolo infortunati: Criscito potrebbe rimettersi in moto da domani in vista del derby contro la Sampdoria.

La probabile formazione – GENOA (3-5-2): Sirigu; Biraschi, Masiello, Vasquez; Sabelli, Behrami, Badelj, Hernani, Cambiaso; Bianchi, Ekuban.


REPUBBLICA – L’edizione genovese di Repubblica riporta anzitutto le parole di mister Shevchenko, che parla di miracolo riferendosi alla questione infortuni: il Genoa contro la Juventus dovrà infatti fare a meno di almeno 8 titolari. L’approfondimento ripercorre le dichiarazioni della vigilia del tecnico rossoblu, che chiede alla sua formazione coraggio, ma anche di non farsi schiacciare dalla Juventus in quella che sarà una sfida difficilissima.


SECOLO XIX – Il Decimonono, dal canto suo, sposta la questione “miracolo” sul fatto di poter competere con la Juventus, complici la differenza di qualità ma, soprattutto, la mole di assenze che falcidia il Grifone. Non a caso si parla di uno “Sheva ultraterreno“. L’infermeria è piena, le difficoltà che già erano state preventivate al suo arrivo alla luce del calendario si sono solo che accresciute. Sul fronte formazione, turno di riposo per Badelj e spazio a Behrami in mezzo al campo assieme a Galdames e Tourè.

La probabile formazione – GENOA (3-5-2): Sirigu; Biraschi, Bani, Vasquez; Ghiglione, Tourè, Behrami, Galdames, Cambiaso; Pandev, Ekuban.


TUTTOSPORT – Allegri dà un calcio alle plusvalenze e carica la squadra in vista della partita contro i rossoblu: l’appuntamento con la squadra di Sheva non sarà glamour come un big match di Champions League e proprio per questo motivo il tecnico dei bianconeri sta facendo di tutto per tenere sulla corda i suoi giocatori. Il presente del Genoa, invece, per ora è cupo e non porta niente di buono. L’avversario peggiore? Forse sono gli infortuni. Presto gli esami per Criscito e Destro, con la speranza di poterli rimettere in moto entrambi in vista del derby.


QUOTIDIANO NAZIONALE – Da segnalare questa mattina, poi, un’intervista al presidente del Genoa, Alberto Zangrillo, che interviene coi colleghi di Quotidiano Nazionale per parlare non solamente di Covid e variante Omicron, ma anche di Grifone e della scelta di diventare presidente del club per cui tifa, quello rossoblu. “Ho un grande interesse per il calcio, ma nutro amore solo per il Genoa– spiega –Sono sempre andato allo stadio, fin da bambino. Ed ero già un medico affermato quando nel ’92 seguivo il Genoa di Bagnoli che sfidava le grandi d’Europa. Tornavo dalla Liguria all’una di notte, potevo percorrere la Milano-Genova bendato. Se la squadra perde, sono di cattivo umore per giorni. Una passione che ho trasmesso al mio primogenito. Perché ho accettato questo incarico? A Genova devo qualcosa. E poi si tratta di un’opportunità unica. Da tifoso che soffre per la squadra, mi sono ritrovato a rappresentarla con la consapevolezza di poter far bene. Prima di accettare ne ho discusso a casa. Ho trovato una reazione anticorpale blanda perché hanno capito che il mio entusiasmo avrebbe prevalso. E anche i miei collaboratori sono incuriositi e affascinati. È un insegnamento a non accontentarsi mai: la vita è uno straordinario luna park“.

Lo stesso Zangrillo getta uno sguardo sul futuro del Genoa e, parallelamente, della città. “Nel mio lavoro ho sempre cercato di studiare, capire e non risparmiarmi: ingredienti per arrivare al successo. Inoltre, vivendo a Milano ho una prospettiva diversa: Genova è bella ma addormentata. Fare il bene del Genoa è una leva per modernizzare la città in una prospettiva di internazionalizzazione. Come sono stati i miei primi giorni da presidente al Genoa? Li ho vissuti dormendo poco, cercando di entrare in sintonia con l’ambiente con umiltà, il modo migliore per farsi ascoltare. L’autorevolezza la guadagni lavorando e sacrificandoti, poi è necessario ascoltare e capire“.


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Genoa, Shevchenko: “Sapevo delle difficoltà, m non mi aspettavo così tanti infortuni”