Il Genoa ha puntato su Shevchenko. Per la nuova proprietà americana non è un “brogeddo” ma un progetto vista la durata dell’ingaggio fino al 2024 ad oltre due milioni di euro annui, anche se il Grifone in questo momento viaggia in fondo alla classifica e alla ripresa del campionato incontrerà nelle 7 gare prima del giro di boa Roma, Milan, Sampdoria e Atalanta in casa; Udinese, Juventus e Lazio in trasferta.

Nelle prime partite del girone di andata si dovrà essere già passati alla seconda fase a stelle e strisce con il calciomercato aperto.  Il  giorno 6, quello della Befana americana, con la novità del girone di ritorno asimmetrico nella sequenza delle giornate rispetto al girone di andata, il Genoa dovrà aver già ingaggiato, con il consenso del tecnico, quei calciatori che dovranno far risalire la classifica al Vecchio Balordo con Sassuolo e Fiorentina in trasferta e, nel mezzo, con lo Spezia al Ferraris.

A proposito del prossimo calciomercato, prima di fare le scalette dei calciatori da ingaggiare, meglio fare la conta degli extracomunitari. Attualmente il Genoa non può tesserare nessuno.

Clamoroso ed eclatante l’ingaggio di Andriy Shevchenko e del sodale Mauro Tassotti, persona con cui il Pallone d’oro del 2004 condivide l’esperienza della panchina dal 2017 dopo aver lasciato il Milan dopo 36 anni e aver lavorato con Zaccheroni, Cesare Maldini, Ancelotti, Leonardo, Allegri, Seedorf, Pippo Inzaghi. Per tale curriculum è difficile affermare che la nuova coppia arrivata a Pegli non conosca il campionato italiano, che non conosca solo i fasti delle Coppe, ma anche quelli della zona rossa con Tassotti.

Tassotti ha un’altra caratteristica utile all’attuale Genoa  Nel 2015 ha ricoperto un ruolo da osservatore seguendo lo sviluppo dei giovani rossoneri. Operazione che potrebbe dare i suoi frutti con la Cantera rossoblù, in particolare con la Primavera di Chiappino, che ha fatto miracoli e plusvalenze anche con poche strutture a disposizione.

Un Pallone d’oro sulla panchina del Vecchio Balordo fa sensazione. Mediaticamente sarà una operazione americana favorita dalla cultura dei mass media, della televisione, per trasformare il Genoa in Grifone e non più pulcino nero del campionato con poca visibilità non solo coi media, ma anche con la classe arbitrale. Bisogna prevedere di mitigare il  probabile, speriamo di no,  boomerang del flop fino a Natale considerate le gare da giocare.

La domanda è come giocheranno Shevchenko e Tassotti? Meglio aspettare la fine della settimana, quando avranno esaminato tutta la rosa a disposizione e da vicino, assieme al recupero di qualche infortunato. Tra nazionali e infortunati al Pio Signorini manca una squadra (e non di riserve).

L’ex C.T. dell’Ucraina ama le soluzioni in velocità care al suo maestro Lobanovski, il vero riferimento del calcio moderno. Shevchenko grazie alla buona avventura con la nazionale ucraina ha capito subito che il modello del calcio ucraino, dove ha avuto il precedente del sergente di ferro, era completamente saltato. In Ucraina nelle squadre che si giocano le Coppe Europee giocano brasiliani, argentini e africani che hanno standardizzato il modo di giocare dandogli una qualità superiore, assomigliando poco al vecchio modo nazionale di fare calcio nel suo paese.

Sheva è uno studioso di calcio e con Tassotti si è quindi preparato ad affrontare il calcio europeo, compreso quello italiano. Sheva farà carriera, da allenatore, dopo aver vinto tutto da calciatore,  ma come sempre non dipenderà solamente da lui ma dal materiale che avrà a disposizione e da un ambiente sereno, preparato, anche fuori dal prato verde del Pio Signorini.

Come giocherà Sheva con il Genoa? Difficile da capire oggi. Ci possiamo solamente rifare alla nazionale Ucraina non dimenticandoci che per arrivare i risultati dell’ultimo Europeo sono arrivati in modo progressivo, organizzato, lungo un percorso di quasi 5 anni.

L’Ucraina, da quando è subentrato con Tassotti (basta ricordarsi la gara giocata contro l’Italia al Ferraris nell’ottobre del 2018 per ricordare i morti del Morandi) ha avuto uno scopo principale: puntare sull’equilibrio e sulla solidità difensiva.

Un 4-1-4-1 che si affida al blocco dello Shakhtar Donetsk, coi più utilizzati in difesa mentre, in fase offensiva affidarsi ai giocatori di più talento per cercare la giocata decisiva e affiancare la prima punta. Nelle ultime gare ha lanciato anche il giovane Zinchenko del Manchester City per sfruttare la qualità della corsa, tecnica e duttilità per fargli ricoprire più moduli: Cambiaso ne è la fotocopia.

Nella gara con la Primavera di ieri Shevchenko e Tassotti avranno visto all’opera altre stelline della Primavera, come il centrale difensivo Gjini che non è solo di struttura. Ma anche Boci, uno che ara la corsia laterale, e Besaggio, la mezzala con caratteristiche diverse dagli altri centrocampisti a disposizione nella rosa. La cronaca di Twitter li ha segnalati anche come goleador, gran gol di Boci è stato raccontato dagli amici.

Il test con la Primavera senza 11 calciatori assenti, impegnati con le nazionali e infortunati, avrà dato poche indicazioni. Peccato non aver visto la partita per capire se i resti del Pio Signorini hanno cominciato ad assimilare il gioco di Sheva/Tassotti: giocare più alti e fare meno passaggi indietro.

Il lavoro per Shevchenko e Tassotti sarà tanto e sarà difficile almeno fino a gennaio. Una  parte della rosa a disposizione in una settimana sarà difficile che la si trasformi da Calimero  in un Cigno. La qualità non si può comprare. La non qualità si può vendere solo al  calciomercato invernale ed estivo. Il Vecchio Balordo ne ha ingaggiati o comprati troppi di soggetti non da Serie A, impacchettando il tutto con euro e contratti lunghi.

Shevchenko si è presentato mercoledì scorso in una conferenza all’americana con la presenza di 40 persone e con una sola idea e motivazione: “farò di fare tutto per la salvezza”. Gli americani hanno dato una scossa all’ambiente che ha una grande voglia di risollevarsi. Tutti non aspettano solo il futuro prossimo pieno di progetti, ma anche il calciomercato invernale dal primo gennaio per salvare il Vecchio Balordo.

Sheva e 777 Partners, ricordando Giampiero Galeazzi, ci auguriamo che si possa ripetere a fine maggio 2022 quell’urlo rauco del “Bisteccone”  che fece storia: “non vi prendono più fratelli“.