Ieri, oggi e domani. Un motto per il calcio del futuro, quello dei giovani e post-pandemia, ma anche quello degli Open Day che l’ASD Ca’ de Rissi, dove è tornato ad allenare Enzo Teodosio (guiderà la Leva 2006), un lungo passato nel calcio professionistico negli staff di Sampdoria (1990-1992), Genoa (1992-2005) e Spezia (2011-2014), oltre ad una lunghissima carriera e un vastissimo curriculum come massofisioterapista e docente. Oggi riparte dall’ASD Ca’ de Rissi.

“Gi obiettivi sono quelli di fare un settore giovanile e una scuola calcio che puntino alla crescita personale di tutti i ragazzi – spiega subito Massimiliano Mechetti, responsabile tecnico della società – evitando di pensare ai risultati, di cui assolutamente non vogliamo sentire parlare. Il tutto per avere una crescita dei ragazzi dall’attività di base fino alla prima squadra, evitando che la società debba cercare per forza elementi esterni quando invece li ha ottimi in casa. Per fare ciò abbiamo bisogno di alzare la qualità dei tecnici, qualificati e professionali, ma inserendo anche figure ISEF come i preparatori dei portieri che sono tutti UEFA. Insomma, un organico che ci permetta di fare un buon lavoro”. 

L’obiettivo è quello di ereditare il lavoro della scuola calcio coi primi rudimenti – specifica e prosegue Francesco Gaglio, responsabile del settore giovanile dell’ASD Ca’ de Rissi – Qui c’è una scuola calcio che lavora bene e il settore giovanile ne trae beneficio. L’obiettivo è quello di crescere in casa ragazzi da portare verso Juniores e prima squadra, cosa che abbiamo iniziato a fare già con le leve precedenti dal 2002 al 2004. Settimanalmente, pur essendo ancora nella categoria Allievi, i ragazzi venivano mandati a fare allenamenti con la prima squadra: è un lavoro già proiettato a costruirci in casa quello che sarà il futuro della prima squadra, e più in generale della società”. 

Perché ho sposato questo progetto? Perché è una società piccola, ma ben organizzata – conclude poi Enzo Teodosio È nata 7 anni fa, ma poco a poco sta crescendo a livello esponenziale e c’è tanta voglia di fare. E poi mi piacciono le sfide. Qui c’era la possibilità di fare qualcosa di buono per i ragazzi, soprattutto quelli della zona. Allenerà i classe 2006 e avrò la possibilità di formare la leva dall’inizio. La pandemia mi ha fatto tornare la voglia di rimettermi in gioco e qua c’è sicuramente c’è l’ambiente giusto per poterlo fare. Ci sono tanti ragazzi che hanno voglia di fare calcio e farlo bene. Stiamo cercando di fare le cose come si deve: la mia mentalità è quella. Da oggi in poi lavoro al Ca’ de Rissi a trecentosessanta gradi”.