La trentatreesima giornata di campionato nel giorno del 25 Aprile “libera” lo scudetto  per l’Inter e decide la retrocessione di Parma e Crotone. L’Atalanta di Gasperini canta “Belli Ciao” a Juventus, Napoli, Milan (rischio Champions per il Diavolo, in questo momento svantaggiato per differenza reti e scontri diretti) mettendole fila alle proprie spalle. Aggiungi un posto con la Lazio a 61 punti e un recupero con il Torino il 18 maggio.

In fondo non c’è la liberazione dai 34 punti della Fiorentina al 31 del Benevento in compagnia di Spezia, Torino e Cagliari. Pavarotti canterebbe al Genoa e Bologna “nessun dorma” rispettivamente a 36 e 38 punti.

La corsa alla Champions sarà un thrilling con Madama in questo momento a pagare il conto, non per colpa della Superlega, ma anche per la Fiat, un vero disastro economico  senza neanche richiedere la Cassa Integrazione come  quando si gonfiavano le ruote degli acquisti auto.

L’Uefa annuncia: Juventus, Real e Barcellona pagheranno con sanzioni dure, anche dopo il fallimento della Superlega. Dopo i tuoni e fulmini del Presidente Ceferin tornerà il cielo molto nuvoloso. Solo provvedimenti o sospensioni individuali nei confronti dei dirigenti coinvolti. Ceferin non si metterà mai contro le tifoserie. Il presidente UEFA è più preoccupato per il nuovo format che vogliono subito società allenatori e giocatori. Bocciata la sua idea dei due posti extra riservati alle società in base al record storico.

Andrea Agnelli a differenza di Nostro Signore che aveva fatto il mondo, in sette giorni ha mandato la Juve nella latrina e tutti gli anni di successo nel calcio della famiglia in 24 ore. John Elkann a fine campionato, Champions si o no, rivolterà la Juventus dirigenziale via tutti il cugino, Paratici, Nedved dentro uno tra gli ex Del Piero, Lippi o Trezeguet con ruolo di direttore sportivo e area tecnica. Alla Presidenza un altro cugino sconosciuto, Alessandro Nasi, manager per risanare i conti. E in panchina uno tra Allegri, favorito, o Zidane. Conte in disparte aspetta i conti cinesi.

Consiglio Federale FIGC senza sussulti, come sempre notarile. Via dalla Serie A chi partecipa al altri tornei. Gravina blinda il campionato e riapre ai playoff. Il Presidente federale ha continuato a parlare di riforme dei Campionati. Provvedimento che raglia da troppo e non arriva in cielo.

Andrea Agnelli e la sua famiglia si stanno battendo come Leoni per portare gli euro della JP Morgan all’Uefa e alla Lega calcio italiana per salvare la faccia e il nome come Robin Hood del calcio, ma anche salvare la causa di undici società di calcio della Serie A che ha perso un miliardo e ottocento milioni concordati con i Fondi. JP Morgan ci pensa. Il suo business si allargherebbe e potrebbe stufare meno di vedere sempre solamente le partite della Superlega.

Veniamo alle partite. Il sabato salvezza è tutto di Ballardini e del Genoa che battono lo Spezia di Italiano. In una partita sola retrocedono entrambe le squadre, con il Parma che perde al Tardini contro il Crotone.

Genoa-Spezia 2 a 0. Ballardini fa il buono e il cattivo tempo contro Italiano, azzecca tutto come al suo esordio prima di Natale al Picco. Italiano ha onestamente ammesso che contro  il Genoa la squadra fa fatica. Sassolini o pietre nelle scarpe di Ballardini da tirare fuori a stagione terminata? Iniziata la nuova Quaresima da parte dei media e dei tifosi sul rinnovo del contratto. Le lezioni del passato contano per qualcosa e possono far girare i luoghi santi anche a Ballardini. Le vorrà mettere a frutto per non temere il peggio come nell’avventura di Balla III, non per il suo contratto ma per la costruzione di una squadra, senza voli pindarici, almeno con le pedine giuste al posto giusto.

Parma-Crotone 3 a 4. Cosmi rinvia la retrocessione matematica del Crotone con Simy. In  squadra quasi retrocessa con 19 reti realizzate il nigeriano alle spalle di Lukaku e CR7. Diciannove reti realizzate  con 8 rigori, più di tutti i cannonieri, altro dato che fa riflettere su questo campionato. I pitagorici di fatto hanno condannato il Parma di D’Aversa che non è riuscito a “cavare un ragno dal buco” da quando ha sostituito Liverani. Risultato fallimentare con 11 sconfitte, 5 pareggi e una vittoria.

Sassuolo-Sampdoria 1 a 0. Il Sassol al quarto risultato pieno consecutivo nel nome e nel segno di Berardi sogna il posto in Europa League. La Sampdoria di Ranieri non demerita, ma dopo un primo tempo giocato quasi meglio perde. Senza Quagliarella non è solo dura fare gol ma diventa meno difficile per i difensori avversari marcare gli altri.

Benevento-Udinese. 2 a 4. La fiera del gol friulano fa precipitare ad un passo dal baratro le Streghe. Pippo Inzaghi non ha più in mano il gioco di Lapadula e compagni e con domenica sono 6 le sconfitte consecutive. L’Udinese dopo aver sprecato gol a grappoli  in altre gare in particolare al Friuli  fa quaterna senza  gol di De Paul.

Atalanta-Bologna 5 a 0. Altra “manita” in faccia a Mihajlovic da parte di Gasperini. 78 gol della Dea per arrampicarsi al secondo posto in classifica.  Solo venti minuti per i petroniani, dopo solo G&G: gioco, gol, godimento, Gasperini.

Cagliari-Roma 3 a 2. La gita in Sardegna della Roma, annunciata la scorsa settimana, con la testa alla semifinale di Europa League con il Manchester, fa tornare sul treno salvezza il Cagliari con tre vittorie consecutive e al fianco Eupalla, la Dea del calcio, che ha accompagnato Semplici dopo 4 sconfitte consecutive.

Inter-Verona 1 a 0. Lo scudetto è vicino per Conte. Ogni partita per il Biscione è una fatica. Il Verona è stato arcigno e non meritava di perdere. Rete dubbia annullata da Abisso, che non ha perso il vizio e ha fatto incazzare Juric. Mal di pancia per Ivan il terribile  a chi gli chiede del suo prossimo contratto: “non voglio un contratto per soldi, ma una squadra competitiva”. Anche Conte, se gode per lo scudetto, è n fibrillazione per il futuro cinese dell’Inter.

Fiorentina-Juventus 1 a 1. Ancora una partita sconcertante della Juventus con lo  zampino di Pirlo. Passa dal 4-4-2 per l’assenza di Chiesa al 3-5-2. Pirlo non è contento, figurarsi la società: “non ho fatto il lavoro come volevo” è la delusione di Pirlo. A secco CR7 da quattro partite, tre non giocate e una assente: la Signora ha perso il trucco del gol. Champions a rischio per i bianconeri. Un cucchiaio di dispiacere di Vlahovic. Ha ingannato Szczesny ma non la classifica. L’occasione per Iachini è domenica prossima nel Derby dell’Appennino a Bologna. Pericoloso contro i felsinei andare per non giocare la gara con il primo non prenderle.

Torino-Napoli 0 a 2. Un Ciuccio su di giri meglio di un Toro appena visto il rosso-granata. Un toro è Gattuso che in 15’ del primo tempo mette i due punti in classifica e raggiunge il quarto posto. Nicola e il Torino si sono battuti, troppa la differenza sul piano tattico e tecnico: basta leggere la statistica dei tiri in porta e fuori del Ciuccio. L’unica consolazione che il Toro dopo i due gol iniziali non è ritornato nella stalla come in altre gare di campionato. Nicola e i suoi in partita fino a fine gara.

Lazio-Milan 3 a 0. Il Diavolo senza Ibra che lo stimola e lo minaccia quando è in campo ha abdicato. La Lazio Corre(v)a, il Milan camminava: questa la foto della gara dell’Olimpico. I rossoneri lenti e imprecisi hanno permesso a Immobile e compagni ripartenze micidiali.

Il campionato al Covid si deciderà in testa e in fondo al fotofinish. Non saranno i tamponi a deciderlo ma chi farà il “vaccino corsa” per la condizione fisica.