Genoa-Fiorentina 1 a 1, pareggio annunciato ma non arrivato con le modalità degli amanti delle pasticcerie nel calcio. Partita bella e avvincente soltanto sotto  l’aspetto agonistico.

Un solo dubbio da parte del cronista non avendo la possibilità per il Covid di andare in sala stampa e fare la domanda e ricevere la risposta: perché dopo l’espulsione di Ribery  Ballardini  ha poco considerato  che la Fiorentina giocava solo con una punta e non erano troppi tre difensori per tenere a bada Vlahovic? Meglio un difensore in meno e uno di più a centrocampo o tra le linee per provare a sfondare il catenaccio viola? Sono “belinate” da  cronista visto che in superiorità numerica il Vecchio Balordo non ha tirato mai in porta, facilitando l’unico gioco di Iachini: non far giocare gli altri.

Il punto è buono, il Genoa ha fatto vedere, riuscendo anche bene seppur non spesso, come nell’occasione del gol di Destro, che era in grado di portare molti uomini a ridosso dell’area avversaria e di saperlo fare velocemente. La velocità era la strategia che il catenaccio di Iachini pativa in modo particolare. Il muovere il pallone velocemente alla ricerca di combinazioni strette poteva essere la soluzione per tentare di battere a rete.

Giocare il pallone lungo non è un male, il gioco verticale di poco possesso deve far male. Per farlo bisogna essere concreti e funzionali alle proprie capacità. Un modo di giocare non solo con tempi e spazi, smarcamenti precisi di chi gioca davanti, e Destro e Scamacca ne hanno le proprietà. Per ottimizzare il pallone lungo bisogna avere difensori con un calcio preciso, pronti a trovare la verticalità con facilità, precisione, innescando così i giocatori offensivi.

Il punto è buono perché dietro in classifica continuano ad arrancare faticosamente. La soglia salvezza a 40 punti è da fantacalcio. Basteranno 36/37 punti per essere salvi. Peccato che non siano arrivati tre punti del Grifone contro una squadra nella quale al 45’ del primo tempo un calciatore aveva già i crampi  e un altro ha iniziato ad averne intorno al 20’ del secondo tempo.

Il punto è buono perché nell’Uovo di Pasqua non ci sono sorprese ma garanzie: le cento panchine in rossoblù, i nove risultati utili casalinghi e soprattutto un altro centravanti, Destro, portato in doppia cifra dal Balla dopo Borriello, Piatek e qualche altro in carriera.

L’Uovo di Pasqua è di cioccolato amaro per il Direttore di gara Maresca di Napoli e il VAR Banti di Livorno. Troppo grosso l’errore di arbitro e Var in occasione del rigore di Eysseric su Zappacosta al 94′ di gioco. Scarsa, non uniforme da parte del napoletano la conoscenza delle regole visti i 17 falli fischiati contro il Genoa e facendo pervenire un senso di intenzionalità difforme.

Altro arbitro di personalità, anche non internazionale, probabilmente non avrebbe estratto il giallo (che ci poteva stare) a Strootman al primo minuto di gioco condizionando la gara della “lavatrice” genoana e neanche il rosso diretto a Ribery nel secondo tempo se avesse considerato in entrambi i casi se ci fosse la volontarietà di fare male.

Maresca è lontanissimo da quella qualità minima richiesta per essere un Direttore di gara internazionale. Il Vigile del Fuoco napoletano è figlio del fallimento di Nicchi, ex Presidente AIA, e Collina quando decisero di dividere la Can in A dalla Can B. Internazionali dovrebbero essere quelli che hanno più esperienza e per arrivarci dovrebbero aver preso le più alte valutazioni. Come ci sia arrivato Maresca è un mistero arbitrale.

La stagione di Maresca è negativa. Può succedere a tutti per vari motivi. Rizzoli dovrà prendere provvedimenti. I punti in queste ultime 9 gare contano non solo in testa alla classifica (Maresca difficilmente ha arbitrato le big ultimamente) ma anche per chi si gioca la Serie A e vuole uscire dalle secche della classifica. Maresca è già stato sospeso dopo Inter-Parma ma ha continuato a commettere altri errori  in Roma-Sassuolo, Milan-Torino, Udinese Inter.

Nel frattempo Buona Pasqua a tutti. Che non sia solo una rottura di uova ma anche un pensiero a quello che sta accadendo intorno a noi quotidianamente.