Dopo lo stop per gli impegni delle nazionali, il Genoa torna oggi in campo ad Udine contro l’Udinese. Entrambe le squadre sono in crisi di risultati e di gioco, e se per gli uomini di Maran c’è il reale alibi del Covid-19, che ha investito molti rossoblu, lo stesso non si può dire per i bianconeri friulani, squadra in cui nessun giocatore per ora ha mai dovuto fare i conti con questo infido nemico.

Uno sguardo d’insieme sull’avversario di oggi.

L’Udinese è sempre guidata da Gotti, che doveva essere un semplice traghettatore in attesa di un allenatore di nome. Ma con il suo lavoro e con il suo comportamento sempre esemplare e mai sopra le righe, Gotti è entrato nella testa e nel cuore del gruppo. Oggi l’Udinese scenderà in campo con il 3-5-2, anche se passato si è schierata con il 4-3-3. Per il match odierno Gotti sembra però intenzionato a schierare una formazione con maggiore densità a centrocampo.

L’analisi reparto per reparto. Cominciamo dalla difesa.

Il portiere è l’argentino Musso, una delle autentiche colonne della squadra: reattivo e scattante tra i pali, bravo con i piedi e sicuro nelle uscite alte, in Italia ha avuto la sua consacrazione ed è diventato titolare della “Selecciòn albiceleste”. I tre difensori centrali sono Becao, Nuytinck e Samir. Becao agisce sul centrodestra, è un brasiliano dall’importante fisicità, dotato di buona tecnica e bravo nel gioco aereo. Nuytinck è il centrale vero e proprio: piede sinistro sufficiente, anch’egli ben strutturato fisicamente ed ottimo colpitore di testa, soffre però nell’uno contro uno. Samir, che può giocare anche come esterno di centrocampo, è il più rapido e veloce dei tre. Tutto mancino e munito di buone qualità tecniche, a volte non sembra proprio a suo agio nel ruolo di marcatore.

Il centrocampo.

Stryger Larsen ed Ouwejan sono i due “quinti” di centrocampo. Il primo è un giocatore danese da anni in Italia, ha gamba e sfodera un’ottima corsa. Molto attento in fase difensiva, ama essere lanciato in profondità. Ouwejan è un olandese ex Az Alkmaar, dal piede sinistro educato, possiede gamba e forza, ma lascia a desiderare in fase difensiva. De Paul, Arslan e Pereyra sono i tre centrocampisti, De Paul è sicuramente l’uomo in più delle zebrette friulane. Ha una tecnica allo stato puro con aggiunta di potenza nelle gambe, da trequartista si è trasformato in un centrocampista totale, bravo negli assist e autentico cecchino sui calci da fermo- Arslan è il metodista: tedesco di cittadinanza turca, è bravo nella distribuzione del gioco e nel dare i tempi del pressing, ma non sempre è presente nei momenti topici del match. Pereyra, rientrato in Italia dopo qualche anno in Inghilterra con il Watford, coniuga quantità e qualità. Gli inserimenti al buio e i raddoppi di marcatura rappresentano le sue peculiarità, ma è in possesso anche di buona tecnica. In passato ha vestito la maglia della Juventus.

Infine l’attacco.

Pussetto ed Okaka sono le due punte. Pussetto, anche lui al rientro ad Udine dopo un anno al Watford, società di proprietà della famiglia Pozzo, interpreta la parte della seconda punta, è veloce e ha un buon dribbling, e rimane un giocatore sempre in movimento difficile da marcare. Nonostante non sia dotato di grande fisicità, sa rendersi pericoloso nel gioco aereo. Okaka, ex Sampdoria, centravanti dal fisico imponente e con forza fisica importante, bravo nella difesa della palla e nel far salire la squadra, in area di rigore sa muoversi con maestria e pericolosità. Al posto di uno dei due attaccanti annunciati, potrebbe però scendere in campo Lasagna, bravo in acrobazia e nel gioco aereo. Ha un sinistro potente e può essere inarrestabile quando viene lanciato in profondità. Sia Lasagna sia Okaka fanno parte del gruppo azzurro di Mancini.

Come si comportano sulle palle inattive?

In fase difensiva marcano a zona, anche se in occasioni particolari preferiscono difendere ad uomo. Importante Okaka con la sua fisicità. Comunque l’Udinese è una formazione che fa della muscolarità un suo marchio di fabbrica da alcune stagioni, quindi è improbo sorprenderli con la semplice battuta in mezzo. In fase offensiva i corner e le punizioni laterali sono un’esclusiva di De Paul. Raramente i bianconeri si cimentano con il sinistro di Samir o di Ouweian. I tre centrali difensivi salgono per colpire. Okaka ed Arslan si aggiungono al terzetto ed occupano l’ area di rigore. Nel caso fosse della partita, occhio a Lasagna, pericoloso nel gioco aereo. Quando le punizioni sono al limite dell’ area, De Paul è il tiratore scelto e costituisce una minaccia vera e propria, commettere falli inutili nelle vicinanze dell’area di rigore potrebbe rivelarsi un suicidio.

In conclusione?

L’Udinese è una compagine esperta, solida e quadrata, si basa molto sulla fisicità e sull’ estro e sulle giocate in verticale di De Paul, elemento che può spostare gli equilibri di un match. Neutralizzare o limitare il gioco dell’argentino sarebbe tanta roba per gli uomini di Maran. Il Covid 19 sembra oramai passato: ha sicuramente provocato danni, ma è arrivato il momento di dimenticare e di tirare fuori quelle qualità, e non parlo della tecnica, che il popolo rossoblu auspica di vedere nei giocatori del Grifone.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.