Nessuna riapertura degli stadi superiore alle mille unità. Lo ha deciso il Comitato Tecnico Scientifico, che nel pomeriggio odierno – dopo aver limitato i tamponi alle 48 precedenti la disputa delle partite – ha emanato un comunicato stampa, poi diffuso dall’ANSA.

All’interno della nota si legge che non esistono le condizioni per procedere ad un’apertura allargata degli impianti sportivi, come suggerito dal Ministro Spadafora e messo nero su bianco, sotto forma di richiesta formale, dalla Conferenza delle Regioni. “Resta imprescindibile assicurare – per ogni evento autorizzato dalle norme attualmente in vigore – la prenotazione e la pre-assegnazione del posto a sedere con seduta fissa, il rigoroso rispetto delle misure di distanziamento fisico di almeno un metro, l’igienizzazione delle mani e l’uso delle mascherine” specifica a sua volta il CTS. Il Comitato Tecnico Scientifico “ritiene che, sulla base degli attuali indici epidemiologici ed in coerenza con quanto più volte raccomandato, non esistano – al momento – le condizioni per consentire negli eventi all’aperto e al chiuso, la partecipazione degli spettatori nelle modalità indicate dal documento predisposto dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome“. Modalità che miravano ad assicurale l’apertura degli stadi ad almeno un quarto della loro capienza.

Infine, il Comitato Tecnico Scientifico non chiude del tutto le porte ad una prossima estensione degli accessi negli stadi, ma bisognerà prima attendere il riscontro, in termini di contagi, della riapertura delle scuole e della pubblica amministrazione. “Pur comprendendo le aspettative di un ritorno graduale degli spettatori alla fruizione in presenza degli eventi sportivi – si legge – il CTS ritiene che la proposta operata dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome potrà essere riconsiderata sulla base dei risultati del monitoraggio di impatto delle riaperture della scuola e della pubblica amministrazione“.


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