Dopo tre mesi e più, è ripartito il campionato di calcio di Serie A, ma il dramma del coronavirus ha lasciato un segno indelebile nella vita di tutti noi: speriamo che si ritorni quanto prima alla normalità. La Serie A ha dovuto riprendere il suo cammino, perché troppi interessi ruotano intorno al sistema calcio, però si dovrà giocare senza spettatori. E a spalti deserti il calcio perde moltissimo del suo fascino: è come andare all’Oktoberfest con la Peroni presa a casa. Il Genoa ricomincia oggi nella partita casalinga contro il Parma, un Genoa che prima del blocco era una squadra in salute fisica e mentale e veniva da una trasferta vittoriosa contro il Milan: c’è una salvezza da conquistare e bisogna calarsi il prima possibile in questo stranissimo scenario.

Uno sguardo d’insieme sul Parma.

Il Parma, che tre giorni fa ha pareggiato a casa del Torino in un match di recupero, è allenato da Roberto D’ Aversa, tecnico intelligente e pragmatico. da anni sulla panchina degli emiliani e molto bravo a sfruttare le qualità dei sui giocatori. I crociati scendono in campo con il 4-3-3 e anche nella partita post Covid non si sono notate differenze nel modo di giocare. La squadra ha qualità e velocità sugli esterni offensivi, fa valere esperienza ed attenzione nel reparto arretrato. Il Parma è una squadra che non ama il palleggio, cerca di sfruttare in toto le caratteristiche dei suoi giocatori e capitalizza al massimo le lacune dei propri avversari,

L’analisi reparto per reparto. Cominciamo dalla difesa.

Tra i pali c’è Sepe, portiere poco considerato dalla critica, ma che garantisce sempre un rendimento più che buono. Bravo in porta e nelle uscite, usa volentieri il lancio lungo con il piede sinistro per cercare i tre giocatori offensivi. Laurini o Darmian, Iacoponi, Bruno Alves, ed il ligure Gagliolo formano la linea a quattro. Laurini è diligente e attento, possiede discreti fondamentali, ma può andare in difficoltà nell’uno contro uno. Iacoponi e Bruno Alves sono una coppia centrale difensiva che gioca insieme da tempo, hanno un ottima intesa e sono molto bravi nel gioco aereo, anche se nel breve e nello stretto palesano a volte incertezze. Gagliolo, che nasce difensore centrale, si è adattato bene al nuovo ruolo di esterno basso, ha un buon mancino ed esprime notevole forza fisica.

Il centrocampo.

L’ex genoano Kucka, Hernani e Barillà sono i tre centrocampisti. Hernani è il metronomo: instancabile nella corsa monopasso, come tutti i brasiliani è in possesso di ottima tecnica e sfodera un ottimo tiro da fuori area. L’ex genoano Kucka e Barillà sono le mezzali di parte. A destra Kucka possiede forza fisica e corsa, è bravo nell’interdizione e negli inserimenti, e nel gioco aereo ha pochi rivali, Barillà, l’interno sinistro, trottolino sempre in movimento, ha un eccellente piede sinistro, però a volte resta escluso dal gioco.

L’attacco.

I tre giocatori offensivi sono Kulusevski, Cornelius e Karamoh. Kulusevski, già acquistato dalla Juventus, è un giovane dalle enormi qualità, è forte sulle gambe, ha ottima velocità e un dribbling secco. Tutto mancino, gioca sulla fascia destra e deve dimostrare che lo sforzo economico fatto dai bianconeri è stato un buon investimento. Cornelius, la punta centrale, ha stazza fisica importante e un buon sinistro, è bravo anche nella difesa della palla: è un giocatore di proprietà Atalanta. Karamoh, ex Inter, veloce e dal dribbling ubriacante, ama l’uomo contro uomo, anche lui gioca a piede invertito ed è molto discontinuo. Karamoh dovrebbe giocare al posto del titolare Gervinho lievemente acciaccato. Nel caso in cui l’ivoriano dovesse essere disponibile, il Genoa si troverebbe di fronte un giocatore velocissimo che ama essere lanciato in profondità e che è letale in contropiede.

Come si comportano sulle palle inattive?

Su quelle a sfavore difendono ad uomo, ne consegue una sofferenza in caso di eventuali blocchi dentro l’area, come dimostra il gol subito sabato sera a Torino. In fase offensiva i corner sono calciati da Kulusevski, Karamoh o Barillà. A volte giocano corto per far muovere la difesa avversaria. Bruno Alves, Gagliolo e Iacoponi salgono per colpire. A rimepire l’area anche Cornelius e Kucka, uomo quest’ultimo da non perdere assolutamente di vista. Dal limite sono pericolose le battute ad effetto di Bruno Alves ed Hernani con il destro. Particolare attenzione meritano Barillà e Kulusevski, che calciano di sinistro.

In conclusione?

All’andata il Genoa subì una dura lezione e Andreazzoli venne esonerato, ma quello di oggi è un altro Genoa o, meglio, era un altro Genoa era quello visto prima dell’interruzione. Oggi quale squadra vedremo? Sicuramente mister Nicola avrà usato tutte le armi a sua disposizione e avrà curato tutto nei minimi particolari: basterà per ritrovare il Genoa pre-Covid? Al campo l’ardua sentenza.


Genoa-Parma, i precedenti: 14esimo scontro diretto tra rossoblu e crociati in Serie A

Articolo precedenteRassegna Stampa del 23 Giugno, probabili formazioni di Genoa-Parma. Dubbio Sanabria
Articolo successivoGenoa-Parma, Nicola e D’Aversa avversari per la quarta volta in carriera
Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.