Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto questo pomeriggio in una lunga conferenza stampa, tenutasi a Palazzo Chigi alla presenza dei giornalisti, nel giorno in cui l’Italia riapriva i confini regionali e il traffico turistico all’interno del Paese.

“Da oggi apriamo i confini regionali – dichiara Conte – Questo vuol dire che possiamo spostarci di regione in regione senza auto-certificazioni. Una decisione presa in piena consapevolezza perché i dati e le curve epidemiologiche dimostrano che il sistema di controllo adottato sta funzionando così come il nostro indirizzo politico su riaperture progressive e costante monitoraggio. A un mese dalla riapertura della filiera di manifattura e delle costruzioni i numeri – con relativa prudenza ma anche con chiarezza – sono incoraggianti. Gli ultimi monitoraggi non segnalano criticità o sovraccarico nelle strutture ospedaliere, il trend dei casi è in costante diminuzione in tutte le regioni. La strategia adottata passo dopo passo è stata ed è quella giusta e ci dà fiducia in vista delle decisioni che saremo chiamati ad adottare nelle prossime settimane. Ci siamo ormai inoltrati nella stagione estiva e girando per le strade si vede molta attenzione verso una socialità ritrovata: giusto, giustissimo. Ci meritiamo l’allegria e il sorriso dopo giornate di grandi sacrifici. Dobbiamo ricordarci però che se siamo tra i primi paesi europei a potersi permettere di riavviare in condizioni di sicurezza è perché tutti insieme abbiamo accettato, responsabilmente, di compiere sacrifici e modificare le nostre radicate abitudini di vita. Dico solo: facciamo attenzione. Le uniche misure che possiamo mantenere oggi sono il distanziamento e l’utilizzo – ove necessario – delle mascherine di protezione. Chi ritiene che oggi il virus sia scomparso commette una grave leggerezza, smentita dal numero dei casi che seppur in calo continuano a registrarsi in tutto il Paese”. 

“Oggi anche turisti europei possono visitare l’Italia. Stiamo facendo un grande lavoro, anche sul piano diplomatico, per far sì che torni una meta ambita in Europa e nel mondo. Dobbiamo batterci per il brand italiano nel mondo. In questi mesi la bellezza del nostro paese non è mai andata in quarantena. Oggi dobbiamo fare i conti con l’emergenza economica e sociale. In 60 giorni abbiamo stanziato 80 miliardi di euro, il corrispondente di tre manovre di bilancio, per aiutare famiglie ed imprese. Abbiamo introdotto la cassa integrazione anche per aziende di una sola persona, riconoscendo bonus sino a 2200 euro a partite IVA e moltissime altre classi di lavoratori (poi citate nel dettaglio, ndr). Ci rendiamo conto dei ritardi e che ci stiamo confrontando con una legislazione che non era affatto preparato ad erogare importi simili con questa rapidità. Di questi ritardi ho chiesto già scusa e abbiamo già fatto un decreto rilancio per cominciare ad erogare i bonus. Queste misure sono solo l’inizio: dobbiamo tornare a intervenire con misure ancora più efficaci. La crisi deve rinnovare l’Italia dalle fondamenta, quei problemi che si porta dietro da tempo. Dovrà essere un nuovo inizio. Riprendo le parole di Mattarella dicendo che abbiamo il dovere di ripartire nel segno del 2 giugno, con la partecipazione e l’impegno che ha contraddistinto nostri padri e nostri nonni che lavoravano per la nascita del nostro paese. Abbiamo un’occasione storica: 750 miliardi con il recovery fund metteranno a disposizione risorse consistenti a favore dei paesi e dei settori più colpiti, fra cui l’Italia. Dovremo cogliere questa opportunità e spendere bene questi soldi. Forza e credibilità del sistema italiano si baserà su questo piano di rinascita, questo recovery plan che poggerà su vari pilastri e dovrà rispondere a vari obiettivi. Lavorare per incrementare i pagamenti elettronici e contrastare l’economia sommersa, lavorare per portare la banda larga in tutto il paese, lavorare per capitalizzare e sostenere filiere ed imprese, lavorare per rilanciare gli investimenti, pubblici e privati, tagliando la burocrazia. Dovremo accompagnare tutto il sistema verso una decisa e vigorosa transizione verso un’economia energetica e sostenibile. Diritto allo studio e offerta formativa: andremo a bandire migliaia di posti per nuovi ricercatori. Tecnologia digitale e scuola. I tempi della giustizia civile e penale oggi non sono accettabili. Non è accettabile avere un codice civile che risale al ’42 e che da allora non ha ricevuto una modifica organica”.

Conte convocherà presto “i principali attori del sistema italiano” a Palazzo Chigi. “Chiedo a tutte le forze politiche di lavorare per fare in modo di realizzare al più presto questi disegni. Il nostro fisco è iniquo e inefficiente: serve anche una seria riforma fiscale, su cui stiamo già lavorando. Sostenere le persone che sono ai margini, contrastare le diseguaglianze. Il progetto del paese è molto impegnativo ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che la somma che l’Unione Europea metterà a disposizione non potrà essere un tesoretto di cui potrà disporre il Governo in carica ma di cui dovrà usufruire tutto il paese. Un tesoretto condiviso con tutte le forze del Paese. Intendo convocare a Palazzo Chigi tutti i principali attori del sistema Italia per avere un confronto, raccogliere le loro idee e i suggerimenti. Ora siamo arrivati alla fine ed è necessario un confronto sulle nuove e nostre proposte. Sarà dura fino alla fine, ne sono sicuro, ma un progetto davvero utile per il nostro paese richiede grande perseveranza, coraggio e determinazione. Faremo di tutto per fare cose piccole e cose grandi. Faccio un esempio: oggi è partito per la prima volta il FrecciaRossa da Torino a Reggio-Calabria. Ecco, le nostre infrastrutture hanno ancora un lungo percorso da fare. Dobbiamo realizzare la doppia linea da Pescara fino a Lecce, l’alta velocità lungo la costa ionica, in tutta la Sicilia, la linea da Roma a Pescara. Dobbiamo organizzare la banda larga e digitalizzare tutto il paese: tutti insieme ce la possiamo fare e sono sicuro che ce la faremo”. 

Rispondendo ai giornalisti presenti a Palazzo Chigi, Conte aggiungerà: “Valuterò anche il Ponte sullo Stretto. Rafforzerò anche i controlli e protocolli antimafia”. Sulla scelta dell’Austria, che da venerdì riaprirà i confini nazionali vietando tuttavia l’ingresso ai cittadini italiani in alcune regioni, il premier risponde così: “Non vorrei che l’Italia pagasse il prezzo di una grande chiarezza e di aver lavorato con grande trasparenza. È il motivo per cui i ministri si stanno dando tanto da fare per evitare che si possa arrivare a misure discriminatorie verso il nostro paese che non sono affatto fondate. Sono sicuro che convinceremo i nostri amici d’oltralpe”.

Sulla scuola: “La conferenza già annunciata con il ministro Azzolina sarà occasione per illustrare tutti i temi. Sicuramente da settembre si riaprirà con la didattica in presenza e dovremo fare in modo di ripristinare una fase di normalità dopo il duro periodo che i ragazzi hanno vissuto. È stato introdotto un emendamento che consente agli 8mila sindaci d’Italia di poter diventare commissari straordinari per opere che aiutino il mondo della scuola. Ci aspettiamo aule più conformi e rinnovate a settembre. Le risorse finanziarie ci sono e ora anche lo strumento normativo”. IN AGGIORNAMENTO


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