Le prime pagine riportano la decisione di ricominciare a giocare in Serie A dal prossimo 13 giugno. “13 giugno, si gioca!” è il titolo del Corriere dello Sport. “Serie A, ecco la data” quello scelto dalla Gazzetta dello Sport. “Occhio, così rischiate le coppe” quello scelto da Tuttosport nell’evidenziare come il protocollo italiano potrebbe rivelarsi inapplicabile in Europa. Alla presenza di una data e di un protocollo accettato dalla Federazione, ora la palla passerà al Governo, al Ministro Spadafora (incalzato da larga parte della maggioranza sulla ripartenza del campionato, nonché dall’opposizione) e al Presidente del Consiglio Conte.

Avere una data ha permesso di metterla ai voti alla presenza delle venti società del massimo campionato. Alcuni club (Torino, Udinese, Sassuolo, Sampdoria e Napoli) avrebbero preferito posticipare di una settimana, arrivando a sabato 20 giugno, perché sole quattro settimane di allenamenti metterebbero a rischio i calciatori, suscettibili di infortuni. La scelta sarebbe comunque ricaduta sul 13 giugno per garantire la possibilità di concludere anche la Coppa Italia (possibile finale il 22 luglio).

Le squadre devono essere come una grande famiglia in luogo sano – sono le battute del sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, intervenuta ieri ai microfoni di Sky – Possono scegliere anche di rimanere sempre in ritiri virus free e di rimandare a casa i loro tesserati nel weekend dalle famiglie”. Il vero tema, che gravita anche intorno a questo genere di dichiarazioni, è legato al protocollo sanitario di cui i medici sociali delle squadre dovrebbero farsi garanti. La voce degli staff sanitari, però, è concorde nel dire che non potranno assumersi da soli tutta la responsabilità, motivo per cui è stato nominato Gianni Nanni, medico sociale del Bologna, come rappresentante dei restanti colleghi della Serie A. Sarà lui portavoce di tutte le critiche mosse al protocollo affinché si possano “colmare le lacune evidenziate dal protocollo rilasciato dalla FIGC”, come si legge ancora tra le pagine del Corriere dello Sport. 

Preziosi e Cellino, da quanto si legge sul Corriere dello Sport, si sarebbero mostrati a loro volta critici nei confronti delle condizioni imposte dal Governo per la ripresa, fronte sul quale ieri in Lega c’è stata tensione. Campoccia infatti, rappresentante dell’Udinese in Assemblea, ha riportato la minaccia del club friulano di auto-sospendere il personale sanitario e amministrativo a causa delle condizioni imposte dal Governo. Un argomento sul quale i toni si sono alzati, col presidente di Lega, Paolo Dal Pino, che avrebbe chiesto le dimissioni di Campoccia. Oggi se ne ridiscuterà. 

A ripercorrere con ordine la vicenda legata ai diritti televisivi, invece, è la Gazzetta dello Sport. Ieri sono stati 18 i club ad aver votato per dare un ultimatum alle televisioni (Bologna e Sassuolo si sono astenuti), che devono ancora pagare l’ultima rata dei diritti televisivi da circa 230 milioni di euro. Con evidente ritardo, la linea seguita è quella tedesca: aver dato una data e una più concreta ipotesi di ripartenza di allenamenti e competizioni mette alle strette le televisioni, che a questo punto sono vincolate dal contratto. Domani l’amministratore delegato della Lega Serie A, De Siervo, incontrerà i licenziatari dei diritti televisivi. Nel caso non si trovasse un accordo, lunedì 25 maggio partiranno i decreti ingiuntivi. 

Allo scenario italiano si contrappone quello europeo. Se nel weekend ripartirà la Bundesliga, la UEFA – che attende una risposta definitiva dal Governo italiano sulla ripartenza della Serie A – potrebbe decidere di produrre un suo protocollo simile a quello tedesco ed estendere la riapertura delle coppe europee ad agosto inoltrato, con date che oscillano dal 6 al 13 agosto prossimi. Un’estensione che potrà dare ulteriore fiato alla ripresa dei campionati e poter diluire ancora meglio le partite che rimangono. Non ci sono comunque decisioni ufficiali in merito.  Su questo punto si focalizza stamane Tuttosport: se il protocollo italiano, il più rigido d’Europa, non dovesse innestarsi su quello che verrà stilato dalla UEFA, potrebbe concretamente palesarsi il rischio che le italiane vengano escluse dalle competizioni.


LE PRIME PAGINE

SECOLO XIX – Il Decimonono ritorna sulle decisioni di ieri in Lega Serie A e FIGC, dalla data del 13 giugno all’accettazione del protocollo sanitario da parte della Federazione. Ora la palla passerà al Governo. Genoa e Sampdoria attendono e nel frattempo proseguono nei lavori. La società rossoblu, nel dettaglio, prosegue le visite al Baluardo, a cui dovranno sottoporsi anche gli ultimi arrivati Soumaoro e Ichazo. Sarà tutto pronto entro lunedì, quando è prevista la ripresa degli allenamenti. Nel frattempo, il Tower Hotel si sta attrezzando per diventare il quartier generale del Genoa. 

TUTTOSPORT – Il quotidiano sportivo piemontese parla del Genoa del passato questa mattina riportando alcuni ricordi di Fulvio Collovati legati al Grifone. Da Bagnoli col quale parlava in milanese alla notte magica di Anfield Road, dal Professor Scoglio che gli promise – riuscendoci – di farlo tornare quello del 1982 al presidente Spinelli che gli rinnovava il contratto di anno in anno. “Non si fidava della mia salute”. L’intero approfondimento a pagina  18 di Tuttosport. 


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Conte annuncia il Decreto Rilancio: “Rafforzati Cig e bonus. Ridotti 4 miliardi di tasse” – VIDEO