Oltre alla riunione in via telematica della UEFA, che ha portato all’ufficialità del rinvio di un anno dell’Europeo di calcio, si riuniva oggi a tavolino anche il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per fare il punto della situazione, assieme alle sole Federazioni olimpiche degli sport estivi, sulle questioni relative ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 in programma dal 24 luglio al 9 agosto 2020.

Di fatto, si è deciso di non prendere una decisione definitiva. O quantomeno di non decidere ancora proseguendo nelle consultazioni con tutte le parti interessate. Il comunicato diffuso dal CIO è chiaro: le consultazioni proseguiranno domani e nei giorni a venire coi Comitati Olimpici Nazionali (NOC), successivamente coi rappresentanti degli atleti, il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) e, infine, altre Federazioni Internazionali (IF).

Questa è una situazione senza precedenti per tutto il mondo è l’esordio del comunicato – e i nostri pensieri sono rivolti a tutti coloro che sono colpiti da questa crisi. Siamo solidali con l’intera società per fare di tutto per contenere il virus. La situazione intorno al virus COVID-19 sta anche influenzando i preparativi per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020 e sta cambiando di giorno in giorno. Il CIO rimane pienamente impegnato nei Giochi olimpici di Tokyo 2020 e, con più di quattro mesi prima dei Giochi, non è necessario prendere decisioni drastiche. Qualsiasi speculazione in questo momento sarebbe controproducente”.

Gli atleti rimarranno costantemente aggiornati sugli sviluppi, malgrado venga loro richiesto di continuare a prepararsi per la manifestazione. Il CIO confida che le numerose misure adottate da molte autorità di tutto il mondo contribuiranno a contenere la situazione del virus COVID-19 – si legge nel comunicato – In questo contesto, il CIO accoglie con favore il sostegno dei leader del G7 espresso dal primo ministro giapponese Shinzo Abe, che ha dichiarato: “Vogliamo mantenere Olimpiadi e Giochi Paralimpici come prova che la razza umana avrà la meglio sul nuovo coronavirus e abbiamo il supporto dai leader del G-7“. 

Oltre quindi ad incassare il sostengo dei membri del G7 (Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e Canada, ndr), il CIO ha delineato i due punti cardine su cui proseguire nelle valutazioni in merito ai Giochi Olimpici: proteggere la salute di tutti i soggetti coinvolti e supportare il contenimento del virus e tutelare gli interessi degli atleti e dello sport olimpico.

Il CIO continuerà a monitorare la situazione 24 ore su 24. Già a metà febbraio è stata istituita una task force composta dal CIO, dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), dal comitato organizzatore di Tokyo 2020, dalle autorità giapponesi e dal governo metropolitano di Tokyo –  precisa la nota ufficiale – Lo scopo della task force è garantire azioni coordinate da tutte le parti interessate. Ha la missione di mantenere una valutazione costante della situazione per formare la base per la pianificazione operativa in corso e gli adattamenti necessari. La task force controlla anche l’attuazione delle varie azioni decise. Il CIO continuerà a seguire le sue indicazioni. La decisione del CIO non sarà determinata da interessi finanziari, perché grazie alle sue politiche di gestione del rischio e assicurazione sarà comunque in grado di continuare le sue operazioni e compiere la sua missione di organizzare i Giochi Olimpici“.

Nel frattempo, mentre si annuncia che una decisione definitiva su eventuali variazioni i rinvii dei giochi Olimpici, sono comunque state perse alcune misure. Alcune relative anche a tragitto della torcia olimpica, che proprio ieri aveva interrotto il suo percorso poco dopo la partenza da Atene.

Il formato di tutti gli eventi di test di marzo e aprile è stato modificato per consentire il test di elementi essenziali dei giochi; l’illuminazione della torcia olimpica in Grecia e dei successivi spostamenti verso il Giappone sono in fase di adattamento; l’intera catena di approvvigionamento della preparazione dei Giochi è stata analizzata; e sono previsti piani alternativi in ​​caso di interruzione anticipata“. 

Ma gli atleti, ai quali viene richiesto di continuare a prepararsi per la manifestazione olimpica, come dovranno comportarsi? Avranno modo di continuare ad allenarsi in maniera regolare?Il lavoro quotidiano tra tutte le organizzazioni continua, anche se in remoto. Attualmente, tutte le parti interessate del movimento olimpico e gli atleti affrontano sfide significative per garantire i posti finali delle qualifiche per i Giochi. In alcuni paesi, gli atleti hanno persino difficoltà a continuare i loro programmi di allenamento regolari. Il CIO è stato rassicurato dalla solidarietà e dalla flessibilità dimostrate dagli atleti, dagli IF e dai NOC, che gestiscono queste sfide in numerosi sport. Ad oggi, il 57% degli atleti è già qualificato per i Giochi. Per il restante 43% dei posti, il CIO collaborerà con le federazioni per apportare tutti gli adattamenti necessari e pratici ai rispettivi sistemi di qualificazione per Tokyo 2020, in linea con i seguenti principi:

1. Tutti i posti di quota che sono già stati assegnati fino ad ora rimangono assegnati ai NOC e agli atleti che li hanno ottenuti.

2. Resta la possibilità di utilizzare eventi di qualificazione esistenti e programmati, ovunque questi abbiano ancora un accesso equo per tutti gli atleti e le squadre.

3. Tutti gli adattamenti necessari ai sistemi di qualificazione e tutte le assegnazioni dei posti rimanenti saranno:

a) in base ai risultati sul campo (ad es. classifica IF o risultati storici); e

b) riflettere ove possibile i principi esistenti dei rispettivi sistemi di qualificazione (ad es. uso di classifiche o risultati di eventi specifici continentali / regionali).

Eventuali aumenti delle quote degli atleti saranno considerati caso per caso in circostanze eccezionali, con il supporto del Comitato Organizzatore Tokyo 2020.


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