Dopo i recuperi della ventiseiesima giornata di campionato con 12 squadre che sono alla pari e 8 con una gara da recuperare, il calcio nel lunedì di riflessione si è  interrogato se vale la pena continuare a giocare con stadi deserti e paura del contagio da parte dei calciatori, rappresentato dal profilo Instagram di Balotelli che ha invitato tutti a non dire “cagate“, specificando che i calciatori non sono protetti e che pur giocando a porte chiuse bisogna viaggiare in pullman, aereo, treno e stare in ritiro in alberghi a contatto con altre persone.

Le risposte a tutti questi interrogativi non saranno date oggi nel pomeriggio dalla FIGC  nella riunione straordinaria. Sono state date ieri e prima dal CONI che ha riunito tutte le federazioni sportive, a seguire anche la decisione del Ministro dello Sport da cui si era già capito dello stop del campionato di Serie A.

Alla sera la conferenza del Premier Conte che ha ricevuto un passaggio di carte e ha aggiunto al DPCM, che sta trasformando tutta l’Italia in una zona rossa per proteggerla dal Coronavirus, che andava messo il lucchetto definitivo alla Lega Calcio di Serie A  che voleva provare a non fermare il campionato anche dopo le parole di Malagò in mattinata, il quale affermava che “la legge deve essere uguale per tutti gli sport“. Parole trasformate in fatti concreti con l’aiuto del Governo.

Da stamattina non si può dire grifo o croce, si gioca non si gioca, a porte chiuse a porte aperte. Non si gioca fino al 3 di aprile e la speranza è che il Virus regredisca, altrimenti…

Anche senza la decisione del Governo, non c’era più tempo e bisognava prendere provvedimenti dopo il diktat dell’Associazione Italiana Calciatori, che era pronta a proclamare lo sciopero, e la denuncia di Legrottaglie, allenatore del Pescara, che affermava di avere 13 calciatori influenzati nella comitiva in viaggio per Frosinone ma nessuno, dopo la denuncia,  si era fatto avanti per controllarli. E non c’era più tempo dopo la decisione della Pro Vercelli di Gilardino, squadra militante in Serie C di non giocare più; dopo i due calciatori del Cosenza che si sono rifiutati di prendere l’aereo e giocare a Verona contro il Chievo; dopo l’arbitro di Lodi rifiutato pur non residente nella zona rossa; dopo il Frosinone che aveva chiesto ufficialmente con una lettera alla Lega di Serie B di sospendere il campionato; dopo l’Inter che rinunciava a giocare la Youth  League, il fermo del campionato Primavera.

Queste denunce hanno scoperto il vaso di Pandora della Lega Calcio di Serie A che non poteva far più finta di niente  e scoprire il problema del Coronavirus rimasto nascosto nei locali di Via Rossellini, sede della Confindustria del calcio. Un problema che spaventava, intimoriva le società di Serie A che la sospensione del campionato avrebbe potuto significare far saltare tutti i diritti televisivi, il bancomat del calcio italiano e condannare al fallimento la gran arte delle società calcistiche italiane.

La patata caldissima adesso è passata nelle mani della FIGC che chiederà aiuto a FIFA e UEFA, che dovranno tirare fuori dal cassetto il piano B visto che giorno dopo giorno l’epidemia si spande in tutto il Mondo e in Europa, facendo anche presente che non saranno possibili, vista la zona rossa in tutto lo Stivale, le convocazioni dei giocatori da parte delle  nazioni che dovranno giocarsi con gli spareggi l’accesso all’Europeo di calcio.

Lo stop al campionato non sarà materia di scontro oggi nel Consiglio straordinario della FIGC, ma si dovranno incominciare a valutare le ipotesi possibili per non sospendere, anzi far saltare  il campionato  di calcio 2019/2020. Chiederanno  alla UEFA di spostare le date del Campionato Europeo: ad oggi non sembra scontato che si giochi, almeno due settimane dal 12 giugno sarebbe soluzione gradita ai club. Altra soluzione non gradita ai club giocare ogni tre giorni dal 3 aprile in avanti. Potrebbe saltare tutto se solamente un calciatore o un addetto ai lavori dovessero risultare positivo, il che potrebbe far dichiarare finito il campionato.

Lo statuto della FIGC non prevede questa ipotesi e andando indietro negli annali del calcio l’unico campionato sospeso è stato nel 1915 per colpa della guerra.

L’ipotesi che tutti spingono tra le varie società, se accadesse questa eventualità, è di congelare la classifica attuale senza avere vincitori e vinti, permettendo di mantenere la categoria. In tal caso la Federcalcio dovrebbe ritornare al 2006 ai tempi di Calciopoli quando indicò solamente le squadre che avrebbero dovuto partecipare alle competizioni europee.

Compito difficile della FIGC oggi nel pomeriggio. FIGC che cerca assist dalla UEFA, non più da Governo, CONI o Associazione Calciatori. Bisognerà prendere provvedimenti super eccezionali senza ledere il lavoro delle società che dovranno comprendere una situazione inedita e mai affrontata in un campionato di Serie A.

Sul campo domenica scorsa solo la Juventus, la Signora del calcio italiano poteva Festeggiare la festa della Donna grazie ad un gioiello di Dybala. La Juventus è tornata in testa alla classifica con la Lazio un punto sottostante aumentando il distacco sull’Inter. Nerazzurri in partita, anzi meglio della squadra di Sarri fino al primo gol bianconero e dopo incapaci di reagire permettendo a Dybala con atra Joya in 10 minuti di chiudere la gara. Sarri per cercare la vittoria  con l’Inter aveva cercato la fisicità invece della qualità di Pjanic e Dybala in panchina non giocando da prima della classe. L’Inter non ha giocato neanche male però  Conte ha capito che il campionato italiano si vince con le panchine e i cambi.

Milan-Genoa. Il Vecchio Balordo ha fatto il pieno con  tanta voglia di fare risultato. il Milan vuoto e sconsolato come la società. L’inquadratura di Gazidis dopo la guerra con Boban da solo in Tribuna d’onore, senza Maldini e Massara a casa, è la fotografia del Diavolo.

Pioli ha giocato con gli alibi, Nicola no, mettendo in campo un squadra compatta che per qualche “pisquano” milanese  della tattica ha giocato con la difesa a 5. In alcuni momenti anche, ma dimenticandosi come sono arrivati i gol. Marchetti espulso perché giustamente si è lamentato del recupero di 5’, troppo lungo, ricordandogli di quello di Genoa-Lazio di ugual misura dopo 2’ e più di VAR, sei sostituzioni e la melina del portiere e dei calciatori laziali propensi a non giocare per non subire la rimonta del Genoa.

All’ora di pranzo si gioca o non si gioca? La Spal ha fatto il blitz in casa del Parma. La Spal senza il rigore generoso di Pairetto visti i risultati delle genovesi avrebbe salutato in anticipo la Serie A. Dopo cinque sconfitte di fila, per la società estense e per di Biagio primo sorriso 2 KO consecutivi.

Più che la partita anche del Parma, spento e senza idee, al Tardini ha tenuto banco lo show della Lega Calcio impossibile da spiegare a mezz’ora di inizio della gara e quello dell’arbitro Pairetto, che in una gara alla camomilla ha aggiunto il pepe non positivo del suo arbitraggio.

Sampdoria-Verona. La Samp regala il primo tempo a Juric. Il Verona la seconda parte di gara. Successo di platino per i blucerchiati grazie ad una doppietta di Quagliarella e al cambio  modulo di Ranieri. Se Ranieri ha cambiato il gioco con i cambi, Juric con i suoi ha fatto passi da gambero: l’aria del Ferraris lo ha condizionato. Il Pirata rammaricato a fine gara per non aver chiuso la partita del primo tempo dovrà interrogarsi anche sulla benzina finita troppo presto rispetto alle precedenti prestazioni.

Più che l’internazionale Valeri protagonista è stato il VAR di professione Banti ad indicare il rigore commesso da Dawidowicz (gomitata a Ekdal) e in pieno recupero ha salvato Linetty dal rosso per un fallo da giallo. La Samp benedice la tecnologia rimasta ferma per guasto per una quindicina di minuti.

Udinese-Fiorentina è pareggio che non può lasciare rimpianti aifriulani e gigliati. Le due squadre si sono accontentate del pareggio giocando sotto tono. L’Udinese ci prova nel primo tempo, la Fiorentina nel secondo, ma i difetti in zona gol per entrambe continuano. Inutile raccontare balle da parte dei due tecnici perché la testa era altrove con lo stadio vuoto.  Il pareggio da “vogliamoci bene” accontenta tutti, una sconfitta avrebbe fatto fare brutti pensieri, che continueranno vista la classifica. La giornata dei recuperi di serie A si è chiusa ieri alle 18.30 con Sassuolo-Brescia mentre la Serie A andava in quarantena e la città di Reggio Emilia era in zona rossa dal giorno precedente.

Decisiva la doppietta di Caputo e il timbro di Boga che potrebbero aver condannato la squadra di Balotelli al ritorno in B. Poco da raccontare sul piano del gioco e poche le occasioni da raccontare nel primo tempo. Solo un errore del difensore bresciano ha permesso a Ciccio Caputo di fare gol e fare il follower calcistico con un cartello davanti alla telecamera precedendo attori e cantanti (“andrà tutto bene, restate a casa“) e mettere la gara del Sassuolo in discesa nelle praterie bresciane.