Uno sguardo critico sulla situazione in cui sta versando la Serie A lo abbiamo ricevuto telefonicamente dal collega e giornalista sportivo, Sebastiano Vernazza, firma de La Gazzetta dello Sport. Dalla questione dei rinvii delle partite ai relativi calendari futuri, dal commento delle decisioni attuate da Governo e Lega Serie A all’incidenza che avranno su lotta scudetto e corsa salvezza.

Che idea si è fatto in merito al rinvio delle partite? In che direzione stiamo andando? 

“In una direzione sbagliata, è stato un brutto momento perché si è vista tutta l’impreparazione di chi gestisce il calcio italiano, ma anche lo sport in generale. Non ti puoi far trovare così impreparato di fronte ad una situazione del genere: andava adottato un criterio uniforme. Tra l’altro una linea comune l’aveva dettata Infantino, il presidente della FIFA, che a Belfast secondo me aveva detto qualcosa di molto corretto, ovvero che di fronte ad una situazione del genere i casi sono due: rinvii e sospendi tutte le partite, sospendi il campionato e rinvii tutto oppure, come passo intermedio, procedi a porte chiuse per tutti, senza distinzione di esigenze, classifica o altre cose. Andava presa una decisione di questo genere  tutte le partite a porte chiuse fino a nuovo ordine perché la salute viene prima, perché allo stadio 40/50/60mila persone ovviamente si possono contagiare di più rispetto ad altre situazione di vita sociale. Questo andava fatto. Non è stato fatto e si sono create delle situazioni di discriminazione: la decisione che è stata presa ieri mattina (sabato 29 febbraio, ndr) è assurda. Lo è intanto perché è stata presa a poche ore dall’inizio delle partite, poi perché ha tirato una riga sulla soluzione più intelligente, ovvero giocarle a porte chiuse. Il perché non si sa e non si capisce”.

Ieri mattina la Gazzetta ha titolato: “Porte aperte, porte chiuse, porte in faccia”. Queste decisioni, effettivamente, mettono le porte in faccia alla lotta salvezza e scudetto. Quanto incideranno sulla lotta scudetto, Europa e salvezza queste gare rinviate? 

Incideranno tantissimo. Citavi la componente psicologica ed è vero: la Lazio ora è a +8 sull’Inter con due partite in meno. Questo porta ad una pressione psicologica sull’Inter non indifferente. E poi bisogna calcolare un’altra questione: in questo momento affronteresti una squadra in un certo modo, magari a maggio trovi condizioni diverse, anche di classifica. Magari trovi una squadra che ti concede di più oppure una squadra che ha un obiettivo forte e darà tutto. Per stare sul Genoa, quella con il Milan sarebbe stata una partita verissima perché appunto i rossoneri devono entrare in Europa. Non sappiamo quali saranno in futuro le posizioni di classifica: potrebbe beneficiarne anche il Genoa in questo senso perché potrebbe trovare un Milan demotivato, ma potrebbe anche essere il contrario e il Milan potrebbe trovare un Genoa motivatissimo. Sono tutte situazioni che non possiamo sapere adesso senza contare che si possono anche accumulare i recuperi infrasettimanali che condizionano infortuni e preparazioni. Sicuramente il campionato non è falsato – sarebbe una parola grossa -, ma condizionato e alterato certamente”.

Il ministro Spadafora ha delegato la decisione alla Lega Serie A e sembra che ci sia un rimbalzo tra politica e calcio non indifferente: anche questa è una componente che va risolta. Non si è mai riuscita a trovare un’intesa chiara e una linea univoca

“Mi sembra allucinante che un ministro della Repubblica faccia una dichiarazione del genere in una situazione così grave come questa, con un’emergenza sanitaria così, che dica ‘fate voi con il calendario’. Mi aspetto che un Governo in questo caso mi dia una linea guida, mi dica di giocare a porte chiuse fino a nuovo ordine, magari dicendomi ‘preparatevi perché fra un mese la situazione peggiorerà a tal punto che dovremmo chiudere tutto’. Però mi aspetto una linea chiara, non che mi dicano di fare come volete: è assurdo, allucinante, ci deve essere una direttiva. Avrebbero dovuto dire ‘giocate ma giocate a porte chiuse, tutti’. Ora il virus è entrato e scorrazza ovunque, non possiamo pensare che sia limitato solo a Codogno, Cremona, Lodi e gli altri posti del sud Lombardia. È obbligatorio adottare ovunque misure di contenimento dei contatti tra le persone e lo stadio è un posto in cui stanno migliaia di persone e ci si contagia. La cosa migliore da fare è dire di giocare, ma farlo a porte chiuse, dicendo di tenersi pronti perché magari fra un mese non facciamo proprio giocare perché la situazione potrebbe essere gravissima. Non lo sappiamo, non si può dire ‘fate come volete’, un Governo non può farlo: è una cosa allucinante”.


Quaresima del calcio