Intervenuto ai microfoni di Rai1, il ministro per le politiche giovanili e lo sport  Vincenzo Spadafora è tornato a più riprese sulla decisione di rinviare (per il momento al 13 maggio prossimo) altre 5 partite in programma nel weekend di Serie A. “Il Governo ha dato due possibilità – dichiara Spadafora – rinviare o giocare a porte chiuse. La Lega Calcio ha deciso di rinviare, anche per evitare lo spettacolo degli stadi vuoti. Ha preso una decisione autonoma, che certo stabilisce un precedente e pertanto capisco chi dice che debba valere – anche se fortunatamente per 3 regioni e non più 6 – anche per la prossima giornata”.

“Capisco le rimostranze dei tifosi, ma non può essere questa l’ottica da cui giudicare decisioni difficili. Pretendo che non resti nemmeno l’ombra del sospetto sulla regolarità del campionato. La Lega Serie A è autonoma, ora ha un calendario in cui può fare quel che vuole: rimandi le partite di Coppa Italia, faccia rigiocare quelle non giocate oggi. La Lega deve decidere: smonti e rimonti il calendario al suo piacimento. Mi dicono che quest’anno le partite per colpa della Lega siano iniziate un po’ più tardi rispetto al solito, ma non è un problema nostro: ora devono garantire a tutti pari opportunità. Se c’è qualche squadra che ritenga di essere stata penalizzata, lo dica”.

E ancora: “Il mondo dello sport e soprattutto del calcio non faccia ricadere sul mondo della politica le proprie responsabilità. Io non ho voglia di salvaguardarechi mi conosce lo sa, io vengo da mondi diversi da quello dello sport – interessi anche legittimi e milionari di tante società. Non mi interessa né l’una né l’altra cosa, a me ora interessa che tifosi siano in salute e che lo siano tutti i cittadini”.


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