Buona la prima per il nuovo tecnico del Genoa, Davide Nicola, che ha esordito vincendo contro il Sassuolo avversario difficile ed insidioso. Il Genoa ha disputato una partita di carattere, è stato in campo molto unito e concentrato e, cosa che accade molto raramente,  anche fortunato nei momenti topici del match. Comunque, un successo meritato.

Uno sguardo sull’avversario di oggi.

Si gioca al Bentegodi di Verona, contro l’Hellas Verona, autentica rivelazione di questo campionato. La squadra gialloblù viaggia a metà classifica e ha sciorinato sempre buone prestazioni. Il tecnico degli scaligeri è il nostro ex Ivan Juric, a mio parere uno degli allenatori più preparati nel panorama italiano, persona dal carattere duro ma sempre coerente e diretto. Per lui è fondamentale il lavoro settimanale, in richiede la massima applicazione da parte di tutta la squadra.  Il suo Verona scende in campo con il 3-4-2-1 e per certi versi la sua filosofia di gioco ricalca l’Atalanta di Gasperini: pressione asfissiante in ogni zona del campo e continuo lavoro sulle fasce esterne. Secondo i dettami di Juric, il Verona appena riconquista la palla verticalizza, sino alla trequarti tutti giocano al massimo a due tocchi e Veloso determina i tempi della manovra.

L’analisi reparto per reparto. Partiamo dalla difesa.

Il portiere Silvestri, che finora ha avuto un elevato rendimento, è reattivo, svelto, ed è apprezzabile anche sui palloni alti in mezzo all’area. I tre difensori centrali Rrahmani, Kumbulla e Gunter formano un reparto che sin da subito ha dato sicurezza alla squadra e che ha sempre giocato in modo omogeneo. Rrahamani, forte fisicamente e nel gioco aereo, anche tecnicamente sa il fatto suo, e si dice sia già del Napoli. Kumbulla, ex Primavera del Verona, giovane  rivelazione, forte tecnicamente, guida la difesa con l’autorevolezza e l’esperienza di un veterano: anche lui è bravo di testa. Gunter, il centrale di sinistra, ex dal recente passato genoano, fornisce un buon rendimento, ma durante la partita commette sempre uno o due errori che possono essere fondamentali.

Il centrocampo.

Faraoni, Amrabat, Veloso e Lazovic sono i quattro centrocampisti. Faraoni, esterno di destra, sta disputando un eccellente campionato, dispensa corsa inesauribile e buona tecnica, è pericoloso negli inserimenti. Lazovic agisce sulla fascia sinistra: è un altro ex, veloce e dotato di buon dribbling, alterna giocate sublimi ad errori pacchiani, se in giornata può procurare grossi problemi. Amrabat e Veloso sono i due centrali. Il marocchino ha corsa e una forza fisica importante, i suoi strappi palla al piede sono devastanti, Veloso il regista della squadra, anche lui un ex, è munito di un sinistro sublime, dà i tempi alla squadra, non ha velocità, ma garantisce una corsa continua e resistente.

L’attacco.

Verre e Pessina sono le due mezzepunte sempre pronte a ripiegare e a dare una mano ai centrocampisti nel recupero della palla. Verre, in prestito dalla Sampdoria, ha fantasia e dribbling e calcia con entrambi i piedi, da giovane era considerato un futuro top player. Pessina è più portato alla manovra e alla riconquista della palla, e ha negli inserimenti senza palla il suo punto di forza. Pazzini, la punta centrale, idolo della tifoseria, è tornato al centro dell’attacco da un paio di partite, dopo aver dimostrato in allenamento di meritare la titolarità. Questo insegna che con Juric tutti devono dare in allenamento il cento per cento. Pazzini è forte di testa e nella difesa della palla  e dentro l’area di rigore sa sempre rendersi pericoloso.

Come si comportano sulle palle inattive?

Su quelle a sfavore difendono a zona, lasciando solo un paio di marcature ad uomo. I corner e le punizioni laterali in fase offensiva sono calciate tutte da Veloso, che crea sempre pericoli. Dalle retrovie salgono i tre difensori centrali,  poi Pazzini e altri due giocatori riempiono l’area. I calci da fermo sono un vero punto di forza dei gialloblù.

In conclusione?

Il Verona sta vivendo un momento magico, gli ex genoani stanno fornendo un rendimento ottimale e non vengono fischiati ad ogni pallone che toccano come accadeva a Genova. Nicola sembra aver toccato i tasti giusti per ridare entusiasmo e convinzione al Genoa. Dopo il Sassuolo, fermare il Verona potrà dare un’ulteriore spinta al Grifone, soprattutto nel morale. Poi dal calciomercato dovranno arrivare due o tre acquisti di qualità, indispensabili per conquistare una difficile salvezza.