Hellas Verona-Genoa è una partita che tutti i tifosi Genoani aspettano con ansia per la classifica e con curiosità visto l’incrocio in panchina tra Juric e Nicola e i tanti ex.

Se Preziosi lo scorso anno mandò allo sbaraglio Juric quando licenziò Ballardini prima delle 5 gare quasi impossibili, sbagliando, i tifosi del Genoa dovranno ricordarsi quanti “sussurri e grida” nei confronti di Lazovic, Veloso (ma anche altri) appena toccavano il primo pallone.

La partita di Nicola sarà difficile perché il Verona gioca bene ed è una squadra organizzata grazie a Juric che le ha dato un’identità.

Anche nelle gare che ha perso con le squadre che giocano ai primi posti della classifica ha pressato per 90’, in quelle gare solo  la qualità dei giocatori avversari  ha fatto indebolire il gioco veronese Criscito e compagnia  dovranno muovere il pallone in modo più diretto e verticale. La differenza la dovranno fare coloro che hanno più qualità giocando più rapidamente eludendo la marcatura stretta che potrebbe essere poco efficace cercando il compagno nello spazio :  chi ha tecnica nello spazio deve fare  ciò che vuole.

Domani il Genoa dovrà giocare una gara importante in un contesto tattico bloccato, in cui saranno fondamentali le intuizioni dei migliori giocatori.

Nicola proporrà la sua strategia cercando di ottenere una superiorità numerica nella zona centrale difensiva, cercando di garantirsi l’ampiezza con i cinque calciatori che dovrebbero avere la posizione naturale nel cambio gioco.

Alzando uno su tutti Romero (come già detto dal tecnico  in conferenza stampa, l’unico di quelli a disposizione) per provare ad alzare il baricentro facendo salire gli esterni.

Contro l’Hellas, visto il modulo di Juric, uno o due calciatori  alle spalle della prima punta se  i tre centrali genoani non si allargheranno con i tempi giusti e con maggiore attenzione i meccanismi potrebbero venire meno.

Nicola nel preparare la partita terrà conto anche delle due gare che giocò con il Crotone in serie A nel campionato 2016/2017 contro il Genoa di Juric. Nella prima, alla seconda giornata di campionato, perse per 3 a 1 in campo neutro a Pescaragiocando a specchio  con il 4-3-3 , mentre al ritorno  pareggiò 2 a 2  e fece soffrire Juric e il pubblico genoano con il 4-4-2 che complicò la stagione rosso blu a quarti.

Parlando di moduli e di filosofie di gioco la catalogazione sembra inevitabile. Ma nelle sue tre conferenze stampa Nicola ha cercato di fare capire come si possa fare calcio in tanti modi diversi e come per tutti valga il principio basilare dell’equilibrio generale di squadra.

Se il Vecchio Balordo al Bentegodi al di là dei numeri tattici raggiungerà i giusti equilibri sarà funzionale ed efficace, in particolare contro il gioco di Juric.

La bravura di Nicola non solo contro l’Hellas scegliendo l’assetto tattico dovrà essere dove cercare la superiorità numerica: decidere dove è meglio avere un uomo in più, dopo aver valutato gli uomini a disposizione e le potenzialità degli avversari.

Nel Genoa di Nicola, senza dimenticarsi i rinforzi dal calciomercato che dovranno arrivare alla svelta, dovrà essere la combattività elemento importante su cui dovrà reggersi il Grifone per volare verso la salvezza, entrando in campo preparati, determinati, senza mollare  mai: una superficie riflettente del tecnico rosso blu.

La formazione, tutta d verificare dopo la gara di 120’ in Coppa Italia, è probabile sia quella che ha giocato contro il Sassuolo con l’innesto di Favilli, se ha recuperato dalla fatica, e Schone dal dolore al schiena.  

Ad inizio stagione le cronache, le pagelle degli esperti indicavano il Verona come una squadra carneade pronta solamente a difendere la Serie A.

I commenti negativi erano che senza punte sarebbe stata dura; che la difesa rivoluzionata non aveva mai giocato in serie A così come centrocampo e attacco; che Juric era reduce da batoste.

Non avevano fatto i conti con Juric che per rinforzare gli scaligeri aveva voluto calciatori che conosceva bene e allenati per quasi tre anni al Genoa a zero euro : Veloso, Lazovic a sinistra (una invenzione di Ballardini), Gunter in difesa. I tre in diciannove gare di campionato si sono dimostrati carte vincenti.

Juric è stato bravo ad aspettare anche Pazzini, che nelle ultime partite ha rivitalizzato l’attacco dopo le prime polemiche per il suo accantonamento, consapevole che il “Pazzo” prima o poi si sarebbe ritagliato il suo spazio a suon di gol come ha sempre fatto in carriera.

Le gerarchie delle stelle di inizio campionato si sono capovolte e la stella del Verona è Lazovic con assist e gol, dalla regia di Veloso con una spalla tutto corsa e fisico come Badu e il marocchino Amrabat in prestito dal Bruges.

In difesa l’albanese Kumbulla, il kosovaro Rrhamani e Günter, ex rossoblu come Bocchetti in panchina. Queste sono le scommesse che stanno facendo la differenza con 20  reti incassate, la metà di quelle del Genoa, e davanti i gol contano il doppio anche se sono pari a quelli del Grifone: 19.

L’Hellas di Juric è un concentrato di aggressività a tutto campo e gioca con il 3-4-2-1. L’esilio dal campo, le batoste non volute come il richiamo al Genoa per le cinque gare possibili tenendo il posto caldo a Prandelli, i tre esoneri al Genoa hanno maturato Juric solo in esperienza di vita, ma non calcistica.

I suoi principi, il suo modo di vedere calcio funziona sempre alla stessa maniera: possesso e intensità, giochi di posizione con grandissima intensità, mai allenamenti doppi, tattica curata con le partitine, marcature preventive,  rubare il pallone alto e subito tirare e rispetto al passato genoano è tornato come a Crotone quando lo portò in serie A per la prima volta: maggior libertà a qualche calciatore di esprimersi fuori dagli schemi.

In ottica formazione, pochi i problemi e i ballottaggi per Juric con Silvestri in porta; Rahmani,  Kumbulla e Günter in difesa; Faraoni, Amrabat, Veloso e Lazovic a centrocampo; Pessina e Verre (Zaccagni) dietro la punta Pazzini (alternative Di Carmine o Stepinski).

Hellas Verona-Genoa sarà diretta da Mariani di Aprilia nato nel 1982, informatico. La prima gara arbitrata nel 1998 a 16 anni, è in Serie A dal 2013, arbitro internazionale dal gennaio 2019 dopo 63 gare nel massimo campionato. Attualmente  79 gare in carriera in serie A con 31 rigori e 36 espulsi. In stagione 9 gare, 4 rigori e 10 rossi sventolati. Delle 9 gare dirette una è con il Verona ed è la vittoria casalinga contro il Brescia, mentre l’altra è una sconfitta del Grifone ad opera del Milan con rigore di Kessiè.

Mariani ha quasi il record tra gli arbitri  nell’affidamento al Var, non una novità visto il lavoro che svolge.

Dirette 11 gare con il Verona:  6 vittorie, 2 pareggi e tre sconfitte (10 partite in cadetteria). Il bilancio col Genoa è 1 vittoria, 2 pareggi e 5 sconfitte. Mariani diresse anche Genoa-Crotone del 22 gennaio 2017, ovvero il pareggio per 2 a 2 con Juric sulla panchina del Genoa e Nicola su quella del Crotone.

Primo assistente Bindoni (Venezia), eecondo Di Iorio (Vco), 4° uomo Chiffi di Padova. VAR: Valeri di Roma. AVAR: Lo Cicero di Brescia.

Diffidati Verona: Veloso, Zaccagni. Diffidati Genoa: Criscito, Ghiglione.