Que serà, serà” era stata la canzone scritta per un film di Alfred Hitchcock e potrà essere protagonista tra i tifosi rossoblucerhiati che vinceranno, come quando viene cantata dai tifosi del Manchester United al termine delle gare all’Old Trafford: un buon augurio per le prossime gare da giocare. All’inizio della partita le note calzeranno a pennello come “thriller” e saranno maestre del brivido non solo per i 90’ giocati, ma anche per il futuro.

Derby che ha logorato la pazienza già scarsa in partenza delle due tifoserie e il match di domani sera sarà un banco di prova talmente importante da non mettere in palio solo 3 punti, ma anche quel famoso “mattoncino” in grado di cementare o sgretolare l’autostima.

I calciatori grifonati dopo il comunicato della tifoseria organizzata si saranno resi conto che i tifosi non daranno nessuna carica prima del fischio d’inizio. Si aspettano pochi discorsi e tanti fatti. A levante i doriani faranno il corteo sotto l’Hotel che li ospita alla vigilia, ma non saranno per fare complimenti.

Genoa e Samp domani sera non giocheranno il derby della tattica e dei numeri, indipendentemente da chi saranno i protagonisti in campo. E questo perché la stracittadina di domani sera, senza favoriti, dimostrerà che il calcio non è una scienza esatta e  saranno gli episodi a deciderlo se saranno fortificati da cuore e grinta.  Genoa e Samp sono due squadre in difficoltà per un progetto tattico lasciato alla deriva dalla campagna acquisti estiva con difetti venuti a galla e preventivati sotto il solleone prepotentemente. Per il Grifone, poi, al di là delle amichevoli che hanno illuso, c’è un difetto nel realizzare gol con i centravanti e per il Marinaio c’è il deficit la rosa a disposizione del tecnico.

Il pareggio non servirà a nessuno dei due team e potrebbe far passare uno dei più brutti Natale alla Lanterna calcistica in fondo alla classifica.  

Davanti alle lavagne Thiago e Ranieri saranno protagonisti in queste ore cercando di nascondere  i  numeri di modulo e la  strategia all’esterno. Cercheranno di far capire ai loro  discenti quali sono le debolezze dell’avversario.

Thiago utilizzerà la strategia che lo ha guidato da quando è diventato allenatore delle giovanili del Paris Saint Germain, Ranieri invece nelle nove gare giocate da quando è subentrato a Di Francesco ha utilizzato con alterne fortune in prevalenza il 4-4-2, che ha portato più risultati, e il 4-3-1-2 che ha confezionato un pareggio casalingo con il Lecce, una sconfitta pesante con 4 reti sul groppone a Cagliari e l’ultima sconfitta al Ferraris con il Parma.

Thiago Motta con soli centravanti a disposizione, senza Pandev e Agudelo, potrebbe aver studiato qualcosa di diverso spostando i centrocampisti in avanti. Disporrà sempre sul terreno  calciatori su tre reparti e quello offensivo su due linee di gioco, utilizzando sempre il concetto di distribuzione su quattro linee in senso verticale.

La linea difensiva sarà composta dai tre difensori centrali disposti a zona che dovranno curare in fase di difesa l’ampiezza e profondità garantendosi reciprocamente la copertura.

A centrocampo quattro calciatori, due di equilibrio e sugli esterni calciatori di movimento pronti a fare le due fasi di gioco.

Quelli davanti devono dare ampiezza e profondità posizionandosi su due linee con uno o due calciatori dietro la prima punta. Contro la Samp potrebbe non giocare il trequartista di ruolo viste le assenze.

Tra i due dietro la prima punta, almeno che non scelga due punte di peso, potrebbero trovare spazio Sturaro o Schöne – alla Nainggoan per capirci – pronti a rubare il pallone in uscita da parte della Doria, inserendosi per tirare da fuori e con la corsa completare il centrocampo. Più il matuziano che il danese. Soluzione che potrebbe non  far apparire dolorosa l’assenza degli squalificati. Entrambi i nominati in precedenza sarebbero la soluzione utilizzata da Spalletti ai minimi termini di attaccanti il 18 dicembre del 2005 al Ferraris contro la Sampdoria schierando Totti finto centravanti, ma davanti alla difesa schierò solo centrocampisti: De Rossi a proteggere la fase difensiva, Aquilani, Perrotta, Tommasi, Taddei più Panucci e Cufrè a spingere sulle corsie laterali. A quei tempi la carica  era un motto e non un hashtag: “chi ha il pallone gioca e va avanti. Il pallone va dato sempre a un giocatore in movimento“.

Il modulo di Thiago visto a Lecce in parità numerica ha avuto maggior sicurezza di difesa centrale, doppia coppia di giocatori sugli esterni, possibilità di avere più  uomini anche se non constantemente in zona offensiva e lo scaglionamento offensivo sulle due linee sempre con un collegamento tra il centrocampo e il reparto arretrato e l’attacco avanzato, permettendo alla punta centrale di smarcarsi.

Detto questo, la domanda è sempre la stessa: con quale formazione giocherà il Genoa? Anche senza i due squalificati ci potrebbero essere altre soluzioni per vedere il gioco di Thiago. La risposta sempre la stessa: sarà decisa domani intorno alle 18 nell’ultima riunione tecnica.

Sul fronte Sampdoria, appena arrivato Ranieri da normalizzatore e gentleman. raro nel  calcio e confermato anche nella conferenza di giovedì, ha cercato di dare ordine tattico  con il prudente 4-4-2  cercando di fornire subito solidità alla fase blucerchiata, operazione riuscita incassando 5 reti nelle prime sei gare giocate sotto la sua gestione. Il rovescio della medaglia è continuato con le poche reti realizzate sempre 5 nelle 6 partite.

Ranieri nella sua prima conferenza stampa a Bogliasco disse: “io sono abituato a costruire una casa dalle  fondamenta, poi metto i quadri e i fiori“.

Le fondamenta erano la difesa, i quadri e fiori l’attacco. Appena ha cercato di abbellire la squadra passando dal 4-4-2 al 4-3-1-2 nelle ultime tre partite con Cagliari in campionato, Coppa Italia e l’ultima con il Parma ha riempito nuovamente la porta di Audero con 7 reti, anche se ne ha realizzate 4.

Tutto ha nuovamente dimostrato, come col precedente allenatore Di Francesco, che la coperta blucerchiata era veramente corta e le colpe non erano solo del Mister allontanato dopo 7 gare con 16 reti incassate e 4 realizzate con il suo 4-3-3 e le sue variabili.

Nelle quindici giornate di campionato disputate il fiore più rinsecchito, anche se ultimamente tornato al gol, è stato Quagliarella, la cui crisi a livello personale si è ripercossa sul rendimento della Doria; probabilmente tutto dovuto rispetto al gioco di Giampaolo dello scorso anno al minore coinvolgimento nella manovra, le eloquenti smorfie viste in Tv del capocannoniere dello scorso anni sono state protagoniste, non permettendogli  di tentare i suoi colpi e gol dalla distanza.

Ranieri probabilmente anche nella gara di domani sera si affiderà al 4-4-2 lineare. Un modulo semplice da interpretare con meno protagonisti fuori ruolo per cercare di continuare a riportare la squadra sulla giusta rotta.

L’unica variabile in grado di scompaginare tale equilibrio potrebbe essere la scelta dei due centrocampisti-esterni laterali utilizzando Ramirez, il più pronto ad accentrarsi, o Caprari e Rigoni, più portati ad offendere rispetto a Léris e Jantko. Ranieri spera di recuperare Linetty dopo che ha giocato solo tre spezzoni di partite nelle ultime due gare, non dal primo minuto di gioco. Poi titolare nella gara di Coppa Italia in Sardegna.

Oltre ai lungo degenti Bereszynski, Barreto e Bertolacci, qualche cerotto anche per Jankto e Gabbiadini. In conferenza stampa pre derby Ranieri ha confermato invece che Ramirez e De Paoli potrebbero essere recuperati. Per tale motivo anche la formazione della Samp la lasciamo allo speaker del Ferraris.

Il  119°  Derby della Lanterna sarà arbitrato da Doveri di Roma, nato al Volterra nel 1977, internazionale dal gennaio 2018, alla Can A dal Luglio 2011. Bis nella stracittadina genovese a distanza di un anno.

Per Doveri sono 152 le gare dirette in serie A 54 rigori e 41 espulsi. In stagione 7 gare (0 rossi, un rigore). Arbitrata due volte la Sampdoria nelle trasferte di Firenze e Bologna perse per 2 a 1. Mai il Genoa.

In carriera con il Grifone vanta 17 gare (7 vittorie, 3 pareggi, 7 sconfitte). Con il Marinaio doriano sempre 17 gare (4 vittorie, 4 pareggi, 9 sconfitte).

Primo assistente Passeri di Gubbio (internazionale), 2° assistente Carbone di Napoli (internazionale) , quarto uomo Valeri di Roma, al VAR Orsato di Schio. AVAR Mondin di Treviso.

Nessun diffidato per il Genoa. Viera, Ferrari, De Paoli per la Sampdoria.