Si avvicina il derby di Genova. Vissuto in casa, per le strade, nei bar, sul posto di lavoro; anche sugli spalti dei campi dove i settori giovanili di Genoa e Sampdoria preparano a grandi falcate il derby dei giovani, in programma domani pomeriggio (ore 14.30) sul sintetico di Bogliasco. Primavere in campo nel freddo inverno genovese, vecchie conoscenze ricordano le tradizioni: come si arriva fisicamente e come ci si prepara mentalmente alla sfida che vale una stagione? Anzi, una mezza stagione, perché c’è sempre quello di ritorno. Mario Faccenda, Giorgio Roselli e Giovanni Re ci hanno raccontato il derby in un minuto:

Per me è una partita molto sentita dai tifosi e dalla società, ma soprattutto dai giocatori. Ai miei tempi, già un mese prima si parlava del derby. Pensa come arrivavamo noi al derby parlandone trenta giorni prima. Era la partita più importante dell’annata e se lo vincevi si stava bene tutto l’anno, almeno sino al ritorno“. Sulla sponda degli ex blucerchiati, invece, rispondono Giorgio Roselli (124 presenze, 18 gol) e Giovanni Re (37 presenze, 2 gol).

Il derby è il mio periodo, il mio tempo, visto che sono stato così fortunato nei derby che ho giocato – incalza Roselli – Da sempre è una gran bella sfida, specialmente con due squadre in Serie A. Quest’anno lo sarà ancora di più, soprattutto per ragioni di classifica“.  Il derby, per me, è la partita più bella del calcio italiano – prosegue Re – perché è la storia di due squadra, una di maggiore tradizione, l’altra di storia più recente. Rimane sempre nei limiti della correttezza. È una partita dove le famiglie vanno assieme allo stadio, dividendosi nelle due gradinate. Alla fine, però, si ritrovano alla  sera per il famoso menaggio”.