Sarebbe clamoroso se domani sera alle 18 nella gara di Coppa Italia contro l’Ascoli il Genoa incappasse nuovamente, come successo nel 2015 con Gasperini contro l’Alessandria e lo scorso anno a Juric contro l’Entella, in una gara particolare, senza parlare di risultato per scramanzia e, diciamo, per non piangersi addosso. A Juric, ad esempio, costò la panchina.

La storia del calcio è la cassaforte della memoria perciò sarà importante che qualcuno datato presente in società ricordi quelle due gare a Thiago Motta.   Intorno al Vecchio Balordo domani sera gireranno tanti fantasmi sin da inizio gara e dovrà essere Thiago Motta a trovare i Ghostbusters  giusti mettendo in campo una formazione giusta, con la qualità dei presunti titolari, senza aspettare il corso della partita, cercando e provando a mettere a posto l’apparato cercando di cogliere i problemi che si presenteranno. Insomma, fare risultato e dopo cambiare tenendo in considerazione della difficile gara che il Genoa dovrà affrontare domenica prossima all’ora di pranzo a Lecce.

Non solo i tifosi non digeriranno un’altra beffa, stufi di scherno, burle che non possono continuare ad entrare nella storia del Vecchio Balordo con un altro passo falso casalingo in Coppa Italia. Dopo quello visto in queste 14 gare di campionato non si potrà fantasticare con altro cambio di allenatore.

Thiago ha dato qualcosa di suo sul piano del gioco, condannato dalla mancanza di gol, e dispiacerebbe che lui affondasse per demeriti e preoccupazioni senza paracadute, con vista campionato.

Come in tutti i casi della vita, in particolare al Genoa, visti i licenziamenti e gli allontanamenti non solo sulle panchine ma anche dietro le scrivanie, sarà difficile per tutti  lavorare in quelle condizioni e situazioni.

Dai, Vecchio Balordo, fai risultato contro i marchigiani anche se la marmellata di pensieri continuerà su Thiago Motta e il calciomercato che riempiranno pagine di giornali e web, ma non arricchiranno la classifica.

L’Ascoli, il prossimo avversario del Genoa, dovrà essere preso con le pinze e maneggiato con cura da Thiago Motta.

La squadra di Paolo Zanetti, il più giovane tecnico della Serie B dovendo ancora festeggiare 37 anni in questo mese di dicembre, arriverà al Ferraris come tutte le altre squadre che l’hanno preceduto nella manifestazione: senza nulla da perdere, come nelle scorse edizioni della Coppa Italia, e sarà alla ricerca del colpo grosso, aspettato in Abruzzo.

Nell’ultima partita giocata sabato scorso e guardata in televisione hanno pareggiato in casa della Salernitana per uno a uno, concedendo il primo tempo ai campani e salendo alla ribalta nel secondo con il gol di Scamacca, bomber dell’Under 21. Partita condizionata dal grave errore di un assistente nei confronti della squadra di Lotito, contestatissimo, sul fuorigioco che ha causato il silenzio stampa di Ventura e degli altri calciatori.

L’Ascoli ha iniziato il campionato con un avvio di stagione positivo nelle prime cinque giornate inanellando 12 punti in classifica con 14 reti realizzate e 4 incassate. Nelle successive nove gare, invece, ha fatto passi da gambero facendo 7 punti, incassando 14 reti e realizzandone 9.

Attualmente l’Ascoli è sesto in classifica con 23 gol fatti e 18 subiti. I capocannonieri sono l’ex rossoblu Ninkovic e Scamacca con 4 reti. La stella è proprio Scamacca, 20 anni,  fisico importante, tecnica, senso tattico, fiuto del gol, tanto che dopo le tre reti realizzate con l’Under 21, sostituendo o giocando con  Pinamonti,  è entrato nel mirino di Mancini per la nazionale maggiore del futuro, con vista Mondiale 2022.

I bianconeri marchigiani dall’inizio del campionato hanno sempre giocato con il 4-3-1-2 con Ninkovic alle spalle di attaccanti di esperienza come Ardemagni o Da Cruz che si giocano il posto in ogni partita con Scamacca.

Oltre gli attaccanti, gli altri calciatori con un discreto pedigree sono Padoin e il portiere Leali. La difesa è composta tutta da gente di categoria, a centrocampo agisce altro ex genoano: Brlek.

Durante le interviste, il tecnico Zanetti ha dichiarato di voler inserire la duttilità tattica ragionando per principi di gioco e per tale motivo ha avuto qualche screzio con Ninkovic, non propenso a farsi ingabbiare in strategie tattiche.

La voglia del giovane allenatore, ex centrocampista di Empoli e Torino, curare in maniera maniacale ogni dettaglio e sia nella precedente esperienza con il Sud Tirol oppure negli anni passati nelle giovanili della Reggiana ha sempre mandato la squadra in campo con un unico atteggiamento: caccia al bottino pieno. Anche lui come Thiago Motta ha il pregio di affidarsi al possesso pallone e il difetto della squadra è di concludere male verso le porte avversarie  in queste ultime giornate di campionato, quando gli avversari hanno preso le contromisure schierandosi con il 3-5-2 annacquando il gioco ascolano a centrocampo e nelle ripartenze dal basso. Curati in modo particolare i palloni inattivi e i calci d’angolo.

I punti di forza dell’Ascoli sono sviluppo in ampiezza, organizzazione, buone individualità in fase d’attacco. I punti deboli? Transizioni difensive, se pressati quando partono dal basso, e nelle ultime gare poca concretezza sotto porta.

La formazione ascolana la conosceremo domani sera. Bisognerà capire se Zanetti punterà sui titolari o farà un turnover. Anche l’arbitro all’uscita del pezzo non è stato ancora comunicato.