Cos’è successo? La sconfitta casalinga contro l’Udinese è altro campanello d’allarme per il Vecchio Balordo? Speriamo di no!

Il Genoa ha perso per il solito spirito da Croce Rossa dopo che i friulani avevano incassato 11 gol in tre giorni? Il Genoa ha perso per le tre gare in una settimana non assorbite fisicamente? Il Genoa ha perso perché Thiago Motta, a fin di bene, ha sbagliato la formazione del primo tempo e non è più riuscito a correggerla nel secondo con sostituzioni  figlie della voglia di vincere a tutti i costi?

Sono davvero tante le domande per questo Genoa che passa dall’altare alla polvere in una settimana. O anche meno.

Thiago Motta va dritto per la sua strada e la conferenza stampa post partita è stata poco capita, lasciando l’impressione più di immodestia che di orgoglio. Mentre il mondo Genoa era preoccupato, come un interesse che ha sempre pagato sui guai prima che essi arrivino.

Thiago ha detto: “abbiamo cercato di vincerla e l’abbiamo persa“. Tutto vero, altrimenti non avrebbe fatto entrare Sanabria per Romero infortunato con Biraschi finito nel dimenticatoio assieme ad altri difensori di ruolo. Era davvero l’occasione per tastare Radovanovic stopper contro un centravanti di fisico?

Thiago ha anche affermato (giustamente) che “abbiamo perso anche per merito di una squadra come l’Udinese che si è chiusa bene ed è stata brava in ripartenza. Hanno fatto il loro gioco e l’hanno fatto bene“.

Tutto vero anche qui, ma senza un Genoa compiacentemente aperto e squilibrato avrebbe dovuto fare più fatica. Il tentato palleggio dei genoani si è immiserito sui piedoni dei panzer, e non nel  senso di carrarmati, ma di friulani decisi.

L’equilibrio al Genoa è mancato per voglia di vincere, altrimenti Motta non avrebbe messo un centrocampo poco efficace ed efficiente nei ruoli di mediani di Saponara e Agudelo. Su Toto che ha sbagliato più palloni contro le zebre friulane che nelle due gare precedenti sia nelle due fasi di gioco potrebbero avere inciso veramente le tre gare in una settimana. Su Saponara e sulle sue caratteristiche di mediano-mezzala non bisogna scommetterci, il meglio di sé lo dà a ridosso delle difese avversarie o tra le linee. La mancanza di equilibrio allungava troppo il Genoa.

La prova è che Mandragora e gli altri centrocampisti hanno tirato nel primo tempo almeno 5 volte da fuori area rossoblu e il solito De Paul, con il solito tiro come quello dello scorso anno, ha uccellato Radu incastrando il pallone nel sette alla destra.

Anche la marcatura di Okaka, tutto fisico intelligentemente spostato a destra per essere affrontato dal più piccolo dei 4 difensori di Motta, ha lasciato desiderare. Nulla è cambiato anche quando Thiago gli ha messo addosso i chili e centimetri di Radovanovic:  basta rivedere il secondo gol friulano.

La fase di equilibrio genoano contro l’Udinese non ha funzionato in fase di non possesso per la mancanza di una pressione continua sul pallone da parte sia dei centrocampisti sia delle punte, unica prerogativa per tenere la squadra corta come era successo contro Brescia e Juventus, non concedendo agli avversari il tempo di sfruttare con movimenti preordinati l’ampiezza di campo concessa dai 5 calciatori contro 3 nel cuore del gioco. A tutto bisogna aggiungere che l’importanza del gioco di Schöne è mancata in buona parte del secondo tempo spegnendo ancor di più la luce nel centrocampo di Thiago Motta.

L’idea di gioco deve essere diversa, deve piacere ai giocatori che devono tutti contribuire a realizzarla aggiungendo varianti: probabilmente per questo è stato schierato Saponara e Agudelo in una sorta di Grifo all’olandese in alcuni momenti della partita. È strategia e tattica: l’idea di gioco di Thiago dal primo giorno in cui è arrivato a Pegli è subito sembrata un regalo gradito dalla squadra .

Bisogna fidarsi delle altre parole di Thiago Motta a fine gara: “andremo a Napoli e continueremo così: questa è la strada“. Si può essere d’accordo se Thiago capirà che la squadra ha capito l’idea, oltre avere gli attori giusti,   perché se non si diverte a realizzarla, se non si entusiasma, non ci sarà mai squadra.

Thiago Motta da giocatore – e anche in questo debutto nel campionato italiano – ha fatto vedere di essere un buon sarto. Adesso dovrà prendere le misure giuste a tutti i componenti della rosa per essere pagato.