Il Genoa ha ricaricato le pile dell’entusiasmo, ha liberato la testa. Nel primo tempo contro il Brescia le scorie c’erano, si avvertiva la pesantezza. Poi, improvvisamente, come accade nel calcio, un episodio fa scattare una scintilla e libera la testa dei giocatori: il secondo tempo ha portato a dei cambiamenti. A Torino il Genoa ha giocato bene, ha avuto un tipo di atteggiamento che quasi lo ha premiato anche dal punto di vista del risultato, ma ora tocca a noi: pensiamo a ricreare situazioni per noi. 

Credo che le scelte siano già state fatte, credo che Thiago Motta non dia molta importanza ai numeri, non ci saranno grossi cambiamenti rispetto a Brescia o contro la Juventus. Non è l’ultima partita di campionato, altrimenti sarebbe una partita scontata. Dopo questa ci sono altre 27 partite, dobbiamo darci sicurezze per l’atteggiamento. Questa è la priorità. Cerchiamo di andare in cerca dei presupposti dove si poggia il risultato”. Luca Gotti, collaboratore tecnico nell’Udinese di Igor Tudor ed ora sostituto temporaneo proprio del tecnico croato (esonerato nella giornata di ieri), ha presentato questo pomeriggio in conferenza stampa la partita in programma domani. Calcio d’inizio alle ore 15, l’Udinese sfida il Genoa di Thiago Motta.

Gotti sull’atmosfera che si respira in questi giorni in casa Udinese: “Non c’entrano il 7-1 oppure il 4-0. C’è una partita, quella di Genova, importante per la nostra classifica. Rispetto alle due sconfitte, brutte, pesanti e umilianti dal punto di vista sportivo che hanno provocato l’esonero di Tudor, il mio focus è sul calcio. Togliamo questi discorsi, il gruppo è stato investito da grande pressione. Meno retorica, meno discorsi. [..] Quello che è successo negli ultimi dieci giorni non è normalità. Dopo il Torino pensavamo di essere sulla strada giusta, invece si è perso tutto contemporaneamente. Aspetto fisico, tattico, è una cosa che possiamo generalizzare a tutti quelli che sono scesi in campo. La squadra ha dimostrato di non essere quella dell’ultima settimana”.

Come comportarsi contro il Genoa? “Non dobbiamo subire la partita, voglio gente che vuole giocare a calcio, che vuole la palla e che voglia determinare. Voglio la gente che faccia gol e giochi a calcio, e che continui a farlo anche se lo subisse. Senza dare troppa importanza ad aspetti esterni, dobbiamo pensare al campo. Ci ho giocato un milione di volte al Ferraris, è uno stadio emozionale per come è fatto e per la sua tifoseria. Le partite raramente sono lineari. Noi dobbiamo essere preparati alle difficoltà, ma anche alle opportunità. Questo è quello che condivido con i ragazzi da due giorni”.

Sulla probabile formazione: “Io vorrei undici singoli nella condizione migliore per le proprie qualità. Io credo che questa Udinese abbia qualità”. Sul futuro all’Udinese: con quale ruolo? “Non ho la velleità di fare il primo allenatore. Questi due giorni – e il tempo che sarà necessario per portare a compimento la scelta – me li assumo con serenità, forza, entusiasmo. Non faccio la comparsa”.