Piace raccontare il numero delle giornate di campionato con il significato dei numeri della smorfia napoletana: l’ottava giornata di Campionato nella smorfia è “la Maronna”.

Maronna che ha aiutato Juventus, Inter, Napoli, le squadre che dovrebbero giocarsi il campionato nel portare a casa il risultato pieno con fatica contro Bologna, Verona e Sassuolo.

Madonna che non ha visto il Diavolo di Pioli contro il Lecce, come il Torino di Mazzarri a Udine e l’Atalanta del Gasp in casa della Lazio.

Maronna con occhio di riguardo per il Cagliari, ma non per la Spal. Maronna che ha visto più che la Sampdoria il suo tecnico Ranieri, alla prima partita al Ferraris. Maronna che non poteva scorgere o intravedere il Genoa visto come ha giocato a Parma con i ducali, contenti  dei regali arrivati dal cielo rossoblu.

L’ottava giornata di campionato potrebbe aver annunciato di aver solamente per adesso una lotta scudetto a due tra Juventus e Inter col Napoli che, nella stagione in cui De Laurentis ha aperto il portafoglio, rischia di fare da comprimario.

La Juventus ha vinto anche contro il Bologna dopo aver messo il timbro sulla classifica con la vittoria nello scontro diretto di San Siro, ma continua ad avere un gioco non “sarriano” e i risultati continuano ad arrivare nel nostro campionato grazie ai talenti superiori della sua rosa. I punti deboli della Signora peseranno di più in Champions che in campionato. Il Bologna è andato ad un passo dal pareggio  salvata dal Var all’ultimo secondo.

Anche Antonio Conte, il condottiero del Biscione nerazzurro, deve lavorare molto perché contro il Sassuolo è ritornata sul campo la “pazza Inter” dello scorso anno quando vedeva sfumare le vittorie ottenute con errori non da alta classifica. Conte continua ad allenare la squadra con la speranza di rifare la fotocopia della Juve del passato cercando di non  prendere gol.

Ancelotti ha fatto battaglia con Juric che nella prima frazione di gioco è stato più bravo nel predominio di gioco costante aggredendo il Ciuccio in ogni parte del campo con marcature asfissianti e pressing. L’unica differenza finale è che il Napoli ha gli attaccanti e il centravanti, il Verona no!

Lazio-Atalanta due partite in una. Pari spettacolare pieno di veleno. Perfetto il G&G del primo tempo, ma dopo è calato permettendo alla Lazio di tornare in gioco con due rigori presi e trasformati da Immobile. Mal di pancia evitabile di Gasperini su Immobile a fine gara facendo passare in secondo piano il suo lavoro da applausi. Ormai è uno dei big della panchina del calcio italiano – e anche in Europa dopo le parole di ieri di Klopp: deve stare attento alle cadute di stile.

L’Inter va con Lukaku e Lautaro , domina per 70’ e dopo si blocca. Sassuolo sotto di 4 reti a uno ha spaventato Conte con due reti in 15.  La difesa che balla non è da squadra di Conte. Stellini ha detto in conferenza stampa al posto di Conte influenzato che il black-out sarà analizzato nei dettagli. Inter sconcertata dal paracadutista atterrato sul terreno del Mapei a gara in corso e Sassuolo stimolato come se fosse sceso dal cielo il Patron Squinzi al quale hanno dedicato tutti i gol.

Alla Dacia Arena di Udine solo una testata di Okaka ha “matato” nuovamente il Toro di Mazzarri, raggiunto in classifica. Il tecnico granata schiera in ritardo la squadra a trazione anteriore. L’idea del pareggio in trasferta continua a galleggiare nel cuore del tecnico di San Vincenzo.

Nainggolan con il primo gol in Sardegna porta i sardi al quinto posto in classifica. La Spal nessuna sorpresa in trasferta: niente gol, niente punti.

Boccata di ossigeno per la Samp contro la Roma. Ranieri ha salvato la difesa blindando il primo pareggio stagionale e chiudendo la partita senza prendere gol. Una iniezione di fiducia per la squadra che prima del fischio dell’ottava giornata di campionato era la peggiore difesa con 16 reti subite. Subito dentro Bertolacci. La Roma  dei cerotti ha provato a fare gioco con il possesso che non si è concretizzato in pericoli reali e alla fine sono stati salvati dal portiere Lopez.

In Brescia-Fiorentina giusto il pareggio ad occhiali con un Brescia da battaglia inferiore tecnicamente pronto ad accorciare gli spazi e rubare i tempi per soffocare la creatività della Viola. Raddoppiato Ribery, Chiesa assente, una viola del pensiero con l’attacco che non ha punto e senza profumo di gioco.

VAR dopo l’episodio di Juventus-Bologna e il bracco di De Ligt. A questo punto bisogna chiedersi se in campo ci sono arbitri o libero arbitrio. Conta o non conta la volontarietà? Conta di più il pensiero del direttore di gara del regolamento? Il fallo di mano dello Juventino sarebbe stato rigore al di là della nuova regola. Tutto confermato dal penalty assegnato contro Conti a San Siro domenica sera, in Milan-Lecce, per far continuare e alimentare la solita solfa sulla sudditanza psicologica arbitrale.

Dopo la manita gode il Parma e piange il Genoa per le modalità con cui è maturato il risultato.

Il Vecchio Balordo deve appellarsi alla “ Maronna” non solo per i troppi gol incassati, ma per i gradini che gli hanno innalzato davanti le lezioni di Rizzoli a Sky la scorsa settimana, mettendo in risalto Kouamè e le sue presunte cadute, affermando che il Var nelle prime sette giornate di campionato ha fatto solamente sei errori, di cui due sono i rigori assegnati a favore del Genoa. A tutto ciò si aggiunge l’ultima notizia arrivata ieri dalla Riunione di Lega del Presidente Miccichè che ha accusato Preziosi “di aver dato una notizia non vera ad un sito di informazione dubbia dopo un anno e mezzo e sulla procedura elettiva della Presidenza pur avendo votato all’epoca a favore“. Preziosi sarà interrogato la prossima settimana per chiarire tutto. Oltre risultati e gol incassati, le notizie di Rizzoli e Miccichè aumentano ancor di più la risalita del Vecchio Balordo in classifica. Operazione che potrebbe diventare un po’ come scalare lo “Zoncolan” non in bicicletta, ma in monopattino .

La “Maronna” ha illuminato Preziosi nella scelta del tecnico. Dopo i nomi circolati, la scommessa Thiago Motta è la più giusta e intrigante. L’esperienza nel calcio in panchina è una cosa molto utile che non serve a niente. La scelta di Thiago Motta potrebbe portare, più che l’esperienza, quella saggezza che potrebbe permettere al Genoa una vecchia e non desiderabile conoscenza della follia, dopo 8 giornate. Quella follia che abbiamo già abbracciato con Thiago nel cuore del gioco.

Dopo le parole del Joker alla fine di Fiorentina-Genoa (“mai più errori, mai più una stagione così“) si spera che non si possa più sbagliare. Altra casetta genoana da ricostruire da parte di tutti sulle rovine del palazzo d’oro e di marmo di questa estate, senza ulteriori illusioni. Importante che a Thiago Motta non si imponga nulla sul piano tattico, come è successo al suo predecessore.