Ieri sera per gli Azzurri vincere è stato fatto con il minimo sforzo. Missione compiuta per il Mancio che è entrato nei libri della storia calcistica italiana con nove vittorie consecutive eguagliando Vittorio Pozzo.

Mancini scherza su questo dicendo: “non ho  fatto nulla, quando vincerò due Mondiali e una Olimpiade  ome Vittorio Pozzo saremo alla pari”. In cuor suo, però, gode considerato che quei risultati si riferiscono al 1936 e prima acqua – anzi allenatori – sotto il ponte azzurro ne sono passati tanti.

Ieri sera a Vaduz contro il Liechtenstein, il ct Mancini non voleva vedere cali di concentrazione e ha messo in campo un undici totalmente  diverso dalle altre gare dove si era giocata la qualificazione europea, arrivata con tre giornate di anticipo. È stato accontentato solo per il tanto possesso, ma troppi i rischi contro i modesti avversari che lo avranno fatto arrabbiare e pensare al futuro. L’Italia come contro la Grecia ha fatto fatica negli spazi stretti. Dopo il 60’ Mancini ha deciso di dare spazio finalmente anche a El Shaarawy, mai utilizzato dal commissario tecnico, e l’egiziano di Savona ha dato la svolta  non solo al risultato, anche se aiutato dal vistoso calo fisico di Buchel e compagni.

Ieri sera si è visto certamente qualcosa di diverso e quelli in campo hanno fatto di tutto per cercare di meritarsi lo spazio dopo essere stati seduti sulla panchina della rinascita azzurra,  non verde, ma qualcosa in fase di attacco dovrà cambiare con altre nazionali e contro altri pedigree Uefa, e questo anche se non faranno le barricate davanti al loro portiere.

Mancini ha aperto il cantiere azzurro dopo la qualifica anticipata e ha voluto subito misurare le potenzialità dando chance dal primo minuto di gioco, per capire quanto hanno patito e capito la panchina nelle precedenti gare importanti,  a Zaniolo, Di Lorenzo, Cristante ed El Shaarawy. Questa dovrebbe essere la gente fresca non solo contro il  piccolo Principato lungo solo 25 km, testata come una valida alternativa in vista dei prossimi appuntamenti.

Mancini convocherà altri giovani del campionato di A, ma anche di serie B, con un solo obiettivo e pensiero: arrivare sempre primo nel gruppo per mantenere  la  testa di serie al prossimo Europeo, anche se ormai è stata consolidata avendo raggiunto il decimo gradino del Ranking UEFA.

Mancini continuerà a ringiovanire la Nazionale e dovranno essere i protagonisti per primi a capirlo. Altra idea o progetto di Mancini quello di fare diventare la Nazionale somigliante più ad un club che ad una selezione.

Mancini dà l’impressione di non voler fare un passo alla volta e nelle tre prossime gare di qualificazione e le amichevoli che vuole giocare con Nazioni davanti nel Ranking UEFA continuerà a fare qualche esperimento provando con il gioco a fare risultato.

Il selezionatore è consapevole che il rilancio continuerà ad arrivare se sarà accompagnato da una sana concretezza capace di mettere insieme la consapevolezza dei limiti e dell’aiuto che gli darà un campionato italiano sempre più foresto. I risultati arrivati dovranno dare  l’orgoglio di superare i limiti anche ai calciatori, se questi capiranno che possono vincere anche senza l’aiuto dei cosiddetti Top player.

Anche Ventura tirando acqua al suo mulino si è complimentato con Mancini: “in molti hanno visto l’eliminazione dal mondiale russo come solo un risultato sportivo negativo, ma è stato qualcosa di più: è stato qualcosa di epocale”. I meriti delle vittorie di Mancini saranno anche di Mister Libidine?

Fuori dal coro azzurro, il calcio è sempre più mescolato alla politica.  Il  Ministro  dello Sport italiano Spadafora ieri ha mandato una lettera alla UEFA per non far giocare la finale di Champions del 30 Maggio 2020 a Instabul viste le offensive attuali delle armate turche nel Nord della Siria e contro i civili curdi.

Il Ministro si è portato avanti con molto anticipo e non ha voluto ascoltare le parole di Michele Uva, Vice Presidente UEFA che aveva ricordato in precedenza come “revocare una finale è un atto forte. Penso che ora non siamo nemmeno nelle condizioni di discuterne ed è troppo prematuro parlare di sanzioni a questo livello”.

La speranza di tutti deve essere che questa altra inutile guerra finisca alla svelta.

Sabato ritorna il campionato con la speranza che si giochi solo al pallone mettendo da parte anche i saluti militari di Demiral della Juventus e Under della Roma, interpretati come segno di sostegno alla politica del governo di Istanbul.